venerdì 30 ottobre 2009

Ma se vi dico...

Sproloquiato da eppifemili alle 08:28 39 commenti
Tralasciando l'enorme armadio verde di cui ormai parlano pure i sassi di Trastevere;

Se oltre a questo di qualche mese fa:




e a questo di una settimana fa:




vi dico che ieri ho iniziato a dar vita a questo



secondo voi, onestamente, sono completamente FULMINATA ??!!

Pensate che tutto ciò possa avere un qualche recondito significato attualmente ancora incomprensibile alla mia mente parziale e terrena?

Un segno?
E' forse un messaggio dallo spazio o da un'entità suprema che guida la mia mano e il mio cervello impazzito in questo folle delirio cromatico apparentemente casuale ma che invece - si scoprirà poi - dimostrerà di essere parte di un disegno superiore?

Trattasi forse di un campanello d'allarme?
Si.
Ma cosa mi vuole comunicare?

Comincia ad insinuarsi il sospetto in me, che forse mi sta suggerendo di diventare imbianchino;

oppure che devo andare a farmi curare.

Da uno bravo.

giovedì 29 ottobre 2009

Vita

Sproloquiato da eppifemili alle 08:05 24 commenti



Il signore di mezza età nella Porshe nera fiammante con il gomito appoggiato sul finestrino e lo sguardo fisso davanti; è così distante da quel mondo che lui filtra con lo specchio dei suoi Rayban a goccia;
che poi mi domando se la sua amante ha fra i venti e i venticinque, oppure fra i venticinque e i trenta.

La signora sessantenne sul motorino con le caviglie un po' gonfie che spuntano dalla gonna lunga di lana verde. Indossa un piumino blu scuro e in testa ha un casco bianco che nasconde una pelle un po' avvizzita;
che poi mi domando se lavora dalle otto alle dieci ore, o dalle dieci alle undici ore al giorno per comprare i regali di Natale ai nipotini.

La donna elegantemente vestita che inciampa perchè un tacco si è inchiodato nella fessura fra due sampietrini; è chiaramente in ritardo, affannata; recupera i fogli sparsi per terra, la borsa, e riparte;
che poi mi domando come fa, tornata dal lavoro la sera, ad occuparsi dei due figli, della casa e del suo uomo.

I turisti che spuntano dal Sightseeing bus, appollaiati sui sedili all'aperto; mezzi surgelati, scattano foto fameliche;
che poi mi domando cosa resterà
nelle loro teste (una volta tornati a casa), di un giro mordi e fuggi in un luogo come Roma, dove non basterebbero 8 anni per capirci qualcosa.

La ragazza sul motorino con un casco rosa (che più rosa non si può) che sembra una biglia nel traffico impazzito e se ne va pensando che forse oggi la prof la interrogherà; che poi mi domando come ho fatto a superare quell'età così complicata ed essere oggi ancora viva e sana di mente (forse).

Il gladiatore che è appostato vicino al Colosseo, con il suo costume di plastica, in cerca di turisti per farsi fotografare in cambio di un sorriso e di cinque euro; che poi mi domando come fa a non avere freddo vestito così; ed infatti, noto che indossa dei pesanti calzettoni di lana sotto i finti sandali alla schiava.

Questo, nella mia testa e intorno a me, mentre andavo ieri mattina da casa al mio studio.

martedì 27 ottobre 2009

Modello...Giuditta !

Sproloquiato da eppifemili alle 08:35 30 commenti
COMUNICAZIONE DI SERVIZIO.

Per la vostra serenità vi comunico che stamane Eppi, per la gioia infinita di aver recuperato il suo guardaroba invernale, ha selezionato ed indossato i seguenti capi:

- pantaloni neri
invernali



- maglioncino nero modello Il Corvo:



(guarda te se non porta sfiga....)

- scarpette decolletè invernali che me piaceno assai, assai:




- cappottino nero con imbottitura interna:




Poi, scrutando gli orizzonti verso il cielo terso, ha deciso di recarsi in studio con il motorino ed è uscita.

Nonostante abbia cercato di evitarla (per scongiurare il rischio di essere trattenuta per ore ed ore su inutili pettegolezzi di quartiere);

nonostante si sia dotata della facoltà di diventare all'occorrenza trasparente per 28 secondi esatti;

nonostante avesse una fretta del diavolo...

"Signurì! Signurì!", mi urla da lontano la signora che rifocilla i gatti di Gertrud (di cui ho ampiamente parlato QUI - e vi consiglio caldamente di leggerlo se non lo avete già fatto).

Il suo nome, per la cronaca è Sofia.
Sofia è il terrore del quartiere.
Semina il panico dovunque vada poichè, se poco, poco ti si avvicina nel raggio di 100 metri, ti attrae come una calamita gigante e ti risucchia in un infinito vortice di pettegolezzi, bombardandoti con milioni di domande che manco Bruno Vespa.

E' sempre a caccia di nuove informazioni.
Se ne nutre come un'assatanata.

E, per averne sempre di fresche di giornata, ovviamente offre il trattamente inquisitorio a ogni singolo essere vivente residente nel quartiere.

Pure a Eppi-dog.

Tutti cercano di evitarla.

Se tu vedi gente in strada che improvvisamente cambia direzione, svolta l'angolo nella direzione opposta rispetto a quella dove stava andando, oppure si abbassa la visiera del cappello, stai pur certo che in giro c'è Sofia.

Sono piccole avvisaglie che sto imparando a notare e che possono risparmiarti ore ed ore di tempo perso.

Fatto sta che stamattina la nostra m'ha inchiodato.

"Signurì!", mi raggiunge.

Io, che generalmente quando la vedo da lontano, prontamente afferro il cellulare facendo finta di essere intenta in una conversazione dalla quale dipendono le sorti del Pianeta Terra, questa volta non faccio in tempo.

"Scitavo antà a da' da mancià a li catti di signora Gertrud e l'ho vista", eh si, Sofia. Siamo qui. Eccoci.
(Tra parentesi Gertrud è l'unica del quartiere che sembra non rendersi conto delle manie investigative della signora Sofia. Secondo me perchè, essendo tedesca, pur padroneggiando ormai l'italiano, non ha idea di quale strano idioma esca dalla operativissima bocca della signora Sofia).

"Quantu me dispiage".

"Come scusi?!", rispondo basita.

"Si. Me dispiage.
Tu sta' vestita tutta te neru.
Me dispiage pettè.
Che sta a antà au funerale?"

domenica 25 ottobre 2009

Uno strano destino

Sproloquiato da eppifemili alle 14:50 24 commenti
Non bastava il TEFPOW.

Ari-non bastava lo Scrap Award.

Ari-non bastava nemmeno il premio per l'Unghia Incarnita più Sexy della Blogosfera.

No.

A mia insaputa, menti sagaci e lungimiranti cervelli, stavano partorendo lui:




l'ennesimo premio a catena.

Ora, lo so che state tutti tremando e incrociando le dita (pure quelle dei piedi) nel terrore che io lo affibi a qualcuno di voi.

Lo so che state guardando dall'altra parte dello schermo del vostro computer come quando la professoressa a scuola interrogava.

Lo so che titubate davanti alla possibilità di dover trascorrere la prossima ora a proseguire la catena (che tanto proseguirete perchè non si sa mai).

Ebbene si.
Sappiatelo.
Eppi sta per tuonare il responso!


Rassegnatevi.

E' giunta l'ora del giudizio universal-eppi.

Me lo so' beccato io e ve lo beccherete pure voi.
E' la legge non scritta bel mondo del web.
E' l'ineluttabile opera del fato.

Tu, si.
Proprio tu.
Sappi che ormai sei bollato.
Il tuo destino è segnato e lo sto segnando io, facendoci una bella crocetta fuxia con gli strass rosa.

Non puoi più tirarti indietro.

E' giunta l'ora di un'altra classifica.

Ed io, che sono una conformista, mi adeguo.
E nel ringraziare di cuore http://www.mommyinprogress.splinder.com/
che mi ha insignito di cotanto immeritato premio,

cionondimeno ve bollo in blocco ....

Ezzittiemmosca!

- http://tendallegra.blogspot.com/

- http://ilmondodiarthur.wordpress.com/

- http://www.tuttodoppio-gemelli.it/

- http://casettadistreghe.blogspot.com/

- http://se-telefonando.blogspot.com/

- http://radiocole.blogspot.com/

- http://fumisterie.wordpress.com/

- http://nemuriko.wordpress.com/

- http://stellasolitaria.wordpress.com/

- http://mammahelp.blogspot.com/

ed infine una che il blog manco ce l'ha, ma io la premio lo stesso per i suoi fantastici commenti e per ciò che è:

- Monique la Diabolique.

Buona domenica a tutti.

Pappappero.

venerdì 23 ottobre 2009

Mission Espugnation

Sproloquiato da eppifemili alle 11:00 33 commenti


Armata di sega, cacciavite, e martello, alcune sere fa, la Eppifemili ha deciso di compiere la prima crociata contro un mobile, che sia mai esistita.

Titolo:
"Eppifemili e l'espugnazione dell'armadio sigillato".

Lui è lì, in tutta la sua "
verditudine".

Giace solenne, bello ed
inesorabilmente chiuso.
(coloro i quali non avessero idea del perchè, sono pregati di leggere
QUI).

Al suo interno, custodito da sportelli ostili, tutto il nostro guardaroba invernale.

Maglioni, cappotti, maglie, felpe, riposano indisturbati, addormentati da mesi, nel tepore dello scrigno di legno che li contiene.

A questo punto è diventata questione di vita o di morte.
O noi o lui.
Dobbiamo espugnarlo.

Dobbiamo sradicare i suoi sportelli omertosi ed aprire la via della nostra sopravvivenza contro l'assideramento.

Armati della solita scala, motivati come trichechi polari e con il tifo rassicurante di Pino il Pinguino (giunto in visita per l'occasione), iniziamo l'operazione.

Seghiamo gli interstizi, limiamo gli spigoli, martelliamo le giunture.

Siamo efficienti come orologi cinesi.
Ma non ce ne curiamo.
Procediamo spediti verso la vittoria.

Noi di Eppifemili siamo gente seria: abbiamo tutta l'intenzione di portare a termine la
"Mission Espugnation".

E non c'è altro da dire.

Tac, tac (bottarelle).

Bum, Bum, Bum (martellamento).

Yeiiin (cigolio).

Frush, frush (segagione).

Ragazzi, il catafalco risponde alle nostre sollecitazioni.
Comincia a dialogare con i nostri gesti.
C'è.
E' sveglio.

Dopo un'ora di esitazione, finalmente l'armadio più verde del mondo
SI CONCEDE A NOI.

Magicamente tutte le ante si spalancano.
Io, per l'emozione, comincio a sentire gli angeli cantare.
Ma forse è solo la musica che viene dal pub sotto casa.

Gli amati vestiti si svelano ai nostri occhi increduli.
Siamo felici.
Gioiamo della nostra operosità.

Presi dall'entusiasmo, prendiamo un paio di maglioni di lana e due giacche pesanti.

Li indossiamo e, orgogliosi della vittoria, decidiamo di festeggiare andando a cena nel ristorante sotto casa.

Peccato che quella sera a Roma fanno 30 gradi e sia io che Homo, nonostante il tavolo all'aperto, ci siamo sparati una sauna che manco in Svezia.

giovedì 22 ottobre 2009

A volte capita

Sproloquiato da eppifemili alle 09:18 30 commenti
Certe volte ti capita che guardi i tre vasi rosa con i fiori rossi, allineati sul davanzale della finestra e ti ricordi che quella è casa tua.

Certe volte ti incanti ad osservare il tuo cane che gioca e poi si accascia stanco sul divano.

Certe volte pensi che quella camera che oggi è un delirio di oggetti senza senso, un giorno forse sarà la camera di tua figlia.

Certe volte, di domenica pomeriggio mentre fuori piove, metti nel forno una torta alle mele e sai che la mangerai domani a colazione con lui.

Certe volte ti perdi, nel pensare alla magia del mondo che va avanti vorticosamente mentre tu, con calma, scrivi un post.



ps: si. Lo so, scusate. Si è cariato un dente pure a me. Oggi m'è presa così...

martedì 20 ottobre 2009

Circa gli imprevedibili imprevisti del cambio di stagione.

Sproloquiato da eppifemili alle 08:00 43 commenti


No dico.
Ogni cambio di stagione la stessa barbosissima routine.
E prima muori di freddo.
E poi muori di caldo.
E poi così, così.

Insomma, alla fine mi decido.

Dopo aver trascorso ben due settimane sfrecciando a cavallo del mio motorino sul ciglio dell'ibernazione;

dopo aver socializzato con pino il pinguino;

dopo aver rischiato di ritrovarmi tipo fossile di mammuth ibernato in pieno raccordo anulare;

basta.
E' arrivato il momento.


Non mi pare più il caso di andare in giro in canottiera con 20 gradi sotto zero.
Prendo il coraggio a due mani e opto rassegnata per il tanto rimandato e ormai incombente cambio di stagione.

Lo odio.
Lo detesto.

Odio gli armadi, le cabine armadio, gli scaffali, le scarpiere.
Odio qualunque cosa abbia la parvenza di un contenitore per abiti.
Odio le stampelle.
Odio sentire il cotone sulla mani quando ormai è freddo e maneggiare la lana ruvida quando è già troppo caldo.

Si. Perchè io con il cambio di stagione ho un personale rapporto basato su un perenne ed ineluttabile ritardo cronico.
Lo faccio solo quando mi trovo o sull'orlo dell'assideramento o sulla spedita via dell'orticaria.

Mi accingo ad iniziare.
Tanto per cominciare decido che è il caso di mettere su una bella musica deprimente.
Così, per entrare nel
"mood" giusto.

Opterei per un Riccardo Cocciante se ce l'avessi.
Ma visto che non ne sono provvista (ma prometto quanto prima di rimediare), mi butto direttamente su un sicuro ed infallibile Eros Ramazzotti (
eppassalapaura, depressione garantita o rimborsata).

Tempo 5 minuti e già sospiro d'ansia.

Apro la parte bassa dell'enorme armadio a tutta altezza, quella che ancora contiene i vestiti estivi.
E' immenso.
Gigantesco.
Fagocitante.

E.... a guardarlo bene...è davvero carino.
Dovete sapere infatti sapere che tempo fa ho pensato bene di dipingerlo di verde per
abbinarlo con il famoso letto vintage (di cui ho ampiamente parlato QUI).

A tal proposito, eccovi un antefatto succulento:
settimane orsono la sottoscritta, che si trovava (grondante di sudore) abbarbicata su una scala in un'elegantissima posa plastica, con gesti di una sciccheria inimitabile e corredata da canottazza bianca a righe e pennellazzo gigante modello imbianchino, era intenta (posseduta dalla foga di un delirio cromatico) a dipingere il sopra menzionato gigantesco armadio.
Il risultato fu meritevole di lode (anche se rimasto indiscutibilmente incompleto - ma di questo non avevamo dubbio alcuno).

Fine dell'antefatto.

Torniamo a noi e al nostro cambio di stagione.

Con il preciso scopo di evitare ripensamenti, decido di prendere di petto la situazione.

Con pochi ma decisi gesti, catapulto fuori dalle mensole l'intero contenuto di ben 7 ante d'armadio, sparpagliando ogni cosa alla rinfusa nella stanza.
Cumuli di abiti giacciono sgualciti e tumefatti in ogni dove:
a terra, sul letto, sulla cassapanca, sulle lampade.

Eppi-dog non sta più nel pelo.
Tutta eccitata, annusa, sniffa, sale, scende, saltella sulle stoffe già accartocciate.
Ci si rotola in un delirio olfattivo che la manda in visibilio.
Sta per svenire dalla felicità.
Questo per lei è l'evento dell'anno.
Uno di quelli che racconterà (in qualche modo ne sono certa) ai suoi micro-nipoti.

In camera da letto sembra essere esplosa una bomba nucleare potenziata al carbonio attivo.
Mi viene da piangere.
Poi penso che Eros lo sta già facendo per me, e desisto.

Ultimata questa prima fase della mia lucida e lungimirante strategia, è tempo ora di passare alla seconda: la parte superiore dell'armadio.
La missione organizzativa che la mia mente acuta ha partorito, è quella di prendere ora gli abiti invernali contenuti negli scaffali superiori e posizionarli in quelli inferiori.
Dopo aver fatto ciò, ricollocare i resti dell'esplosione, negli scaffali in alto ormai vuoti.

Bene.
Ho il piano.
E' tutto sotto controllo.
Come al solito, di me ci si può fidare.

Monto sulla scala.
Arrivo all'ultimo piolo.
Impugno la chiave del primo sportello.
Giro.
Tiro.
Non si apre.
Ritiro.
Niente.
Comincio a dare pugni allo sportello, che per poco non mi crolla il palazzo addosso.
Niente.
Quel dannato non si apre.

Scendo dalla scala.
La sposto oltre, in corrispondenza dell'anta seguente.
Stessa cosa.
Giro chiave.
Tiro.
Non si apre.
Lo faccio con tutti i restanti cinque sportelli.
Nel frattempo impreco contro ogni divinità conosciuta nel nostro sistema solare.

NON SE NE APRE MANCO UNO!

Ma che è ?
La congiura dello
Spirito del Cambio Stagione?!

Chiamo Homo.
Arriva in camera e mi vede paonazza.
Spiego la situazione.
E fa:

"Ci penso io" (traduzione: oh fragile donna! Spostati di lì. Ora il capo famiglia impugna la situazione e con grande solidità nonchè impagabile spirito di iniziativa, ti salverà da questa scomoda quanto misteriosa ed oscura faccenda).

Stessa scena.
Non si apre niente.
Gli sportelli sembrano sigillati con la colla bicomponente più resistente mai creata.

Improvvisamente sulla testa di Homo compare una luminosissima lampadina.
Ha avuto un'idea.
Lo sento.
Mi guarda.

"Eppi, scusa. Vorrei chiederti una cosa.
Quando hai dipinto l'armadio non hai pensato per caso di aprire gli sportelli mentre seccava la vernice?"

"Veramente no".

"Bene cara. Allora adesso, a distanza di 4 mesi, sarà alquanto problematico renderli nuovamente funzionanti". (traduzione: demente di una donna che ho avuto la malaugurata idea di prendere in moglie, causa la tua assoluta inesperienza nonchè rincoglionitaggine cronica, abbiamo si un delizioso armadio verde, ma i suoi sportelli sono tutti ineluttabilmente ed ermeticamente sigillati. Il che mi fa sospettare che tu, mia devota consorte, abbia reso il nostro armadio totalmente inutilizzabile. Senza escludere ovviamente il suo contenuto).

Epilogo: la Eppifemili, al momento, va ancora bellamente in giro in canottiera.
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