
E' domenica.
Io e Homo siamo alla rinomatissima mostra sul Surrealismo e Dadaismo che si tiene in pieno centro storico, nella città eterna.
A due passi dal foro romano; anzi, praticamente in mezzo.
Come ogni mese, ci uniamo ad un gruppo di ragazzi che seguono periodicamente un luminare della storia dell'arte il quale, con fare accattivante e spirito critico, ci fa emergere dalla nostra bieca desolazione culturale.
Lui è il Professor Antonio Maria Ulderico de Contis.
La sua voce è profonda, suadente, incantatrice e teatrale.
Il Professor Antonio Maria Ulderico de Contis ha un'inestimabile dono: spiega l'arte con ragionamenti e discorsi ineccepibili che tuttavia non mancano di essere conditi con aneddoti divertenti ed inattesi; la qual cosa rende queste visite non solo interessanti, ma anche divertenti persino per chi ha un elettroencefalogramma totalmente piatto.
Camminiamo lungo le pareti bianche tempestate di opere inestimabili che vanno da Duchamp a De Chirico, a Magritte, a Mirò, fino ad arrivare infine a Dalì.
Ed è proprio qui che casca l'asino.
Premetto che del gruppo di giovani assetati di conoscenza (nonchè già satolli di carbonara, dato che le visite si svolgono sempre dopo un ricco pranzo domenicale), fa parte anche amica S.
Ve la ricordate?
(Chiunque volesse per caso fare un ripassino è pregato di leggere QUI e anche QUI).
Ma torniamo sui nostri passi.
Il Professor Antonio Maria Ulderico de Contis è intento a pontificare, altisonante e leggiadro, ammaliandoci ed ipnotizzandoci tutti con le sue frasi ritmate e pregne di sapienza.
E' il protagonista assoluto, il deus ex machina che si cala dal soffitto centenario e che, ponendosi di fronte a ciascun quadro, ce ne svela i segreti, i travagli, le sfide.
Siamo di fronte al quadro di Dalì (quello dove appunto cascava l'asino).
"Ragazzi, potete ora ammirare questo splendido dipinto di Salvator Dalì.
Qui il nostro ha voluto esprimere l'incombenza del tempo che trascorre inesorabile sulle nostre teste e sulle nostre coscienze.
Sullo sfondo, un paesaggio deserto, lunare, che suscita i sentimenti più disparati.
In primo piano potete notare la presenza di un libro.
Un libro che si trasforma, si evolve, e si deforma creando una protuberanza del tutto simile ad una spada".
Sono rapita, seguo la sua voce volteggiare nell'aria e poi disperdersi nei corridoi fino a svanire, risucchiata dalle tele policrome.
Tutte le menti dei giovani seguaci che lo accerchiano, osservano il quadro assorte e silenziose, riflettendo sulle colte parole appena pronunciate (tuttavia ho il sospetto che l'occhio pallato e l'espressione corrucciata siano dovuti più che altro alla inoltrata fase digestiva della sopra citata carbonara).
Tutte le menti, ho detto.
Tranne una.
"Il libro, ragazzi - continua il professore - è semi aperto;
da esso vedete emergere un drappo sapientemente e realisticamente dipinto.
Questo drappo, è mosso da un vento leggero e, come certamente tutti voi avrete notato, al di sotto di esso si percepisce la forma ben delineata di un fallo".
A questo punto, prima che il professore riesca a proseguire nel ragionamento, mentre attorno al gruppo c'è un silenzio basito, dalla folla emerge una voce strombettante, che rimbomba nel silenzio del museo come un tuono in un campo di grano.
"Io lì il fallo che emerge non ce lo vedo mica!", interviene S. dando voce al primo pensiero che in quel momento deve esserle passato nella mente.
"Beh! Cara, se non riesce a vederlo, mi spiace tanto per lei ma il problema è suo", risponde ironico e malizioso il Professor Antonio Maria Ulderico de Contis.
E così, con questa botta di inarrivabile spessore culturale, si è conclusa la nostra gita al museo.
Devo dire che il cammino verso la conoscenza a volte è costellato di ostacoli insormontabili.
21 commenti on "Pomeriggio intelligente"
W la sincerita' dell'amica S ...comunque sei TROOOOOOOPPO FORTE !!!!!!!!!!!
chissà forse il fallo l'aveva in testa...
@silvia:
grazieeeeee!!
@giardigno:
oppure nei sogni...
;)
io mi ero persa gli antefatti dell'amica, ma ho rimediato.
ho riso fino alle lacrime, maaaa ... ;DDD
forse lei semplicemente non voleva emergere dalla bieca desolazione culturale.
;DDDD
@luxus:
infatti.
e sicuramente le piacerebbe far emergere altre cose....di tanto in tanto... ;))
M'è venuta una paresi, nel leggere codesto post! :-)
"S": l'unica donna a cui la carbonara non appanna l'ormone! :-)
E meno male che all'emerito prof. ed all'attonita platea non ha esordito con un "io non vedo un caBEEEEEPo!" :-)))
E fossi stato io l'emerito le avrei risposto "ma signorina!... Ma se è lungo Dalì aqquì..." :-)
Porella, però... manco vederlo in una visione onirica di Dalì, sta proprio inguaiata!
A te ad ogni modo, suggerisco di aprire una speciale rubrica in cui archiviare a imperitura memoria le gaffes di "S", intitolandola "S-Factor" :-)
Congratulazioni per il punto di viola dello sfondo, ma guarda che novembre è praticamente finito... :P
Buon fine settimana ad Ella e famiglia e grazie anche per questo sproloquio! :*
Monique
@monique:
questa della rubrica è davvero una gran bella idea!
come al solito sai illuminarmi meglio di un stella polare...
:)
buon fine settimana anche a te cara.
Il viola! Ecco cos'era, fortuna che ho letto il commento di Monique. Stavo pensando: ma c'è qualcosa di diverso nel blog di Eppi, però non capisco cosa... A sto punto mi sa che pure io non sarei riuscito a vedere il fallo di Dalì (e per fortuna! ^_^)
portatevela sempre dietro S.
meravigliosa:)))))
Si vede che la parola "fallo" è l'unica che l'amica S ha capito di tutto il discorso!
Leggendo questo post mi é venuto in mente, per associazione di idee, alla favola "Gli abiti dell'imperatore". Magari in versione piú da adulti...
Buona giornata, Mik
@the muffin woman pat:
si cara! Lei è geniale!
:))
@erica:
o quanto meno quella che maggiormente ha attratto la sua attenzione.
@mimmi:
eh eh !
Ciao Cara e buon week end!
@taglia:
...certo che a te non si può proprio nascondere niente eh!?!?!?!
Oh mannaggia, perchè non mi hai fatto un fischio che venivo anch'io alla mostra... ;)
cosa si perde a non abitare più a Roma!!!
E' il bello dell'arte : ognuno ci vede cose diverse, ok qualcuno non le vede e basta ...... Sono sempre simpaticissimi i tuoi racconti.
Miaaoooooooooo
...fantastica...semplicemente fantastica! vorrei venire anche io a queste 'lezioni' io mirò non riesco proprio a capirlo mi servirebbe un prof che me lo spiegasse...
e vorrei anche te e la tua amica S.! impagabile!
la coniglia in anonimo
"Povera" amica S.
hihi
Rido!
Povera S., però, dai :P
(Come vi invidio questa mostra non puoi averne la più pallida idea)
@tutto l'eppi colto cucuzzaro:
ma la prossima volta organizzo un pulmino della Wolkswagen e vi ci porto a tutti!!!
Vabbé, è inutile, la tua amica S. è semplicemente un mito, fin da quanto l'hai descritta, com'era, una bambina in un corpo da barbie o qualcosa del genere...
ahahah
Sono d'accordo, si merita una rubrica apposta!!!
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