"Brondo?! Brondoo?!", voce in lontananza che attira l'attenzione della Eppifemili tutta.
"Brondo! Sendi....", continua discreta.
"Sci! Sci!
Shto a ta ta mancià a li catti de signora Gertrud! Ma te chiamo che te tevo ti' 'na cosa.
Iera no? !
Parlo cu Giuseppa e me tice che lu figliu ja combrato 'na pelliccia.
Scine!
'Na pelliccia fera!
Dice chè pure te lioparto", a quanto pare la signora ha deciso di contribuire alla decimazione delle specie in via di estinzione.
Ma non ci distraiamo che arriva il momento clou.
"Si! Pella! Pella. Eppoi, sendi...
Te sera me chiama Quillu e me fa: mi poi fa' glinfultini de carne co' lu suco?
E io ci ho detto: i' gli facci 'nandra cosa ma glinfultini de carne co' lu suco ninzò fa'.
Alura ci faccio la pascita te shpachetti.
Mitto l'acqua pollente e lu chiamo.
Feni! Feni!
E quillu non fene mica!
Ma chi nun lo sa chio tefo ta antà a casa a 'n certa ora?!
Vappè ciao", e chiude lasciandoci tutti basiti e col fiato sospeso.
Tutto ciò tuonava con eleganza e leggiadria alle ore 16:30 di un bigio pomeriggio romano, nella tromba delle scale del palazzo dove è ubicata la nostra modesta magione.
La signora Sofia, in tutta discrezione, aveva pensato bene, approfittando dell'altrui linea telefonica, di intavolare una simpatica quanto interessantissima conversazione con la di lei amica.
Della quale giustamente ha voluto rendere partecipe tutto l'androne, il quartiere e, possibilmente la città tutta.ps:
Ve la ricordate la Signora Sofia?
La custode dei gatti della Signora Gertrud che quotidianamente ci piomba nel palazzo per rifocillarli?
La stessa che, affetta da manie investigativo/compulsive si fa - manco tanto elegantemente - i cazzi di tutto il quartiere?
(per ripassino prego andare
QUI e
QUI)
ppss: Ma i vostri vicini sono anche loro così?!
Si apra la conversazione prego! E che sia foriera di consolanti storie di condominio.