Scommetteteci o no.
Ma ve lo dico: ormai viviamo quasi in una casa normale.
La novità della settimana è che (tenetevi forte) abbiamo un letto!
Si perchè è vero che avevo fatto l’affarone del secolo dal rigattiere (il Conte di Fersen de Noantri per chi ricorderà) accaparrandomi un fantastico letto vintage, ma è anche vero che al suddetto letto mancava la struttura con le doghe.
Conseguenza: abbiamo dormito per due settimane con i materassi a terra ma insieme ad una meravigliosa spalliera stile Maria Antonietta e un fantastico mal di schiena.
Che stile!
Certo coi materassi sbattuti per terra, tutto sembravo tranne che la regina di Francia. Direi anzi che assomigliavo più che altro a Cenerentola.
Ma prima della zucca trasformata in carrozza.
O, ancor peggio, ero tutta Jessica Fletcher quando si sveglia la mattina a Cabott Cove.
Ma ora abbiamo compiuto grandi passi in avanti: abbiamo acquistato la parte mancante del letto.
Abbiamo spacchettato gran parte degli scatoloni; abbiamo liberato aree sconosciute della casa dove regnava incontrastato il fantastico mondo di Quark; abbiamo concentrato gli ultimi rimasugli di disorganizzazione in un angolo, in modo da non dare troppo nell’occhio.
E per finire, con mia grande soddisfazione abbiamo preso una sofferta e discussa decisione: dipingere o meno l’armadio della camera da letto.
E’ stato deciso per un fantastico “verde relax” che richiamasse il colore della testiera del letto.
Dopo una tavola rotonda con Homo, mazzetta dei colori e caffé in mano, vado a comprare le vernici della tonalità prescelta.
Non sapevo dell’esistenza di ben 578 tonalità diverse di verde.
Mi apparecchio manco fossi il capo cantiere del nuovo stadio di Hong Kong, preparo i pennelli e studio le istruzioni per la diulizione del composto.
Ho deciso che me ne occuperò io. Solo io. Non voglio interferenze da parte di nessuno poichè “sono esperta” e queste cose mi danno tanta soddisfazione.
Mi confronto con aria di sfida con l’immensa parete candida.
Michelangelo davanti alla Cappella Sistina era sicuramente meno motivato di me.
Ho con me i miei amici scala, bandana e ventilatore.
Sono armata di buoni propositi e di una determinazione senza precedenti.
Tempo 4 ore, finisco il capolavoro.
Ho i capelli verdi e il viso a pois.
Ma questo non è che un dettaglio.
Mi guardo il mio armadio “nuovo” da lontano.
Lo rimiro. Lo amo.
Suona Master che passa casualmente in zona.
Entra in camera per salutarmi, guarda la mia opera e fa:
“Ah che bello! Avete fatto l’armadio verde pisello!”
Voglio ucciderlo in questo istante ma poi penso che forse è daltonico.
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