
Quando in una città come Roma nevica,
per quel breve istante in cui le strade sono bianche immacolate,
per quel fugace attimo di silenzio assoluto in cui tutto si ferma e rimane sospeso nel tempo,
per quel preziosissimo momento in cui la testa si riempie di fiocchi morbidi e lenti, e tutto il resto viene spostato, mandato via, sostituito da un vuoto pneumatico,
per quella scena vista dalla finestra che ti fa leggere il mondo come fosse un dono,
per quello sguardo stupito che si illumina di gioia per chissà quale fanciullesco motivo,
per questo e molto altro,
tutto diventa poesia.