mercoledì 23 dicembre 2009

Un sereno Natale.

Sproloquiato da eppifemili alle 16:16 26 commenti


A tutti voi che mi avete accompagnato in questi lunghi ultimi mesi del 2009,

A tutti voi che avete ascoltato i miei pensieri, assecondandoli e rendendoli vivi con la vostra preziosa presenza,

A tutti voi che non vi ho mai visto, ma che siete così presenti nello scorrere dei miei giorni,

A tutti voi che siete virtuali ma anche così reali,

auguro un sereno Natale ma soprattutto uno splendido 2010.

Eppi.


ps: in questi giorni di freddo e bontà d'animo un pensiero d'amore non può non andare ai miei cagnolini del canile. Esprimo quindi una preghiera e vi chiedo di aiutarmi a diffondere questo link e, perchè no, ad adottarne uno anche solo a distanza
http://secondazampa.wordpress.com/

lunedì 21 dicembre 2009

L'idea geniale.

Sproloquiato da eppifemili alle 09:10 15 commenti



Si è al brunch domenicale con amiconi vecchi e nuovi.
In pieno centro di Roma, dove praticamente per entrare in un locale a mangiare qualcosa devi fare a cazzotti con turisti assatanati, pariolini impettiti e radical chic de' noantri.

Noi, dopo
interminabili ricerche e lunghissime trattative, si conquista un tavolo per le ore 14:00.
Abbiamo ospite da noi per il week end amico di Homo Eburneo B.

Eburneo B. è l'intellettuale vero.
Quello che ti tira fuori un concetto filosofico pure da una zucchina marcia.
E, impegnandosi a fondo, persino dal neurone impazzito di Eppidog.
Le sue parole secernono cultura esattamente nella stessa quantità in cui io secerno muco durante i miei epocali raffreddori invernali.

Eburneo B. è del Nord Est.
Ed è sceso a valle, catapultato in una Roma delirante causa manifestazioni, traffico e delirio pre natalizio.

Ma torniamo al brunch.
Durante il percorso che unisce la nostra magione al ristorante, ricevo n.3 telefonate di gente che, all'idea di una qualsiasi cosa di commestibile, venderebbe sua madre, la casa e pure il gatto.
La prima è amica R. che dice che arriva subito.
Il secondo è Uby che afferma che si catapulta in un baleno.
I terzi sono la famigerata coppia di amici con cui facciamo volontariato al canile: anche loro sono lì in un baleno.
Ecchettelodicoaffà?!

Morale: alle ore 15 non si vede ancora nessuno.
Peeerfetto.
Alla fine,
contemporaneamente, giungono a noi tutti i famelici.
Ci sediamo.
Noi intorno ad un simpatico ed accogliente tavolino.
Eppidog sotto al medesimo.

Ad un certo punto, fra un pezzo di pollo e un cucchiaio di couscous, io me ne esco con un'idea che mi era balenata per caso giorni prima riguardo all'intenzione di aprire una specie di locale a
tempo determinato.
Con una scadenza, esattamente come il cibo.
Un posto dove si va e ci sono cose che accadono, in cui ognuno può dare un contributo, esporre opere, intavolare discussioni, scambiare oggetti che non usa più.
In una parola: socializzare.

Getto l'imput sul tavolino come fossero due dadi del monopoli e attendo la reazione degli acuti commensali.
Ovviamente so per certo che non sarò delusa.

Eburneo B. me la butta immediatamente sul filosofico e comincia a decontestualizzare il luogo, attribuendogli una funzione culturale di ampio respiro e profondo spessore sociologico:

"Si potvebbe senza dubbio vealizzave un luogo pev vicovdavci della tempovaneità della vita. Tutto finisce. Questo è il concetto gvandioso.
Quindi anche il locale stesso lo favà. Duvevà solo tve mesi.

Dopo chiudevà. Savà movto. Pvopvio come tutto ciò che ci civconda. La caducità dell'esistenza è un avgomento che vevvà vipvoposto in ogni contenuto delle attività del locale. Mi pave ovvio".

Noi lo guardiamo con la bocca spalancata.
Come fosse un contemporaneo Albert Einstein.

"Che idea geniale!
Ma è mai possibile che nessuno ci abbia mai pensato prima?!", aggiunge in coro la coppia dei volontari G. e A.

Interviene Uby:

"ME RA VI GLIO SO!
Potremmo anche inserire una serata Drag Queen. Più decadenti di noi non ce n'è!
Già mi ci vedo! Tutta ricoperta di piume di struzzo. Ho giò le scarpe ed anche il vestito ideali.
Dovremmo trovare.... - pausa, silenzio, trepidazione - ...una chiesa sconsacrata!"

"Ooooooh!", facciamo tutti in coro, emotivamente provati da cotanta genialità.
Mi pare tuttavia chiaro che Uby è evidentemente partito per la tangente, rosa e glitterata come il suo cuore.

La discussione si accalora.
Ognuno propone, incita, butta giù idee.
Nascono nuove teorie dove l'assenza si mescola alla tangibilità.
Le menti lavorano fervide e le bocche parlano concitate.
Sembriamo una manica di matti in fibrillazione.
Che parlano di niente, essendone tuttavia emotivamente assai coinvolti.

Usciamo dal brunch con un'idea chiara in mente: questa cosa del locale con scadenza e morte certa, si deve fare.
Costi quello che costi.
Poco importa se l'obiettivo non sarà guardagnarci su.
Poco importa se la gestione sarà improvvisata.
Poco importa se i contenuti andranno a ruota libera fra drag queen disoccupate ed extracomunitari che racconteranno le proprie storie di vita.

Sarà comunque uno scambio. Un modo per dare una smossa (magari solo mentale) a questa Italia ferma come un monolite.

ps:....l'intenzione c'è. La follia necessaria pure. Chissà che non ci riusciremo davvero.

martedì 15 dicembre 2009

Tango passion - parte seconda

Sproloquiato da eppifemili alle 08:45 18 commenti


Amica S. e Arcagnelo G. sembrano affiatarsi subito.
Considerando che non si conoscevano fino a 5 minuti prima e che sono ora appiccicati con la colla bicomponente, mi pare ovvio che il match ha funzionato.

Tra la fine della lezione e l'inizio della milonga vera e propria, scatta la pausa "drink e sigaretta".
Quindi ci appropinquiamo con in mano uno spritz (io) e un accendino (loro) verso la saletta fumatori.

Qui facciamo l'incontro con Raf, ragazzo Beneventano approdato per la prima volta al tango, che si accompagna ad un improbabile gruppo di giovani americani residenti a Roma.
Come un fiume in piena, l'irruenza dei
Quattro dell'Apocalisse, lo travolge con una serie martellante di domande inquisitorie;
prima per capire l'orientamento sessuale e poi per fargli cambiare idea (ognuno ovviamente verso la propria direzione).
Un assalto della corazzata Potëmkin sarebbe stato sicuramente più delicato.

Il povero malcapitato, divertito ma esausto, dopo poco ci abbandona e barcollando mezzo tramortito dal fiume di parole che lo ha travolto, fugge in sala.
Bastiamo a noi stessi.
Sembriamo un tornado al massimo della sua forza centrifuga.
Inglobiamo senza pietà tutto ciò che ci circonda ingurgitandolo, consumandolo e risputandolo fuori.
Distrutto.


Torniamo a ballare, a bere, e poi alla successiva pausa sigaretta (loro).
Questa volta nella saletta incontriamo una coppia sulla sessantina che frequenta con me e Uby il corso del giovedi sera, livello inermedio ci tengo a precisare.
Ovviamente scatta di nuovo l'inquisizione che manco Savonarola al massimo della sua potenza.

Trattasi di coppia di amici (pare) che lasciano i rispettivi consorti a casa (si dice), per dedicarsi alla passione per il tango (si mormora);
almeno un paio di volte a settimana.
Lei splendida ed elegantissima.
Lui distinto ed allegro.
Parliamo, ci scambiamo battute sarcastiche, prendiamo un altro drink.

Siamo ormai tutti decentemente sfatti.
Sono le tre del mattino.
Siamo lì dalle 9:30.

Il fantastico trucco di amica S. è ormai colato come un gelato al cocco sotto il sole di agosto;
il fondotinta di Uby e di Arcangelo G. è diventato del tutto simile ad una pappetta rosastra.
Io sono mezza brilla causa terzo spritz a stomaco vuoto.

Sembriamo 4 catorci accasciati in un garage abbandonato.

Le forze cominciano a venir meno.
Ci guardiamo i due sessantenni.
Come faranno ad arrancare ancora a quest'ora e alla loro età?
Abbiamo la certezza assoluta che ad istanti si congederanno da noi per imboccare le strade delle rispettive magioni.
Certo non saremo noi i primi a gettare la spugna.

E infatti...
La coppia ci guarda baldanzosa.
La signora alzandosi improvvisamente ci fa: "
Su forza ragazzi! Basta ora! Andiamo a ballare! Chi si ferma è perduto! Mica siamo qui per chiacchierare. Forza!".
Balza in piedi e saltellante se ne va verso la pista.
Il signore distinto ed allegro la segue arzillo.

Noi, stremati e macilenti ci guardiamo annichiliti.
Ci scambiamo mortificati sguardi supplichevoli.
Poi un attimo di silenzio.
Uby guarda l'orologio.
Amica S. si gingilla molestando l'orecchino.

Per prima, ho il coraggio di parlare.
"Vogliamo andare via?! Io sarei anche un po' stanchina..."
Amica S., Arcangelo G. e Uby si illuminano di gratitudine sfoderando due fantastici sorrisi a 48 denti.
In un balzo e nel giro di 30 secondi siamo in macchina, sfreccianti verso casa.
Sognamo già il tepore confortevole delle coperte che ha spazzato via l'umiliazione della rinuncia.

Mentre guido, con uno che mi ronfa in un orecchio, e l'altra che mi biascica parole senza senso nell'altro, penso:

Aaah!!
...Beata gioventù.

giovedì 10 dicembre 2009

Tango Passion_parte prima

Sproloquiato da eppifemili alle 08:20 20 commenti


Serata degna di nota.

Dopo giorni di si, di no, di forse, di ma e di perchè, finalmente decidiamo.

Si va in Milonga.

Solo che questa volta non siamo solo io e Uby a gettarci agili e leggiadri nelle danze.

Questa volta l'appuntamento è allargato nientepopodimenochè a
amica S. (rinomata bomba sexy romana, incurabilmente single a caccia di principe azzurro) e amico di Uby Arcangelo G. (gayissimo pure lui, con un innamoramento complicato in corso e un'inequivocabile tendenza al melodrammatico/depressivo).

Per l'appena costituita
"coppia di coniugi virtual/danzerecci" è la prima serata tanghera.
Sono principianti assoluti.
Loro.
Tzè...

Il programma della serata è il seguente:
- apputamento di raduno con conseguente raggiungimento della destinazione prestabilita, altresì definita da Amica S. "
locasciòn".
- lezione di tango (principianti per loro e intermedi per noi - lo so. Siamo davvero troppo cooool!)
- proseguimento fino ad orario non stabilito delle danze nella milonga (che poi non è altro che la scuola trasformata in locale da ballo alla fine delle lezioni).

Fin qui mi pare tutto chiaro.
Quello che non è proprio così chiaro è il fatto che io mi vedo piantata per ben 30 minuti in macchina da sola in una piazza qualsiasi di un affollato sabato sera romano, in attesa dei due accompagnatori i quali, non appena arrivati, trafelati si giustificano attribuendo la colpa ad un maquillage mal riuscito e ad un'applicazione imprecisa del fondo tinta.

Peeeerfeeeetto.

Passiamo a prendere S. che si presenta con un paio di pantaloni
tatuati, dentro i quali si ergono strippatissime due lunghe gambe, inviluppate in aggressive calze a rete ed agevolate da un agile tacco 12.
E' raggiante.
Recentemente sta seguendo un corso di trucco e mi pare logico che scatti prontamente fra lei e
"i nostri" una discussione (più simile ad una mitragliatrice a canne multiple) di consigli su prodotti di bellezza, creme antirughe, cosmesi, sieri dell'eterna giovinezza, Dorian Gray (che poi secondo loro si dovrebbe chiamare Dorian Gay), ecc.

Io guido.
Arriviamo in un luogo non definito a metà fra un garage, un centro sociale ed un rifugio anti atomico.
Apriamo un cancelletto di ferro sul quale c'è un foglio di carta con sopra scritto a mano "Milonga".
Entriamo in una porticina minuscola.
Scendiamo un'inquietante rampetta di scale.
E' buio.
A questo punto mi aspetto di veder spuntare
Misery con un coltello in mano e un rumecoca nell'altra.

Ed invece, ben presto io e Uby cominciamo a riconoscere alcune rassicuranti facce note.

C'è ovviamente Estefàn (el ensegnante de tango); di lui si innamorano istantaneamente sia amica S. che Arcangelo G. (Uby è già invaghito di lui da almeno un annetto).

Si intavola una discussione sul fatto se sia o no fidanzato e, non venendo a capo della questione, Uby lo chiama:
"Estefàn, caro come stai?"

"Bene. Esono felis de vedervi achì anche enella Milonga esta ssera".

"Caro! Anche noi!", prosegue Uby con un sorriso modello Telefunken a 45 denti.

Si insinua subdolo come una faina: "
Ma la tua fidanzata non l'hai portata?"

Estefàn se lo guarda corrucciato e fa:

"Ma jo non tengo la fidanssatta. Està finida. No mas".

Gli rifilo un dispiaciuto sguardo di condivisione per il recente lutto sentimentale.
Vorrei quasi abbracciarlo per comunicargli un gesto di disinteressato affetto e sostegno.

Sento quasi di essere vicina alla commozione quando, guardandomi rapidamente attorno, scorgo tutti in fila, tre smaglianti quanto rapaci giganteschi sorrisi.

Negli occhi di amica S, Arcangelo G. e Uby si è accesa improvvisamente l'ardente speranza attizzata dalla sensazionale notizia.
Come avvoltoi roteanti su lande desertiche, sono ora tutti in lizza per l'ambita preda: el corazòn ferito del povero Estefàn.

Per fortuna inizia la lezione e i tre riacquistano una parvenza di decenza emotiva.
Si asciugano la bava fuoriuscita dalle rapaci bocche e incominciamo le danze.

....to be continued.

venerdì 4 dicembre 2009

L'UNDICESIMO TEFPOW !

Sproloquiato da eppifemili alle 22:37 4 commenti
bravo

No vabbè.

Non ho parole....


L'importanza dell'albero

- per leggerlo cliccaci su -

ps: è chiaro che sono infallibilmente affascinata dalla follia.
Che sarà?
E' grave?



*Qualora il meritevole del TEFPOW avesse qualcosa in contrario, potrà segnalarlo alla Segreteria di Eppifemili.
(Orari di apertura: il mercoledì dalle 10:00 alle 10:05
).
Sarà mia premura rimuovere immediatamente il link.


**Qualora il meritevole volesse invece dare prova sul proprio blog di essere stato insignito dell'autorevole segnalazione, potrà copiare ed incollare il seguente codice un po' dove cavolo vuole:

Normalità.

Sproloquiato da eppifemili alle 12:13 15 commenti


E' davvero fantastico prendere cane, trolley per il computer, ombrello, sciarpa e cappello , ed uscire di casa in fretta e furia sotto la pioggia battente.

E' gratificante, ad un passo dal proprio fedele maggiolone del 72 essere innaffiata e interamente inzaccherata (cane compreso) da uno stronzo che sfreccia con la moto a 3 cm da te.

E' delizioso trascorrere l'ora successiva all'arrivo in studio, con phon a palla per asciugare le chiome sia mie (ormai del tutto simili ad un covone di paglia con i colpi di sole) che di Eppi-dog (pari, pari ad un mocho vileda col fiocchetto rosso).

E comunque cari, per la cronaca, è geniale sapere che è sempre e comunque...

TUTTAPPOSTO !


ps: malumore, tu non mi avrai!

giovedì 3 dicembre 2009

Psyco Tango

Sproloquiato da eppifemili alle 09:02 20 commenti



Lo scorso giovedi io e Uby ci presentiamo in sala tango armati io di taccazzo nero e lui di fondotinta maxfactor e completo attillato nero con con gilet e cravatta viola di raso (chicchissimo!).

Ci guardiamo intorno.
Salutiamo le facce dei presenti ormai familiari.

C'è
Estefan (el ormai famoso estrutore de tango che te enfila due edita enel naso e te porta en giro come una jacchetta arhentina), c'è Er lumaca (quello che appena può con fare viscido ti si appiccica lasciandoti sulla mano una sorta di bavetta a metà fra la coccoina e lo stracchino), c'è la Dame Impalée (impalata come una scopa ma convinta di essere la versione femminile di Joaquim Cortès), c'è la Sfaciolata (vestita sempre talmente succinta che la Marini in confronto sembra un'educanda).

Tuttapposto.
Ci sono tutti all'appello.
O almeno, se consideriamo anche me e Uby, tutti quelli che contano nel mondo del tango romano.

Ma poi, alla fine, scorgiamo nel gruppo una nuova presenza.

Una splendida donna, esile come un giunco, con al collo un doppio filo di perle e i capelli raccolti morbidamente sulla testa.
Si vede che ha superato i cinquanta, ma sono portati benissimo.
Con stile e tanta, tanta classe.
E' vestita di nero con un paio di scarpe col tacco rosso fuoco.

A questo punto io e Uby siamo già follemente invaghiti di lei.

Siamo curiosi come Jessica Fletcher dopo un isolamento di 3 mesi in cella di sicurezza.

Chi è?
Da dove viene?
Cosa fa?!

Al solito cambio di coppie, Uby capita "casualmente" con lei e si getta con foga nelle danze.
Sento che sta per scattare l'indagine.
E' più forte di lui.

Vedo che incominciano a divertirsi.
Ridono.
Ammiccano.
Si guardano.

Penso.
Ma Come??
Addirittura?!

Si fissano languidi;
è scattata la complicità.
E' evidente.
Troppo evidente.
In fondo quella mica è tutto 'sto granchè...
Sento che mi sta per partire l'embolo della gelosia.
La tempia palpita.
Il mio ego è sprofondato fino al seminterrato dove ha prontamente iniziato a ballare il tango con Pino il topino trasteverino.

Quel gran traditore di Uby!
Mi ha già dimenticata!?!?
E che gli starà mai dicendo quella stronza??!
Adesso basta!
Ora si sta esagerando!

La musica si interrompe.
Le coppie finalmente si separano.

Uby torna finalmente verso di me.
Sono sull'orlo di una scenata mista fra gelosia ed isterismo, quando il nostro si illumina di un'aura soprannaturale.
Rosa ovviamente.
Capisco che è riuscito subdolamente (come solo un gay sa fare - by the way - ma che frequentano una scuola apposta per rigirarti come un pedalino?) a ricavare importanti informazioni confidenziali.

Sta per dare il responso.

Mi fa:

"E' pazza.
Mi ha parlato tutto il tempo di morti e cadaveri".

In quel momento ho compreso una grande verità:

Uby E' SOLO MIO.

mercoledì 2 dicembre 2009

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO

Sproloquiato da eppifemili alle 18:06 27 commenti


QUESTO NON E' UN POST.
QUESTO E' UN SONDAGGIO.

GIRA VOCE CHE IL BLOG DI EPPIFEMILI ABBIA IL VIZIETTO DI IMPALLARE GLI ALTRUI COMPUTER.

PRECISANDO CHE NON TRATTASI DI SABOTAGGIO A SCOPO DECIMAZIONE BLOGGERS RIVALI, GRADIREI COMPRENDERE QUANTI DI VOI SONO STATI COLPITI DA TALE EPIDEMIA.

COMUNICO ALTRESI' CHE LA MALATTIA NON RISULTA ESSERE CONTAGIOSA.

STIAMO INVESTENDO INGENTI FONDI E RISORSE PER LA RICERCA DELLA CURA.

SI SOSPETTA CHE UN VACCINO A BASE DI LUCIDALABBRA GLITTERATO (anche per gli uomini) SARA' IL RIMEDIO DEFINITIVO.

LA SPERIMENTAZIONE AL MOMENTO VIENE FATTA SU EPPIDOG MA PRESTO SARA' ESTESA ANCHE AD HOMO.

LA SEGRETERIA DI EPPIFEMILI COMUNICA CHE I PARTECIPANTI AL SONDAGGIO VERRANNO PREMIATI CON UNA BELLA SCARPAZZA ROSA CHE SARA' PRONTAMENTE SPEDITA VIA POSTA PRIORITARIA.

NO DONNE.
NON DUE.
HO DETTO UNA SCARPA SOLA.

ps: scherzi a parte pare che il problema non sia dovuto a virus ma all'interfaccia usata (explorer o mozzilla).
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