lunedì 13 luglio 2009

Desperate housewife

Sproloquiato da eppifemili alle 15:54 0 commenti

















Non so se ne uscirò!

Comincio a dubitarne seriamente.

Io che considero il tempo dedicato alla lavatrice tempo perso.

Io che quando cucino solitamente impiego dai 3 ai 4 minuti gettando a casaccio ingredienti nel forno.

Io che non so cosa vuol dire stirare (anzi, a proposito, mi sa che il ferro da stiro manco ce l’ho!).

Io che se non viene Aldonsa per una settimana cado in depressione.

Io, si.

E’ esattamente una settimana che non faccio che rassettare, spacchettare, spostare mobili, trovare posto a cose che sistematicamente non so più in che cassetto ho messo appena 5 minuti dopo avercele messe.

Qualcuno dice che questi momenti nella vita servono.

Secondo me sarebbe molto più utile una vacanza in Polinesia.

ps: voi che ne dite?

venerdì 10 luglio 2009

Opera di convincimento o anche detta “la trivella”

Sproloquiato da eppifemili alle 15:52 0 commenti
Alcuni giorni fa, durante il mio volontariato su internet per favorire le adozioni dei cani di canile, mi imbatto nella sorella gemella di Eppi-dog. Solo molto più vecchia e sfortunata.

Infatti i suoi ex proprietari hanno pensato bene di abbandonarla in mezzo a una strada e mollarla lì. Indi, la mala sorte, non paga, ha fatto si che la poverina venisse buttata in un canile sanitario dove verte in condizioni pietose tanto che pare un’intricata palla di nodi.

E allora vi domando: come? Come posso io lasciarla lì in canile a morire di stenti e solitudine? In pratica è la nonna di Eppidog?!?! Siamo praticamente parenti!!

Vi premetto che sono mesi che presso incessantemente Homo nel disperato tentativo di adottare un altrettanto disperato “caso canino“.

Vi giuro, me ne capitano a centinaia.

Giustamente lui, considerando la contrarietà di mia madre (alla quale santa donna viene appioppata Eppi-dog ogni qualvolta noi si parte per le vacanze) e considerando la nostra vita alquanto irregolare al momento…spegne i miei slanci umanitari e mi rimanda a casa con un bel RESPINTO in fronte.

Effettivamente se fosse per me a quest’ora ne avremmo 200 di cani!

MA.

IN QUESTO CASO C’E’ UN MA.

Facendo leva sull’amore incondizionato di tutti per Eppi dog, compreso quello di mia madre che non vede l’ora che noi partiamo per spupazzarsela un po’ (si, lo so, tocca farle un nipotino sennò esce matta!);

dicevo facendo leva su ciò, ho cominciato prima con delicatezza e poi come un trattore impazzito, a insinuare l’argomento.

Mentre ieri eravamo dal parrucchiere con assoluta nonchalance, la santa donna pronuncia la seguente frase lasciandomi a bocca aperta:

“Eppi, ma allora dimmi: come si chiama il mio nuovo cagnolino?”

Per poco non mi ribalto dalla sedia del lavaggio.

mercoledì 8 luglio 2009

So’ arrivati i pallonari.

Sproloquiato da eppifemili alle 15:51 0 commenti
“Pallonaro” indica a Roma colui il quale è specializzato nel raccontare cose non propriamente vere, con la tendenza megalomane all’esagerazione.

I Pallonari nella fattispecie saremmo, mancoadillo, io e Homo.

Scena: io e Homo proprio nei giorni del trasloco abbiamo una missione: fare delle analisi del sangue.

Sveglia alle 6 del mattino.

Praticamente un cataclisma.

Destinazione: centro ricerche subito fuori Roma.

Arriviamo, in un caldo già torrido, muniti di ben 11 ricette mediche appositamente preparate da amico medico.

Lista degli esami di controllo da fare: infinita.

Si prevedono problemi e turbolenze, causa totale insufficienza di sonno. Tuttapposto.

Quattro occhi pallati si aggirano per i corridoi del bianchissimo centro ricerche, cercando di capire dove cavolo direzionarsi in un posto che sembra uscito da un film di fantascienza ambientanto nel 2500.

Arranchiamo allo sportello del pagamento ticket e la cassiera, dopo aver dato una rapida occhiata alle prescrizioni mediche, alza lo sguardo verso ’sti du’ fenomeni che si ritrova davanti e impallidisce.

Ma no, signori! Questa non è possibile!

“Come scusi?” faccio io cercando di darmi un contegno. Assolutamente non credibile.

“Ma quante ne ha messe di prescrizioni per ciascuna ricetta il suo medico? Ma sono troppe! Ma che non lo vede!??! Non si puo fare! Dovete tornare un’altra volta.”

Io panico. Occhi con la lacrimuccia di Hello Spank quando urlava Iaiaaaa!

Devo averla commossa e mi fa impietosita:

Aspetti che chiamo la dottoressa e vediamo se qualche medico di qui le può gentilmente trascrivere di nuovo”.

Arriva la dottoressa (peraltro gentilissima).

Ma chi è questo fenomeno che vi ha preparato le ricette? Guardate che è impossibile! Ma che non lo sa che si devono frammentare?!!”.

Alla fine, dopo due ore di tentativi e di attesa, durante le quali noi abbiamo decisamente l’aspetto di un soufflé afflosciato, troviamo un’anima santa che ci riscrive il tutto e ci manda al prelievo.

A quel punto io, che già non ho fatto colazione, ciò 4 ore di sonno e pure un po’ di pressione bassa, temo di svenire in braccio all’infermiera.

Homo in tutto ciò è temporaneamente lobotomizzato ma vigile di fronte all’inesorabile avvicendarsi degli eventi.

Anche lui non è credibile ma fa decisamente il vago.

“Tutto a posto signori, passate alla stanza n. 10 per il colloquio con la dottoressa”.

E qui attenzione, perchè diamo davvero il meglio di noi stessi:

Dottoressa a Homo: “Lei fuma?”

Homo: “No”.

Lei barra con una crocetta nel modulo il quadratino “no”.

“Cioè, ho smesso”.

Alza lo sguardo inquisitore verso di lui: “Da quanto tempo?”

Da un anno”.

Se lo scruta con la faccia del professore che sta per cambiare voto sul registro. Cancella il “no” e barra impietosamente il “si”.

Prima umiliazione.

Dottoressa a Eppi dopo aver letto sulla prescrizione del mio medico (anche lui a questo punto decisamente pallonaro) la motivazione che mi spinge a fare queste analisi: “Perchè cistite in sospetta gravidanza?”

Io farfuglio qualcosa. Come faccio a dirle che mi serve una forte motivazione per ottenere il rimborso dell’assicurazione medica e che il medico ha appunto calcato un po’ la mano? Non sono in sospetta gravidanza anche se ho fastidiosi problemi di cistite ricorrenti.

“Beh!” faccio io “Sa! Siamo sposati da poco. Quindi non si sa mai…”

La dottoressa mi guarda con aria di compatimento. Sospetta che le abbia imbastito la cazzata, quindi si accanisce e va avanti nella sua investigazione.

Io ormai sono psicologicamente nel bel mezzo di un difficile esame universitario con di fronte un insegnante stronzo.

“Quando ha avuto l’ultimo ciclo?”

E io splendida: ” 21 giorni fa.

“E allora come fa ad essere sospetta gravidanza?”.

Seconda umiliazione.

Mi guarda con l’aria del professore che ormai ci ha rinunciato e che sta per mettere un 6 – - , e dice: “Va beh! Con voi ho finito. Andatevene pure”.

Secondo me alla fine del modulo, il responso che la dottoressa ha scritto è:

“OCCHIO A QUESTI DUE. AFFETTI DA GRAVISSIMA MALATTIA:

TRATTASI DI DUE INGUARIBILI PALLONARI”.

martedì 7 luglio 2009

DA UN PO’ MI PIACCIONO BORI

Sproloquiato da eppifemili alle 15:50 0 commenti
Amica di Master durante una cena in terrazza: “Sai Eppi, sono molto cambiata: da un po’ di tempo mi piacciono bori”.

Io: “Come bori?”

Amica di Master: “Si insomma, fino a una certa età mi piacevano i ragazzi impalati, impostati, precisini. E da un po’ mi piacciono i bori”

Io: “Scusa, mi definiresti “bori” ? Non so, dammi un dettaglio, una descrizione. Qualcosa”.

Nella mia ignoranza avevo sempre pensato che la definizione “boro” in romano equivalesse a “coatto” ovvero, per i non romani, cafone/poco fine.

A quel punto, dovevo decisamente andare a fondo alla golosa questione che mi si era così inaspettatamente presentata.

Amica di Master: “Come te lo spiego? Sai, che ne so?…uno boro, uno che cià la collanina al collo”.

E io che ancora pensavo che quelli con la collanina fossero normali.

Secondo voi so’ io quella strana?

lunedì 6 luglio 2009

Welcome to the Jungle!

Sproloquiato da eppifemili alle 15:49 0 commenti
I sondaggi dicono:

“il trasloco costituisce uno dei momenti più stressanti della vita di una persona. Secondo solamente a un grande dolore sentimentale (primo posto) e alla perdita del lavoro (secondo posto)”.

Considerando che la nostra nuova casa in questo momento sta messa più o meno così, ho deciso che da oggi comincio a credere ai sondaggi.

ps: in compenso il miracolo è avvenuto: per vostra sfiga e mia fortuna habemus internet!

giovedì 2 luglio 2009

Circa Homo ed il suo rientro alla base.

Sproloquiato da eppifemili alle 15:48 0 commenti
Ieri sera bel, belle io e Eppi-dog ci prepariamo, acconciamo, sistemiamo, rassettiamo per andare a raccattare il “nostro” all’areoporto.

Dopo 3 giorni di assenza (sua) e di impacchettamenti (nostri) il mio sex appeal, in una scala da uno a dieci, poteva equivalere a due e tre quarti scarsino. Grazie.

Quindi potrete capire i lavori di restauro che ho dovuto metter su prima di uscire.

Robba che manco la Cappella Sistina!

Oltre tutto, ovviamente, quasi tutti i necessari strumenti di bellezza si trovano ormai sepolti e sigillati sotto montagne di scatoloni, irraggiungibili se non con una gru modello cantieri per grandi opere nazionali.

Dopo tutta ’sta fatica, è ora di uscire.

Da fuori si sentono lampi fragorosi.

Eh già! Dimenticavo che ormai Roma si è praticamente trasferita ai Caraibi e non passa pomeriggio senza un signor nubifragio.

L’umidità è al 300% e i miei capelli, manco salgo in macchina, che si trasformano in un covone di paglia.

Nel viaggio scoppia l’Uragano Katrina. Viene giù di tutto: grandine, pioggia, imprecazioni.

Ovviamente sono in ritardo e il traffico da ponte estivo che si materializza lungo la strada, non aiuta. La situazione è sotto controllo.

Senzaltro.

Arriviamo finalmente.

Homo è lì da un’ora che aspetta.

Esco dalla macchina, madida di sudore, appiccicaticcia, col mascara colato e i capelli arruffati tipo barboncino Billy.

Lui mi guarda, mi bacia e mi fa: “Come sei bella”.

Devo proprio essergli mancata.

mercoledì 1 luglio 2009

Buoni propositi.

Sproloquiato da eppifemili alle 15:46 0 commenti
Ieri sera, prima di andare a dormire, mi sono ripetuta quello che che mi ripete sempre quella saggia donna di mia madre.

Quello che dice Rossella quando va sotto l’enorme quercia e prende un pugno della terra di Tara.

Con lo stesso sguardo e la stessa convinzione mi sono detta: “Domani è un altro giorno“.

Oggi non me pare proprio.

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