Ore 9:30 – arriva il kamionconrimorkio con gli ultimi rifornimenti di cibo.
Ore 9:45 – chiamo il montacarichi per issarli fino a casa.
Dalle 10:00 alle 11:00 - mi divido fra le seguenti attività: sistemare le pietanze in bella vista sul tavolo del giardino, cercare di svegliare Homo con una bomba a mano e strappare il bigodino incastrato nel capello ribelle.
Ore 11:00 - vestizione + trucco. Seconda bomba a mano per svegliare Homo (questa volta ho successo).
Ore 11:30 - sistemazione e ultimi ritocchi in giardino.
Ore 12:00 – pausa caffè (a questo punto sono esausta).
Ore 12:30 - arrivano i primi invitati. Comincia il tran tran.
Dalle 12:30 alle 15:00 - arriviamo a circa 40 persone le quali si avventano come uno sciame di cavallette fameliche sul cibo, polverizzandolo.
Ore 15:20 - la nuvola di fantozzi pensa bene di materializzarsi sopra il nostro giardino. Siamo costretti ad abbandonare lo svaccamento e ad ammucchiarci in soggiorno, ma la cosa si rivela vantaggiosa per le locuste le quali si avventano sui dolci, polverizzandoli. (osservazione: giuro che dopo il diluvio del giorno del matrimonio e l’acquazzone durante la festa del medesimo, se per i prossimi 10 anniversari non si scomoda almeno l’uragano Katrina, mi incazzo. Ormai la considero una specie di tradizione di famiglia – by the way, dalle 15:20 alle 15:45 impreco e tiro giù tutti i santi del calendario aggiungendo anche qualche divinità shintoista).
Ore 16:30 – la nuvolazza di fantozzi pensa bene di levarsi dalle palle: smetto di imprecare.
Ore 17:00 – cominciano a sciamare le locuste satolle e brille. Nel giro di un’ora sono tutti andati. Io e Homo quasi ci stiamo per rilassare, quando, non ci posso credere, suona nuovamente il citofono. Arrivano i ritardatari!! EEEEEEEEEEEEHHEHHE??!! alle 17:30… Ma scusate, aiutatemi a ricordare….non era un brunch?!?!
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