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lunedì 1 marzo 2010

Tragiadia sull'orlo del precipizio di un tacco 12

Sproloquiato da eppifemili alle 17:54 25 commenti


Amica S.: "Pranto! Ciao Eppi! Quanto tampo che non ci santiamo! Come 'ssai?"

Eppi:
"Bene tesoro. Ma dai! Non è così tanto. Ci siamo viste 3 giorni fa! Ma tu? Che mi dici?".

Amica S.:
"Gniànte di particolare... - silanzio - "sono un po' ggiù. Ho dei probbblemi col mio bboy".

Eppi:
"Oddio! Come mi dispiace! Che è successo?", a dire il vero non so di chi stia parlando, visto il suo recente ritmo di ricambio.

Amica S.:
"No. Cioà, guarda!
Ho avuto una settimana alluscinante.
Cioà.
Una traggiadia.

Non puoi capire.

In ufficio: un delirio.

Per arrivarci tutte le mattine: Inferno di Cristallo.

L'altro giorno uno in uffiscio, m'è andato lungo per terra perchè ssava male...
Poi alla fine settimana sento lui che mi porta in una locasciòn fantassica e poi attacca con tutto un discorso...

Io non ero proprio nel mud.

Cioà, siamo a cena e mi fa: io non mi voglio sposare non voglio figli, non voglio una relazione seria.
Cioà io allora me lo sono guardato, gli ho imbruttito e gli ho detto: ma allora, cioà, che ccavolo vuoi da ma?! Che ci ssai a fare con ma?!
Cioà, Eppi, quessi uomini io proprio non li capisco..."
.

Sono preoccupata.
Il tono è depresso anzichennò.

Eppi:
"Dai! Non ti abbattere. Prima o poi arriverà quello giusto. Non dare troppa importanza agli imbecilli".

Amica S.:
" Si. Lo so. Infatti.
Ciai sampra raggiòne tesoro.
Comunque io, per non sapere né leggere e ne scrivere, so' uscita 'ssamattina e mi so' comprata un paio di scarpe nuove".


Fine conversazione.

Ps: mi sorge spontanea una domanda: possono davvero un paio di scarpe e un po' di sano shopping sostituire un uomo nel cuore di una donna?
Hanno davvero un potere scientificamente terapeutico?
Scatenatevi signore e signori, scatenatevi!

martedì 16 giugno 2009

Alla ricerca del letto perduto

Sproloquiato da eppifemili alle 15:23 0 commenti
Sabato mattina decido.

Alle ore 12:00 sotto un caldo torrido, prendo Eppi-dog e mi accingo a compiere la MISSION IMPOSSIBLE: trovare un letto decente per la nuova casa.

So già che ancor prima di arrivare all’auto, mi sarò inchiodata col tacco nell’asfalto liquesfatto e Eppi-dog si sarà accasciata rantolante tipo una tartaruga capovolta.

Comunque accetto la sfida e mi incammino.

Nei giorni precedenti, da bravo architetto di interni, ho provato tutti i canali a me professionalmente noti:

-il negozio chic dove il letto finto antico te lo fanno pagare quattromila euro. Ovviamente bocciatissimo.

- il negozietto alternativo della serie “haivistomaitrovassiloccasione“; ma l’occasione la trovano solo loro.

Quando il pollo abbocca.

- l’intramontabile e democraticissima Ikea; così per farmi un’idea, nel caso alla fine volessi limitare il budget al minimo.

NIENTE. TUTTO INUTILE.

Come cazzo è possibile che quando arredo le case agli altri è tutto facile ma quando serve qualcooa a me personalmente l’impresa si trasforma in INCUBO?!!!

Ma ormai sono decisa. Voglio sfoderare l’asso nella manica.

L’amicadimamma mi indica un delizioso negozio vintage (leggi: rigattiere) dove puoi trovare cose al di là di ogni immaginazione.

Fiduciosa nella mia capacità creativa parto.

Nonostante l’aria condizionata a meno 20, noto che la povera Eppi-dog ansima manco avesse visto Brad Dog Pitt. Le direziono addosso tutte le ventoline e si placa.

Arrivo a destinazione.

Scendiamo.

Sono madida di sudore e praticamente ridotta uno straccio ambulante, con pezzetta di quattro chili + coda al fianco.

Entro nel fantastico Mondo di Quark: un enorme magazzino pieno di ogni oggetto creato dall’uomo dall’anteguerra ad oggi.

Vecchie macchine da scrivere, comodini, cornici dorate a forma di cuore, lampade stroboscopiche, dischi in vinile, lavandini, scarpe e persino una culla.

In pratica: La Qualunque.

Comincio ad andare avanti e indietro come un’invasata con Eppi-dog confusa che mi guarda implorante desiderosa di uscire da quel delirio.

Scansiono chirurgicamente armadi, scrivanie accatastate le une sulle altre, poltrone, divani, bicchieri, vecchie radio a transistor.

Sono ormai completamente inebriata (manco avessi bevuto un litro di lambrusco) quando, giù in fondo, in un angolino quasi completamente nascosto, lo vedo.
Amore a prima vista.

Colpo di fulmine.

Un letto antico di legno decorato in stile veneziano; al centro della spalliera una bellissima imbottitura in velluto verde trapuntato.

Esattamente quello che cercavo. Ma molto di più.

In un istante sono Maria Antonietta a corte di Francia che aspetta voluttuosa nel letto il fascinoso Conte di Fersen.

La musica degli organi risuona nella penombra della camera, circondata da enormi tende in pesante velluto color pastello.

Il rumore degli zoccoli dei cavalli proveniente dai giardini mi rapisce per un istante.

“A signorì! Lo vole quello?”

Rinvengo.

Davanti a me un signore alto un metro e cinquanta sulla settantina in canottiera bianca a costine, pantaloni beige sopra il ginocchio, calzini marroni e sandali.

No. Non è il Conte di Fersen.

“Beh! E’ carino” Mento spudoratamente: lo adoro.

“Ma quanto costa?” Chiedo timidamente sapendo che mi sarei indebitata fino alla morte pur di poter dormire in quel letto da sogno.

“A signorì! Ecchejedovodadì?!! E’ bello eh?!! E’ antico. Nun li fanno più così. Costerebbe 120 euri. Ma a lei je faccio lo sconto. Famo 100 e nunseneparla più”.

Soffoco a mala pena un urlo di gioia.

Dopo 10 minuti ero di ritorno verso casa con la macchina carica e un sorriso durbans stampato sulla faccia.

letto

Come richiesto, aggiungo dettaglio del suddetto letto, appartenente alla collezione di arredi vintage da voi intitolata BdK (Botta di Kiulo).

Che non favà pvopvio Covte di Fvancia, ma vende pavecchio l’idea.
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