mercoledì 21 aprile 2010

LA DURA VITA DEI DISORGANIZZATI.

Sproloquiato da eppifemili alle 10:25 10 commenti


Cari lettori, come avrete certamente notato la Eppi-presenza su questo blog è diventata recentemente molto meno assidua.

Purtroppo, causa periodo di sovraffollamento dovuto a quotidiani e molteplici impegni, il tempo è poco e la forza ancora meno.

Il giorno in cui Eppi farà pace col cervello e deciderà finalmente di ricollegarlo alla tastiera del pc, non è lontano.

Abbiate pazienza e sappiate che tempi migliori arriveranno per tutti.

(...ROBBA CHE MANCO ER PAPA PONTIFICA COME ME !)

La vostra affezionatissima Eppi.

martedì 6 aprile 2010

Circa la metafisica pasquale

Sproloquiato da eppifemili alle 12:31 12 commenti



Eh! Lo so.
A volte la vita è dura.
Davvero dura.

Nello specifico, si dia il caso che la Eppifemili (due e quattro zampe nell'Augusta interezza) abbia deciso di recarsi con tanto di mamma Eppi (ovvero la mamma di Eppi) a gozzovigliare in quel delle oriunde montagne abruzzesi.

E si dia anche il caso che il giorno seguente la suddetta eppifemili (che poi non so se ultimamente avete notato, un famoso film ci ha pure copiato il nome! Sgrunt e doppio Sgrunt!) sia stata raggiunta dall'allegro e affatto taciturno parentame vario del consorte Homo.

Si dia il caso che piova per tutto il dannatissimo week-end (con punte di grandine e vento che manco a gennaio in Siberia), e che per cercare di prendere sonno con 20 gradi sotto zero e una casa estiva priva di impianto di riscaldamento adeguato, la sottoscritta si sia dovuta tumulare sotto strati e strati di piumoni, coperte, imbottite e maglioni, riscontrando pratiche difficoltà ad uscire da sotto cotanta coltre la mattina seguente.

Mettiamo pure il caso che, stazionando davanti ad un sempre a cannone caminetto (unica fonte di sollievo per la temperatura antartica),
tutto l'Eppi cucuzzaro abbia cominciato dalle 11 del mattino ad arrostire carne, bruschette, verdurame vario, salsicce e tutto ciò che di immaginabile potesse essere cotto come i nostri avi facevano, causando un appesantimento istantaneo dovuto al lievitare fulmineo del giro coscia e all'ingigantirsi prontissimo del punto vita.

Si dia il caso altresì, che in seguito a tali bagordi che ci hanno visti tutti avventarci sul cibo come facoceri namibiani a digiuno da decenni, l'acutissima e sagace Eppifemili abbia deciso di mettersi in vettura nel momento di traffico più affollato, nella speranza (lontana e vaga) di rientrare nella capitale ad un'ora decente.

Si dia anche il caso che Eppi, prontamente alla guida (causa dimenticanza di portafogli, documenti, soldi e capoccia di Homo a casa) abbia beccato l'unica fila del casello che invece di andare avanti ha avuto la compiacenza di andare indietro, e pure ad una lentezza esasperante.

Mettici pure che, rientrati finalmente in casa, dopo aver fatto una caldissima doccia corroborante, Eppi abbia meticolosamente arso tutti gli ormai maleodoranti e affumicati indumenti.

Poi, solo allora,
finalmente,

Eppi, profumata come una rosellina e pulita come una nuvoletta,
si rilassa.


Si sbatacchia sul divano con Homo, e prende su Eppidog per spupazzarsela un po'.

Non sapeva, la nostra ignara Eppi, di prendere in braccio l'equivalente di una puzzolentissima salsiccia arrostita coi peli.

No.
Il ricordo delle fantastiche vacanze pasquali, evidentemente, non poteva svanire così facilmente.
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