giovedì 10 settembre 2009

COMING SOON ON EPPIFEMILI

Sproloquiato da eppifemili alle 10:46 26 commenti
Dopo "The Honest Scrap Award",

Dopo "Le 7 cose che non si sanno di te",

Dopo "Le 134 Cose che Vorresti Fare Mentre ti Tagli le Unghie dei Piedi",

FINALMENTE IN ESCLUSIVA


ARRIVERA' A BREVE SU EPPIFEMILI NIENTEPOPODIMENOCHE'...

IL TEFPOW !!!!

Eppifemili
Grafica con effetti glitter di Myspace

E SCUSATE SE E' POCO.

lunedì 7 settembre 2009

Missione Suicidio_Parte prima

Sproloquiato da eppifemili alle 13:19 52 commenti
Travolta da un'insana quanto mai insolita vena di masochismo post estivo, decido questa mattina di recarmi a sbrigare alcune faccenduole extra lavorative e non.

Molto bene. Veri gud.

Ho in programma una selezionatissima lista di simpatiche "rotture di coglioni" che da tempo accumulo, cercando diligentemente di ignorare.
Vado ad elencare:
- prima cosa la mattina: appuntamento in cantiere con operai per impostare un nuovo lavoro.
E lì ciò avuto una gran bottadichiulo poiché il cantiere si trova esattamente nel palazzo accanto al mio. Si. Lo so. Mi faccio schifo da sola. Grazie.
- seconda cosa la mattina: reperire informazioni presso la palestra comunale vicino casa. Unico esempio di ciò che di più simile ad una palestra si possa trovare nel raggio di 30 chilometri dal mio nuovo appartamento. Ovviamente, essendo comunale, bisogna andare la mattina presto per prendere il numerino.
- terza cosa la mattina: avventurarmi nella notoria giungla tropicale (che raccoglie esempi di fauna sconosciuta ai più) che è l'Ufficio Anagrafe Centrale di Roma - Primo Municipio.
Se non ci siete mai stati:
primo - non vi lamentate mai più di fare file in un qualsiasi ufficio di un qualsiasi luogo appartenente al nostro sistema stellare.
secondo - siete dei dilettanti delle code e probabilmente avete avuto un'infanzia infelice. Vergognatevi.
terzo - non potete capire. Smettete di leggere qui.
Missione: cambio di residenza (e qui aggiungerei questa musica di sottofondo).
- quarta cosa la mattina: già che ormai ho il cilicio in mano per iniziare ad autoflagellarmi, mentre faccio la fila per il cambio di residenza, penso bene di approfittare e richiedere la nuova carta di identità che ho smarrito ormai da decenni.

Tutto chiaro?!
Ok.

La prima cosa la sbrigo in fretta. Alle 8 in punto devo vedere il mio fido collaboratore che ormai dopo anni di esperienza capisce tutto al volo. Cioè capisce che non ciò voglia di fare un cavolo e che le rogne le passo tutte a lui.

La seconda cosa comincia ad insinuare nella mia mattinata un sospetto di complicazione.
Arrivo bel bella verso le 9:10.
Penso chiaramente di essere una gran figa (nonchè oltremodo scaltra) perchè sto lì prima dell'apertura della segreteria che avverrà dopo venti minuti.

Senzaltro.

Trovo una fila di assatanati di ogni età e provenienti da ogni dove, che mi si allinea di fronte allo sportello, mi gira intorno alla colonna, mi scende le scale, mi esce dal palazzo, mi svolta l'isolato, mi attraversa la piazza, mi incrocia un tronco d'albero.

E lì, dietro al tronco, mi posiziono io.
Sono nascosta, quindi mi metto a piangere.

Dopo signora settantenne che deve iscrivere figlia, nipoti, sorella e tutto il cucuzzaro;
dopo manager in giacca e cravatta incazzato che è lì per il figlio, lanciando accidenti alla moglie che gli ha rifilato la pratica;
dopo casalinga cicciotta che si iscrive ad ogni possibile attività motoria perchè quest'anno ha deciso che 'sti chili di troppo li butta giù di sicuro;
arrivo io.
E' il mio turno finalmente! Tocca a me!
"Salve, vorrei fare un'iscrizione. Stavo leggendo la brochure e vedo che c'è un pacchetto mensile per una serie di attività".

"Si, signora. Può scegliere fra Pilates, Total Gym, Taiji-quan, Spinning, oppure Total Body. Ne può selezionare due. Quale preferisce?".

"Ma come? Si deve scegliere?! Non posso iscrivermi in generale e poi fare ciò che capita?"

"No sinora. Deve scegliere. Quale preferisce?"

Panico assoluto.
Vuoto pneumatico nella mente.
Cazzo a questa domanda non ero affatto preparata.
Penso: invece di piangere, facevo meglio a ripassare.

"Ehm! Scusi signora", prendo tempo come durante le interrogazioni a scuola.
"Dunque sarei interessata a Pilates e Taiji-quan", rispondo. Tiè!

"No. Guardi. Pilates e Taiji-quan non fanno parte dello stesso pacchetto.
Se Fa Pilates può fare Total Gym oppure Total Body.
Se sceglie Taijj-quan può abbinarci Total Body oppure Spinning.
Poi, se per caso invece preferisce, c'è la novità di quest'anno che è il Corpo Libero Esteso al quale può abbinare o Total Gym o Tajij-quan. Ma solo a giorni alterni".


Io pallida.

"Ehm! Guardi, magari... allora... ci penso un attimo su e torno domani".
Mi sento di aver preso un bel 4 all'interrogazione. Sono umiliata.
"Magari oggi potrei giusto iscrivere mio marito a nuoto", incalzo tremante con un filo di voce.

"Si certo. Che giorni e in che orario?". Che fa la stronza?! Provoca?
Vuole mettermi in difficoltà?
Ma questa la so e con sguardo provocatorio rilancio tronfia:
"Il martedi e il giovedi alle 10.00. Segni. Segni pure", ribatto soddisfatta soffiandomi sulle unghie e strofinandole sul bavero della giacca.

"Bene. Mi dia il certificato medico"

_..._

"Certificato medico?!
Ma non posso intanto iscriverlo e pagare, così conservo almeno il posto?! Prima dell'inizio dei corsi, giuro, porterò il certificato".


"No signora. Non posso procedere. Deve tornare con il certificato medico e solo allora potrò iscrivere suo marito.
Sempre se ci saranno ancora posti disponibili".


Colpita e affondata.

...to be continued...

Circa il supermercato e tutto ciò che gira intorno.

Sproloquiato da eppifemili alle 10:47 46 commenti
Fila al supermercato.

Domenica mattina.

Afa bestiale.

Capelli umidi, sudaticci e pelle appiccicosa.

Una di quelle sensazioni che hai quando sei su una nave in mezzo all'Oceano Pacifico per dieci giorni di fila.

Peccato però che sono in una Roma rovente a combattere contro il sanpietrino infuocato da un sole impietoso.

Meno male che nel supermercato c'è l'aria condizionata a palla.

Un sollievo.

E' quasi un'esperienza mistica.

Pensa un po' come sto messa.

Cerco la lista.

Ovviamente dimenticata a casa.

Mi rassegno e comincio a vagare.

Mi barcameno fra scaffali e aree frigo, cercando di mettere insieme quello che mi serve.

Carico finalmente il carrello e arranco verso la fila alla cassa.

Dietro di me un signore sulla settanticinquina.

"Se vuole può passare avanti". Gli dico sorridente con la gentilezza ed il rispetto dovuti alle persone anziane.

Lui manco mi guarda e mi scavalca.

La signorina della cassa comincia a far passare la sua spesa sul lettore prezzi:

Biiip-latte; biiip-birra (ah! Il signore sbevazza); biip-uova; biip-balsamo (ma se cià tre capelli in testa!); biip-bloccoaquadretti; biip-limoncellodellacostiera (aridaje! Questo è alcolizzato).

Lui improvvisamente pontifica con voce tonante rivolto alla cassiera:

"Quando te vedo la mattina penso: ammazza quanto sei brutta".

Mi giro basita verso i due.

Lei, la santa donna che non sarà Sharon Stone in Basic Instinct ma che brutta non è affatto, con tanta, tanta pazienza, se lo guarda impassibile e sputa un altro biiiiip-cetrioli.

Il sensore prezzi si è istantaneamente trasformato in una pistola lanciafiamme che con veemenza spara biiip-acqua, biiiip-pomodori, biiiiiiiiip-patatinepai.

"Ma come mai sei così cattivo questa mattina Alvaro? Dovresti essere contento. Ti fanno pure passare avanti alla fila", fa lei a lui.

" Si. E magari sarebbe gentile se ringraziasse", intervengo piccata.

Lui mi scruta dal basso verso l'alto e replica:

"Alla signorina la ringrazio si. E je do pure un bacio".

Me lo guardo ormai irrecuperabilmente indispettita, con aria di sfida.

Cerco gli occhi della cassiera, conidividendo uno di quei rari momenti di solidarietà femminile che non si scordano facilmente nella vita.

Poi rispondo decisa:

"No, davvero.

Un grazie sarebbe più che sufficiente.

Biiiiiip!!".

Lo so. Non avrei dovuto farlo, ma confesso: mi ha dato tanta soddisfazione.

giovedì 3 settembre 2009

Quando la Aldonsa è in vacanza

Sproloquiato da eppifemili alle 09:43 58 commenti


















Quando la Aldonsa è in vacanza succedono un sacco di cose strane in questa casa.

Quando la Aldonsa è in vacanza, si creano delle montagne sparse di oggetti non identificati negli angoli più remoti dell’appartamento: ognuno di noi si guarda bene dal ravanarci dentro (Eppidog esclusa, poiché gli odori la attizzano parecchio), per timore di trovare esempi di evoluzione della specie animale che manco Piero Angela saprebbe catalogare.

Quando la Aldonsa è in vacanza, dalle finestre si vedono palazzi sempre più offuscati: da quando è partita, credo che Roma (per la tristezza) sia stata immersa in un sottile e costante strato di foschia. Tuttavia recentemente mi è sorto il dubbio che io debba pulire i vetri.

Quando la Aldonsa è in vacanza, gli indumenti residenti nell’armadio hanno le fattezze di fogli accartocciati: la conseguenza è che vedo Homo girare per e fuori casa, con outfits degni del premio oscar per i costumi, che prevedono l’accostamento del giallo al viola con l’aggiunta di un sospetto di verdino anni ‘70; il tutto talmente ingrinzito che pare che l’hanno passato al tritarifiuti. Benissimo.

Da quando la Aldonsa è in vacanza, caso strano, la biancheria si è depressa: ha stranamente acquisito un colore grigetto con punte di rosato. Ho provato a parlarci, ma niente.

Da quando la Aldonsa è in vacanza organizzare cene per gli amici è diventato faticosissimo: nonostante l’ingresso in questa nuova casa di nientepopodimeno che….LA LAVASTOVIGLIE (standing ovation please), il rassettare dopo il terzo bicchiere di vino, mi crea simpatiche sorprese il giorno seguente, non ultima quella di trovare una scarpa nel frigorifero.

Ho capito che, finchè la Aldonsa è in vacanza,

mi sa che è meglio che io diventi la Aldonsa.

lunedì 31 agosto 2009

Il ritorno di S.

Sproloquiato da eppifemili alle 16:08 25 commenti
















Vi ricordate per caso di S., l’ amica di cui ho ripetutamente parlato QUI ?

Quella che, essendo single, è una divoratrice assatanata di mondanità ed appuntamenti?

Beh! Magari a voi non interesserà, ma fatto sta che S. è appena tornata dalle vacanze.

S. è andata in Grecia.

Su un’isola fantastica che chiameremo Oskiolampapopulus.

S. si è divertita un sacco a Oskiolampapopulus e, durante la prima telefonata di aggiornamento, mi ha descritto a grandi linee l’andamento delle sue ferie appena concluse.

“Ciao Eppi, tesoro! Come stai?”

“Bene grazie. E tu cara? Quando sei tornata?”

Da un paio di giorni. Sono stata in Gracia, a Oskiolampapopulus. Cioà… non puoi capire. Un posto intergalattico.

Un mare dapaura. Eppoi una vita molto soft.

Cioà, davvero.

Con le mie amiche abbiamo passato fantassici giorni di relax, in una

locasciòn mooooolto cuul.

Questa volta gniante nait cleb. Gniante vita mondana.

Sono stata veramente alla grande”. A quel punto sono tentata di chiederle le prove inconfutabili, perchè mica ci credo tanto.

“Ne sono felice”. Magari per una volta si è redenta.

“Si. Guarda. Ho capito un sacco di cose”. E lì comincio seriamente a tremare.

Abbiamo fatto davvero una vita semplice, lontano da questa società moderna del cavolo. Oddio, che fa?! Me la butta sul sociale?!

“Al giorno d’oggi siamo abbituati a ’sto consumismo, ‘na cifra di condizionamenti. Lì invece gniante: mare, sole, riposo”. Prosegue convinta, manco fosse andata in Papua Nuova Guinea.

E comunque per la cronaca, si. L’ha buttata sul sociale.

“A davvero?”, incalzo io basita.

“Si guarda. Tiggiuro! An certo punto ho detto allamiche mie:

Oh! Lasciatemi qui.

In fondo, i vestiti ce li ho per un anno;

le scarpe pure;

i costumi mi bastano per due anni.

Stoappostocosì. Sto”.

Mi rendo conto che, a quel punto, di fronte al problema del luk, la questione sociale non poteva che andare decisamente a farsi fottere.

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giovedì 27 agosto 2009

The Honest Scrap Award…

Sproloquiato da eppifemili alle 16:06 5 commenti
E’ incredibile.
Qualcuno ha deciso di insignirmi del
FANTASTICO
MERAVIGLIOSO
STRABILIANTE
INCOMMENSURABILE
premio The Honest Scrap Award!
La responsabile di tale operato è mammYX nonché l’artefice del fantastico

nonhovalentina

Il premio funziona così:

Condizioni del premio: raccontate ai vostri lettori 10 cose che si sappiano o meno di voi ma che sono vere. Indicate dieci persone che hanno diritto al premio e siate sicuri di far loro sapere che sono stati contrassegnati (un breve commento sul loro blog andrà bene). Non dimenticate di collegarvi di nuovo al blogger che vi ha premiato.

E quindi, come da copione, eseguo il compito e vado ad
elencare le mie 10 cose.

PRIMA COSA:
sono a dieta dalla tenera età di 14 anni.
Ho alternato periodi di magrezza assoluta
a periodi di totale normalità.
In ogni caso, in pratica posso tranquillamente affermare
che sono AFFAMATA DA UNA VITA.

SECONDA COSA:
Ho da sempre la fobia delle farfalle.
Si. Avete capito bene. Quelle leggiadre, colorate e delicate
creaturine che tutti adorano.
Se poi sono falene, c’è la seria possibilità
che io cominci a saltare a destra e a manca urlando come un’invasata
nel bel mezzo di una macumba.
Per capirci: se mi passa a due centimetri un topo, un serpente,
un facocero namibiano,opure un triceratopo del cretaceo , io non batto ciglio.
Ma se avvisto a 10 metri da me una simpatica e colorata farfallina
io divento tipo la sposa cadavere e vado lunga per terra.

TERZA COSA:
Sono assolutamente incapace di stare senza fare nulla
per più di 10 minuti.
Quando sono molto ma molto stanca, decido che è tempo di riposo.
Allora mi apparecchio bel bella, magari sul divano, decisa a non
muovere un muscolo eccetto quello dell’indice per cambiare canale
sul telecomando.
Mi prendo da bere; qualcosa da sgranocchiare. Poi mi guardo intorno.
Dopo che mi sono guardata intorno, mi riguardo intorno.

Mi faccio un paio di domande. Mi do qualche risposta. Penso a due, tre cosette.
Poi mi chiedo: e ora che faccio?
A quel punto, easusta e stressata più di prima, mi
alzo e mi invento qualcosa. Sono irrecuperabile.

QUARTA COSA:
Adoro la mia Eppi-dog. Incondizionatamente e senza riserve. La vizio e la rivizio.
La coccolo e la ricoccolo. La sbaciucchio e la risbaciucchio.
Il problema sorge quando le parlo e mi aspetto pure che lei mi risponda.

QUINTA COSA:
Sono una irecuperabile puntuale. Embè? Direte voi. Embè, vi dico io, in un mondo di gente che ti fa sempre aspettare almeno un quarto d’ora ad ogni appuntamento, il fatto di spaccare il secondo è una notevole fonte di stress.
Se poi si considera che quando voglio fare la figa (e farmi attendere a qualche appuntamento) succede che il traffico svanisce nel nulla, o che becco il parcheggio proprio di fronte alla mia destinazione, divento anche una puntuale involontaria. Il quel caso aspettare il tizio o la tizia di turno mi fa incavolare ancora di più.

SESTA COSA:
ore 9:00 am: “Mamma buongiorno come stai?”
ore 10:00 am: “Ah, scusa mamma. Mi potresti ripetere che strada devo fare per arrivre a XXXX?”
ore 12:35 pm: “Si. Ciao mamma. Scusa ancora. Ho dimenticato di chiederti se puoi passare in studio più tardi”
ore 3:00 pm: “Mamma! Non potrai mai immaginare che mi è successo poco fa…”
ore 6:00 pm: “Ma per cena stavo pensando di fare….”
ore 8:00 pm: “Buonanotte mamma. A domani”
…E che ci volete fare? Sono figlia unica.

SETTIMA COSA:

Essendo io disordinata, non paga di ciò, ho pensato bene di fare la botta di matto e sposare uno che è come me ma moltiplicato per 30. Della serie “masochismo in età contemporanea“. Poi ci credo che Aldonsa se ne va in vacanza!

OTTAVA COSA:
Amo viaggiare. Se poi durante il viaggio si soffre un po’ per la fame, la sporcizia, gli spostamenti interminabili, le attese infinite, la mancanza di prenotazioni…beh! Allora per me è proprio una vacanza DA PAURA!

NONA COSA:
In 18 anni che possiedo Fiorello il motorello (adorato
Honda SH del 91 di cui ho già parlato a lungo in un precedente post),
non l’ho MAI, E DICO MAI, E SOTTOLINEO MAI….LAVATO.
Mi vergogno da sola. Grazie.

DECIMA COSA:
Non so leggere i sottotitoli dei film perchè, sapendo di avere poco
tempo a disposizione prima che cambino,
mi emoziono e vado in tilt.
Questo è stato uno dei motivi principali per cui
mi sono impegnata seriamente e ho imparato le lingue.
Lo so. Non sono normale. Arigrazie.

Detto ciò, insignisco dell’autorevole premio The Honest Scrap Award:

- http://www.tendallegra.blogspot.com/ : perchè come usa il lucidalabbra lei, non ce n’è. Ma soprattutto perchè la considero la mia sorellina di penna. Grazie Tendaaaa!

- http://donnaemadre.wordpress.com/ : perchè la mia esistenza virtuale senza i suoi commenti non avrebbe senso.

-http://ginocchiaapunta.splinder.com/ : perchè è per me il simbolo del genio e sregolatezza. Lo adoooooro!

- http://scientificamente.wordpress.com/ : perchè le sue “elaborazioni” servono davvero un po’ a tutti noi che lo leggiamo.

- http://ilmondodiarthur.wordpress.com/ : perchè, lui lo sa, è semplicemente delizioso.

- http://www.mammaimperfetta.it/ : perchè è come una cara amica. Sai che c’è.

- http://stellasolitaria.wordpress.com/ : come si f a stare senza una stella?!

- http://www.tuttodoppio-gemelli.it/ : doppio di tutto, compresa la simpatia.

- http://comicheincassa.splinder.com/ : quando una è intelligente va premiata cavolo!

- http://se-telefonando.blogspot.com/ : dulcis in fundo !

lunedì 24 agosto 2009

La lista della spesa.

Sproloquiato da eppifemili alle 16:05 0 commenti
Facciamo un piccolo passo indietro.

Alcuni giorni prima di partire, quando era ancora bloccato a letto per il mal di schiena, Homo mi chiede, vedendo che sto per uscire, di comprargli un paio di cosette.

Alcune per l’imminente partenza.

Altre semplicemente per ammazzare il tempo dalla sua postazione “inchiodata al letto” (della serie “Homo non deve morire”).

Mi porge dunque un fogliettino ben scritto ed ordinato con la lista della spesa.

Vado a riportare ciò che elencava:

- due scatole di Toradol (antinfiammatorio: logico).

- due di Omeprazene (gastroprotettore: scontato).

- tre scatole di Bentelan da 1 mg (cortisone: indispensabile).

- un pacchetto di siringhe da 2 ml (ovvie).

- due confezioni di Vigorsol (oneste).

- un barattolo di yogurt alla banana (rinfrescante).

- Playboy (?@?!!?@).

…Ma uno normale no eh?!?

ps: i commenti fateli voi che io ancora rido.

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