venerdì 28 maggio 2010

IRRINUNCIABILE MOMENTO POETICO

Sproloquiato da eppifemili alle 16:10 4 commenti



"Brondo?! Brondoo?!"
,
voce in lontananza che attira l'attenzione della Eppifemili tutta.
"Brondo! Sendi....", continua discreta.
"Sci! Sci!
Shto a ta ta mancià a li catti de signora Gertrud!
Ma te chiamo che te tevo ti' 'na cosa.
Iera no? !
Parlo cu Giuseppa e me tice che lu figliu ja combrato 'na pelliccia.

Scine!
'Na pelliccia fera!

Dice chè pure te lioparto"
, a quanto pare la signora ha deciso di contribuire alla decimazione delle specie in via di estinzione.

Ma non ci distraiamo che arriva il momento clou.

"Si! Pella! Pella. Eppoi, sendi...
Te sera me chiama Quillu e me fa: mi poi fa' glinfultini de carne co' lu suco?

E io ci ho detto: i' gli facci 'nandra cosa ma glinfultini de carne co' lu suco ninzò fa'.
Alura ci faccio la pascita te shpachetti.

Mitto l'acqua pollente e lu chiamo.

Feni! Feni!

E quillu non fene mica!

Ma chi nun lo sa chio tefo ta antà a casa a 'n certa ora?!
Vappè ciao"
, e chiude lasciandoci tutti basiti e col fiato sospeso.

Tutto ciò tuonava con eleganza e leggiadria alle ore 16:30 di un bigio pomeriggio romano, nella tromba delle scale del palazzo dove è ubicata la nostra modesta magione.

La signora Sofia, in tutta discrezione, aveva pensato bene, approfittando dell'altrui linea telefonica, di intavolare una simpatica quanto interessantissima conversazione con la di lei amica.
Della quale giustamente ha voluto rendere partecipe tutto l'androne, il quartiere e, possibilmente la città tutta.


ps:
Ve la ricordate la Signora Sofia?
La custode dei gatti della Signora Gertrud che quotidianamente ci piomba nel palazzo per rifocillarli?
La stessa che, affetta da manie investigativo/compulsive si fa - manco tanto elegantemente - i cazzi di tutto il quartiere?
(per ripassino prego andare QUI e QUI)

ppss: Ma i vostri vicini sono anche loro così?!
Si apra la conversazione prego! E che sia foriera di consolanti storie di condominio.

lunedì 24 maggio 2010

WELCOME TO THE JUNGLE

Sproloquiato da eppifemili alle 09:13 11 commenti



Borneo Malese.
Temperatura: 40 gradi all'ombra
Umidità: 400%
Zanzare: una nube tossica.

Secondo voi,
Cosa potevamo elucubrare noi di Eppifemili in una così piacevole giornata "primaverile"?

Starcene al venticello del bagnasciuga con un cocktail di mango e paineppol in mano?
Ovviamente no.

Passeggiare mano nella mano con gli occhi da triglia ubriaca, verso il bar piu vicino dotato bellamente di aria condizionata a palla?
Maddeché.

Buttarsi a pesce nell'acqua e fare i morti a galla (più morti che a galla) per le successive 48 ore per poi, con i polpastrelli grinzosi dall'ammollo prolungato, satollarci con sollazzanti pietanze malesi?
Poverillusi. Certochennò.

Io e Homo, con il sole di mezzodì a picco sui capoccioni, occhiali da sole griffatissimi e scarpazze da ginnastica con pedalo tribanda bene in vista, pensiamo bene di armarci di bottiglia di acqua, zaini in spalla , e partire per un agevolissimo percorso di trecking.

L'opuscolo illustrativo pontifica:

Difficoltà del percorso:
alta
Durata: 2 ore e mezzo andata + 2 ore e mezzo ritorno
Tipologia percorso: lunghi tratti assolati + brevi ma ripidissimi tratti nella jungla più selvaggia
Raccomandazioni: partire la mattina presto
Preparazione: necessità di un preventivo allenamento fisico

TUTTAPPOSTO.

Sprezzanti del pericolo e bardati come Totò e Peppino in vacanza a Milano, partiamo per introdurci negli anfratti, nelle profondità, nelle oscure sacche di vegetazione tropicale.

Vediamo scimmie, scaliamo fossi, ammiriamo estasiati onnipresenti piante carnivore, oltrepassiamo ponti di legno sospesi nel vuoto, ci lanciamo da liane lunghissime...beh! Vabbè questa magari no, mi sono lasciata un po' prendere dalla fervida immaginazione.

In ogni caso, dopo un lungo e faticosissimo scarpinare, arriviamo esanimi alla fine del percorso....
I vestiti completamente zuppi di sudore e appiccicati addosso come fossero carta moschicida;
il look ...beh! quello è decisamente da buttar via. E se qualcuno mi avesse fatto una foto avrebbe potuto ricattarmi per tutte le prossime 10 vite e io zitta e paga.

Dopo la "piacevolissima" sensazione di avere un phon gigante puntato sulla testa per quasi tre ore buone di tragitto,
arriviamo come dicevo, alla fine del percorso che, a mo' di Leonardo di Caprio in The Beach, sfocia in una fantastica insenatura con annessa idilliaca spiaggetta deserta.

Ci lanciamo invasati in acqua, cercando refrigerio e, soprattutto, levandoci di dosso lo strato di insetti che si sono incollati sulla pelle con la colla bicomponente normalmente utilizzata per i jet del'areonautica militare.

Ci immergiamo nelle acque tiepide.
Dobbiamo centellinare le nostre risorse idriche (una bottiglietta d'acqua - poveri scemi), e recuperare le forze.
Da lungimiranti eroi quali siamo, abbiamo piena consapevolezza che ci aspetta tutto il percorso di ritorno,
da coprire necessariamente prima dell'imbrunire.
Sennò che gli raccontiamo di notte in piena giungla alle scimmie nasiche che ci vengono incontro o, ancor peggio ai serpenti velenosi che ci strisciano sibilanti sulla testa?!

No.
Dobbiamo assolutamente rimetterci in cammino al massimo entro un paio d'ore.

Intorno a noi, sparuti turisti avventurieri, allenati e bardati di tutto punto, orgogliosi di sentirsi Rambo per una notte, e esaltatissimi dall'esperienza giungla primitiva - Io Tarzan, tu Jane, si apprestano con coltello fra i denti e orgoglio ai massimi storici, a compiere traguardi come questo, a spingere le proprie possibilità al limite, a sfidare la natura, a sentirsi supereroi per un giorno e sopravvissuti dell'isola dei famosi per una settimana.
Prima di rientrare nel traffico metropolitano.

Noi di eppifemili a dirla tutta, più che Silvester Stallone in Rambo o Sawyer in Lost, ci sentiamo Carlo Verdone in Troppo Forte (cliccaci su per capire l'antifona).

E infatti, dimenticando ben presto i deliri di onnipotenza e le missions impossible da compiere...

"Homo! Aspetta, aspetta....che mi pare di vedere laggiù...
un puntino....
Si!
Siiiiiii!
E' proprio così!
Homo! Una barchetta!!
- mi precipito verso il largo con falcate da record olimpionico dei 100 metri -
Scusi!
Scusi Sir!
How much to go back to the resort by boat?!!"

"Only 70 rym, madam".

Manco ha finito di proferire verbo, che in meno di un nanosecondo io e Homo ci catapultiamo, agili come faine, all'arrembaggio della barchetta a motore.

Robba che manco Sandokan e Yanez durante le battaglie contro James Brooke!

Indi, con una nonchalance degna di Eppidog quando fa qualcosa di sbagliato e cerca di non farsi notare, ci accomodiamo sui sedili, facendo i vaghissimi del tipo "quantèbelloilpanorama", e pronti a partire.

Altro che Rambo!
15 minuti e una piacevole e ventilata traversata dopo, siamo con le zampe stese sotto al tavolino del bar del resort, con un cocktail di frutta davanti e un ventilatore sopra la testa.

Niente da fare.
Siamo troppo avanti.


...MA LE SORPRESE NON FINISCONO QUI...APPENA ENTRATI NEL NOSTRO BUNGALOW.....TO BE CONTINUED

mercoledì 19 maggio 2010

Circa i seri incastri di preparativi.

Sproloquiato da eppifemili alle 17:20 7 commenti



Voi pensate forse che sia facile andare in vacanza?
Magari per voi lo è.

Ma nel caso specifico della Eppifemili, nonostante non ci siano ancora marmocchi in giro (e penso con terrore a cosa potrebbe accadere in quel caso), il solo elucubrare di allontanarsi dalla routine casalinga per qualche ora, beh! mette nel panico un buon 70% dei romani residenti entro il Raccordo Anulare.
Si sparge la voce e si crea una specie di Tornado Katrina che avvolge e trascina con sé tutto ciò che trova nel raggio di 30km quadrati.

E questo non perchè ci sono nell'aria preoccupazione e aspettative impazienti.
No.
Questo succede perchè si innesca la
SSU (Strada Senza Uscita) dei preparativi.

Tali compilcatissime macchinazioni prevedono una serie interminabile di operazioni fra le quali spiccano oltremodo:

N.1: l' organizzazione del lavoro mio e di Homo che, da bravi ed efficientissimi liberi professionisti (anche detti
Diversamente Occupati), dobbiamo metterci in condizione di poter lasciare le rispettive sedi lavorative, abbandonandole a loro stesse per una indefinita quantità di tempo.
La saggia e onesta via volta al raggiungimento di tale obiettivo è unica e sola: BUTTARLA IN CACIARA. Amen. Grazie.

N.2: la gestione della casa. Beh, questa problematica è di facile soluzione considerato che, con il totale e cronico bordello ivi presente regolarmente, la differenza non si nota punto. E su questo state sereni.

N.3: sparpagliamento dei n.2 cani appartenenti al nucleo familiare in modo che i suddetti principini non risentano troppo del distacco da mamma e papà.
Eppi dog viene prontamente consegnata alla nonna, la quale, avendo già precedentemente programmato un fugace quanto sfuggente momento di svago nella notoria isola di Ponza per la durata di tre mesi tre, pensa bene di comprarle un costumino da cani fuxia, un paio di occhiali da sole a cuoricino rosa, di infilarla in un trasportino tempestato di swarovsky e portarla con sé al mare.

Ruby invece, l'ultimo arrivato, fa di peggio.
Movimenta nel suo turbinio organizzativo, un'intera famiglia (quella di Amico Master e fidanzata) la quale di sana pianta si trasferisce con armi e bagagli nella nostra modesta magione, appropriandosi della nostra camera da letto, del nostro cane appunto, della nostra auto e in pratica della nostra vita.
In teoria potevamo anche non tornare. Tuttapposto.

N.4: compilazione dettagliata delle n.2 valigie. Trattasi questa di impresa disperata in quanto non c'è unavoltachedicouna, in cui la sottoscritta non abbia infagottato, gettandole con la mazzafionda in valigia, le prime cose capitate sotto mano.
Manco a dirlo si è poi ritrovata con simpatici maglioncini a collo alto in piene spiagge caraibiche, o canottierine dalle allegre scollature e gonne ascellari in luoghi con temperature decisamente sotto lo zero.
Ma d'altro canto gli assidui lettori già sono al corrente dei miei atavici problemi col cambio di stagione (e se non lo sono ancora, sono vivamente pregati di fare il solito ripassino qui).

Detto ciò, vi renderete perfettamente conto che l'impresa è da considerarsi disperata.
Ma noi che siamo ottimisti di natura, confidiamo sempre nell'allettante obiettivo finale: ben tre settimane in viaggio per il sud est asiatico e precisamente nel cuore della Malesia.

La terra dei corsari, dei velieri solitari che si perdono nei tramonti, della colonizzazione inglese, dei tesori, delle antiche vie delle spezie.

Io ci penso e sono già lì: la Perla di Labuan in carne e ossa, fiera e sprezzante con lo sguardo verso l'orizzonte e un paio di zoccoli D&G con zeppa e tacco 12 ai piedi.

Con gli occhi a cuoricino mentre guarda il suo
Homokan, la tigre di Mompracem, uscire bagnato e col capello fluente, dalle acque cristalline che lambiscono infinite spiagge assolate.

Sono persa nei profumi orientali, nei mari turchesi, nelle giungle oscure e misteriose.
Mi vedo correre su sabbie deserte mentre scruto arrembaggi di corsari su navi nemiche.
Sogno di rapimenti, innamoramenti e lotte guidate dalla passione per una donna.

Sono già lì.
E, onestamente, non mi importa cosa metterò in valigia.
Non mi importa dei messaggi in segreteria che troverò al mio ritorno.
Non mi importa delle lotte a cazzotti per trovare un parcheggio sotto casa.
Tutto ciò è già lontano anni luce.

Io so di poter affrontare la macchina organizzativa.
Sono consapevole di saperla domare.
Ho le armi per sconfiggerla e per essere pronta per il fatidico giorno della partenza.

Quello che non so è che, una volta risolte tutte queste tediose questioni pratiche, con le valigie in mano e l'alluce del piede sinistro già fuori dalla porta, io e Homo ci siamo accorti a 8 ore dalla partenza, di aver scordato di ritirare i biglietti aerei in agenzia.

MA SI PUO'?!?!

martedì 18 maggio 2010

HO VISTO COSE CHE VOI UMANI....

Sproloquiato da eppifemili alle 09:37 21 commenti


Pensavate forse di esservi liberati di Eppi.
Ebbene si.
Ci siete andati molto vicini.
Ma molto eh?!

Perchè Eppi nell'ultimo mese è sparita.
Andata.
Svanita nel nulla.
Completamente muta.

Eppure, quello che ancora non sapete è che Eppi, durante la sua prolungata assenza virtuale, ha vissuto.

Eccome se ha vissuto!

Eppi ha visto cose che voi umani non potreste immaginare...

Giornate inseguirsi rincorrendo eventi destabilizzanti.

Lune sorgere e calare nel ripetersi eterno e ovattato del tempo;

Eppi è partita.
Con Homo ovviamente.

Ha lasciato la sua casa.

Ha raggiunto il lontano Sud Est Asiatico.

Si è imbarcata su navi malesiane con destinazioni a voi sconosciute.

Ha ammirato tramonti interminabili dai colori magici.

Ha nuotato con le tartarughe marine e parlato con i pesci (che le hanno pure risposto).

E' stata derubata.

Ha imparato da culture estranee.

Ha assaporato la diversità (e pure una notevole quantità di cibo).

Ha percorso la giungla e si è tuffata (sprezzante del pericolo) in fiumi equatoriali lanciandosi da esili liane.

Eppi è infine tornata a casa.

E' tornata nuova ma sempre la stessa; energica eppure un po' provata; abbronzata ma anche con un sospetto di pallore.

E' di nuovo qui, con un gigantesco punto interrogativo ben piazzato sopra la testa a mo' di cappello modello Queen Elizabeth.

MA SOPRATTUTTO....

Eppi, riarrampicatasi sul suo taccazzo 12 dopo un mese di infradito e cioce di vario tipo, vi assicura che

tutti questi momenti non andranno persi nel tempo come lacrime nella pioggia...

è tempo di scrivere.



A presto gli aggiornamenti di....
Eppi in

"Le avventure di Eppi, la Perla di Labuan".
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