venerdì 9 ottobre 2009

Circa i deliri di onnipotenza

Sproloquiato da eppifemili alle 10:30 36 commenti


Alcuni giorni fa cari miei, Eppi ha iniziato seriamente.

C'è poco da scherzare con lei.

La palestra comunale l' ha snobbata, cancellando il corso da lei prescelto con la motivazione
"Lei è l'unica iscritta"?

L'altro straccio di palestra di quartiere è talmente lontana da casa sua, che la deve raggiungere con un Jet supersonico o col teletrasporto?

Il completino fuxia con applicazioni in finta pelliccia rosa confetto fa l'occhiolino dall'anta centrale dell'armadio?

E allora Eppi che fa?
Di fronte a cotali evidentissimi segni del destino, ovviamente scatta la provocazione e si attiva.

Eppi comincia a correre.
Lei va a fare Jogging.
Si cala nel personaggio.
Si barda tutta come Jane Fonda nei celebri video anni 80 sull'aerobica (anche se le punge effettivamente vaghezza di assomigliare di più a Jessica Fletcher di Cabbot Cove).
Eppi corre felice, agile e snella sul lungofiume, immaginando di essere dentro a un film americano.
Pure i topi si fermano estasiati di fronte a una tale visione di grazia, motivazione e caparbietà.

Eppi va.
Sprezzante del pericolo, e infischiandosene dei capelli appena piastrati, lei va.
E' bella.
Eppi corre.
E poi corre.
E corre ancora.

Eppi gliela fa.
Il fiato magicamente tiene.
I muscoli sembrano risvegliarsi da un torpore di settimane e gioiscono fieri di fronte alla ginnica novità.
Il sudore scorre a ettolitri sulla fron...
Oooops! Pardon!!
La delicata fronte si imperla di iridescenti goccioline acquee.

Eppi è divina nella sua mise total pink, i cui bagliori sono facilmente visibili anche per un passante con 8 decimi di miopia che cammina sul ponte.

Eppi ci prende gusto.
Prosegue.
Il giorno dopo.
E quello dopo ancora

A Eppi sembra di ricordare vagamente le voci di Homo e Master che le dicono di non esagerare.
E' come un bisbiglio leggero.
Che viene però spazzato via dal vento nei capelli che ondeggiano al ritmo dei suoi passi agili.

No.
Lei vola con il suo Ipod.
Lei si sente Rocky quando sale le scale di Filadelfia durante gli allenamenti.
Immagina già il suo sedere sfidare e vincere ogni conosciuta legge di gravità.

Eppi, colta da delirio di onnipotenza ginnica, aumenta.
Spinge il suo fisico al massimo.
Come una macchina che deve essere carburata.

Eppi non considera che non è una Ferrari.
E manco una Mercedes.
Ma che, tutto sommato, forse assomiglia di più a un' Apetta.

Fine della storia:

Eppi, dopo una settimana di semi immobilità, domani si spara una bella lastra alle ginocchia che poi sfocerà in una simpatica risonanza magnetica.
Causa: versamento di liquido sinoidale al ginocchio.

Ed è, come sempre, tuttapposto.

P.S.: chiunque volesse farsi un'idea delle simpatiche premesse può leggere questo e anche questo.

giovedì 8 ottobre 2009

Una serata omertosa

Sproloquiato da eppifemili alle 09:44 40 commenti


Mi domando.
Per quale motivo gli uomini fra loro non parlano?!
Non proferiscono verbo.
Non comunicano se non a monosillabi.

Prendete ieri, per esempio.
Siamo appena tornati da un estenuante servizio fotografico che ci ha emotivamente e fisicamente provati.
Homo riceve una telefonata dal suo storico migliore amico, che per convenzione chiameremo Pesce L.

Pesce L. non parla.

Lui al massimo mugugna.

Oppure fa le bolle;
come i pesci;
che puntualmente, dopo appena tre secondi, si smaterializzano con un tenue
"Pouff".

Lui lancia la precaria informazione nell'etere, la quale viene successivamente afferrata da Homo in modo vago ed approssimativo, per poi finire moribonda e trascurata nel nulla assoluto del silenzio.

Bene.
La telefonata consiste in questo:

"Ciao Homo. Che fate per cena?", premetto che sono già le 8 e un quarto.

"Guarda, siamo appena rientrati ma se vuoi, mi faccio una doccia e mangiamo qualcosa insieme. Eppi non credo che ce la farà. E' già sfranta sul divano".

"Ok allora. Passo a prendere Stefanie e ti chiamo appena parcheggiamo sotto casa tua".

Ora, una qualsiasi persona riterrebbe quest'ultima frase assolutamente normale.

Non sa invece, quell'ingenuo di un qualcuno, che "
Ok allora. Passo a prendere Stefanie" contiene tutta una serie di inaspettate e scioccanti informazioni nuove di zecca, che vanno adeguatamente sviscerate.

Prima informazione: chi cazzo è 'sta Stefanie.
Nome mai sentito prima, che emerge dal mistero più oscuro e paludoso della vita sentimental/amorosa di Pesce L. il quale, dopo essersi lasciato mesi orsono con la sua storica ex-fidanzata (unica peraltro della quale si abbia mai avuto cognizione), ha navigato per mesi nella più totale apparente singolitudine. Evidentemente ora è comparsa Stefanie.
E ancora più evidentemente trattasi di femmina non italiana.

Seconda informazione: l'assoluta nonchalance con la quale il nostro ha snocciolato una simile novità, va interpretata come: "Caro amico fraterno, che da sempre mi accompagna e sostiene nel silenzio della mia gioventù, gradirei presentarti una persona che frequento da alcune lune ormai, e che ho finalmente assodato essere degna della tua preziosa frequentazione. Oh taciturno confidente! Spero tu possa apprezzare la pregnanza di questo mio discreto gesto e cionondimeno auspico che tu ne faccia segreto (e te pareva?), celandolo e proteggendolo nel tuo a me carissimo cuore discreto".

Terza informazione: la cara Stefanie non è provvista di mezzo di locomozione proprio; e infatti lui la va a prendere. Non fa una piega.

Se fosse capitato a me di avere una simile piacevole nuova presenza nella vita, prima della presentazione ufficiale, avrei dato fiato alle trombe, radunato folle, organizzato comizi, anticipato incontri.
Avremmo insieme (io e le mie storiche amiche) sviscerato il come, il perchè, il quando, il semmai, con meticolosità chirurgica e maniacale.

Prima ancora dell'incontro di persona, il povero malcapitato avrebbe subito da parte delle mie
fidate compagne di vita, una vera e propria scansione ai raggi X, Y e Z e, quasi sicuramente, ancor prima del giudizio finale, sarebbe stato smontato, frantumato e ricostruito tanto da diventare un loro caro e vecchio amico, un libro aperto senza più sergreti.
Oppure un catorcio.
Anche si.

Ma Pesce L. e Homo no.
A loro basta una telefonata all'ultimo momento e un "
Ok allora. Passo a prendere Stefanie", per comunicare la pregnanza ed il peso della situazione.

Homo dunque esce.
Io decido di accasciarmi sul divano.
Devo proprio essere moribonda per perdermi un tale evento.

Decido di aspettare tipo avvoltoio che lui mi porti succulente news informative al suo rientro.

Ma come mai gli uomini fra loro, fanno puntualmente e sempre scudo, diventando incorruttibilmente e fastidiosamete omertosi!?

Perchè uno come Homo, che spettegola sui
MIEI amici con avidità senza pari facendosi venire la bavetta alla bocca per l'eccitazione, quando si parla di Pesce L. assume magicamente per osmosi il suo stesso atteggiamento silente?

Non gli cavi un ragno dal buco manco se minacci il suicidio.

"Allora? Come è?" chiedo avida.
La domanda giace ignorata.
Forse non ha sentito.
Ripeto.

"Homo, Come è Stefanie?"
Niente.
Ma allora lo fa apposta?
Al terzo tentativo vengo finalmente considerata meritevole di risposta.

Secca.

"E' simpatica".

"Come è simpatica??! Tutto qui?! Ma chi è? Che fa? Da dove viene? Stanno insieme!?"

Nonostante i miei pressanti tentativi, nessuna di queste domande riceve un'adeguata ed esaustiva spiegazione.
Numerosi punti interrogativi rimangono ben posizionati sulla mia testa, dopo aver sbattuto contro il mutismo di mio marito il quale, conoscendomi, cerca di evitare il confronto con
l'Eppi-carroarmato (che sarei io) e la butta sul vago.

Gli do tregua.
Ma è solo apparente.

Preparati Pesce L.
Perchè io verrò direttamente alla fonte.
Io verrò a prenderti.
E prima o poi otterrò ciò che voglio sapere.
E' solo questione di tempo.

mercoledì 7 ottobre 2009

Circa le questioni politiche

Sproloquiato da eppifemili alle 09:10 20 commenti














A destra:


"Ao! Anvedi. Nun ce se crede!
A vorte 'a vita è popo ssrana...
'A vita a vorte va in un modo.
Ma a vorte va proprio tutta nell'artro modo.

Dimme te..."


A Sinistra:

"No! No! Tciù mi ha presuo per kiulo. Questa paruola io no detta mai. No! No possible! Tu incasina le couse! Tiutte."

A destra:

"Ma che davero!?!?
No. guarda offro io!

Nuntedevipreoccupà!
Tiè!
Quant'è?

Machestaiascherzà?!

Nunseneparla popo!
Tu nun paghi manco dipinto".


A sinistra:

"Io sapuevo.
Tu non può farue!

No!
Non può dirue questo!

Io orua torno casa e lacio te!"


Al centro:

"Scusi! ci può portare il conto per favore?", fa Homo al cameriere.
"Eppi, sei taciturna questa sera. Sei preoccupata per qualcosa?"

Vaglielo a spiegare a tuo marito che insieme alla pizza, ti stavi facendo un sano e appetitoso affettato di cavoli altrui.

martedì 6 ottobre 2009

Circa una tranquilla mattinata di lavoro

Sproloquiato da eppifemili alle 09:10 22 commenti














E' mattina e sono in soggiorno che lavoro al computer.
Eppi-dog dorme nella sua cuccia leopardata.
Con la coda dell'occhio, vedo qualcosa muoversi in terrazzo.
Si.
E' una coda.
Una coda bianca!
Mi sporgo da dietro lo schermo del pc e vedo Minù.

Minù è la gatta di Gertrud (la signora che abita all'attico - quella di Appuntamento con Lupin III).

Come cavolo ci è arrivata Minù fin qui?!
La ignoro.
D'altro canto non è la prima volta che sconfina.
Penso: meno male che Eppi-dog non se ne è accorta.
Continuo a lavorare.

Dopo alcuni minuti suona il campanello.
"Eppi, scusa!
Zono Gertrud. Minù zi è arrampigata su palconen di signora prime piane.

Atesso Minù non riusciren scentere".


"Accidenti!
Riusciamo ad arrivare al balcone dal mio terrazzo?"


"Creto si. Minù ezzere pazzata di tuo terrazzo per saliren su palconen".

"Prego Gertrud.
Entra.
Proviamo a prenderla".


Avrete forse intuito cosa si sta elegantemente prospettando all'orizzonte di quella che sembrava una tranquilla mattinata di lavoro casalingo.

Gertrud entra.
Andiamo in terrazzo.
Vediamo Minù che si sporge dal parapetto e ci fissa.
Non sa più scendere.
E' bloccata.

Eppi-dog si desta e comincia ad andare in fibrillazione annusando l'aria come un'invasata posseduta dal demonio.

Ovviamente non ha capito un tubo.
Però sa per certo che c'è movimento.
Qualcosa sta per succedere.
E dunque lei ci si deve mettere esattamente in mezzo.

"Minù! Minù! mciù mciù! Scentere ti palconen, prego! Minù!".
Ma Minù non ne vuole sapere perchè colpita ta attacchen di fertiginen fulminanten, yah!

Si sporge un po', ma poi retrocede.

"Gertrud, secondo me dobbiamo provare con la scala.
Minù da lì non si muove neanche se riceve una proposta di matrimonio da Gatto Silvestro".


"Tu ha racionen. Dofe scala?"

Prento scala, yah!
Apro scala.
Gertrud ci monta sopra e con due balzi germanici arriva in un istante all'ultimo piolo.

Niente.
Non riesce ad afferrare Minù.
E' ancora troppo in alto.
L'unica speranza è farla saltare su una parte di tetto che si trova più in basso; e da lì provare a prenderla.

"Minù mvciù mciù! fieni fieni!"
Niente.
Quella stronza si guarda intorno e non ci pensa proprio.

Nel frattempo Eppi-dog, posseduta dallo spirito di Rin Tin Tin - pace all'anima sua -, pur pesando 5 chili e sembrando decisamente un supplì con le zampe, si incavola come una iena imbufalita e comincia a sbraitare.

A sentirla, pare un rottweiler.
A vederla, pare un mocho vileda.

Ovviamente, la sua "discreta" presenza non fa che inibire ancor di più la fuggiasca Minù.

In pratica, attorno alla scala, si è creata una sorta di piramide alimentare:
in basso Eppidog e la sottoscrittta;
sopra la scala Gertrud, in bilico su un piede e protesa verso l'alto;
al vertice, sopra a tutto il cuccuzzaro, regale come una contessa, la candida Minù, immobile come la sfinge, che guarda tutti dall'alto verso il basso.

Si sta decisamente godendo questa scena surreale e secondo me se la ride come una matta sotto i suoi sensibilissimi baffi.

"Gertrud, ho un'idea. Aspetta un secondo".

Entro in casa.
Torno in terrazzo armata di N.2 polpette succulente (sottratte al pasto di Eppi-dog. Pagherò per questo. Ne sono consapevole).
Le passo all'abbarbicata Gertrud.
Minù vede l'esca.
Si decide.
Abbocca.
Con un balzo arriva sul tetto e si avvicina.
Gertrud, aggrappata come una cozza ai rami dell'edera, riesce finalmente ad afferrarla
con la mano libera.
Scendono dalla scala.
Gertrud mi ringrazia, saluta e se ne vanno.
Per il momento Minù è salva.

Tuttavia ho fondati motivi per sospettare che la quiete condominiale non avrà lunga durata.
Questa non era che una battaglia.
La guerra è appena iniziata.

Sono certa che l'acerrima nemica Eppi-dog sta sicuramente meditanto una spietata vendetta.




domenica 4 ottobre 2009

IL QUARTO TEFPOW !

Sproloquiato da eppifemili alle 19:16 38 commenti
bravo

Avete presente quei momenti in cui sei di fretta?
Hai un appuntamento importante dal quale dipende il tuo prossimo futuro lavorativo e devi assolutamente presentarti in modo decente?

Avete presente quando apri l'armadio e cerchi qualcosa da metterti su e....niente?
Non c'è niente.

Avete presente quando tutto ciò che di esteticametne presentabile possiedi in realtà giace semi-ammuffito nella cesta della biancheria sporca?

E avete presente il momento in cui realizzi che quella cesta non viene toccata da almeno una settimana e che tu
NON HAI UNO STRACCIO DI PIANO B ?

Beh!
In quella situazione io ho decisamente ben presente me stessa uscire agile e snella di casa, con una simpatica gonnellina verde pisello, una t-shirt a righe marroni e rosa, e un paio di mutandoni modello Bridget Jones.

Ecco.
Si.
Quello ce l'ho presente e sarà difficile dimenticarlo.

Con questa premessa vi auguro una buona lettura del vincitore del
TEFPOW (The Eppifemili Favourite Post Of the Week) di questa settimana al quale per ovvi motivi, mi sono sentita particolarmente vicina:

QUANDO

- per leggerlo cliccaci su -


*Qualora il meritevole del TEFPOW avesse qualcosa in contrario, potrà segnalarlo alla Segreteria di Eppifemili.
(Orari di apertura: il mercoledì dalle 10:00 alle 10:05
).
Sarà mia premura rimuovere immediatamente il link.


**Qualora il meritevole volesse invece dare prova sul proprio blog di essere stato insignito dell'autorevole segnalazione, potrà copiare ed incollare il seguente codice un po' dove cavolo vuole:

venerdì 2 ottobre 2009

Una giornata particolare

Sproloquiato da eppifemili alle 09:19 38 commenti
















Homo, come alcuni di voi sapranno, fa il fotografo di professione.

Per lavoro immortala strani layout provenienti da disparati mondi di agenzie pubblicitarie.

Per passione fotografa qualunque altra cosa.
All'occorrenza anche le caccole di Eppi-dog.

Spesso dunque si lancia in bizzarri progetti personali che, ad essere sincera, sembrano frutto di una mente decisamente ed irrimediabilmente malata.

In tale delirio creativo, la sottoscritta viene spesso e volentieri reclutata come
APM (Assistente Personale del Maestro).
Zittaemosca!

Questo si traduce in:

"Le avventure di Schiava Isaura
alla corte del Reame Nikon".

In cotali avventure Schiava Isaura (cioè io) si prodiga eroica nell'adempimento di svariate mansioni che annoverano:

- lo spostamento di borsoni pesantissimi;
- il posizionamento di pannelli argentati o dorati (che non solo la accecano ad ogni scatto del flash, ma le sbattono orribilmente sull'incarnato);
- l'allestimento di simpatiche composizioni scenografiche che manco per l'Aida di Zeffirelli;
- e per concludere, ovviamont, il montaggio e lo smontaggio delle attrezzature fotografiche.

Eccheccevò?!

Oltre a ciò, i modesti servigi di Schiava Isaura (sempre io! Presente!), prevedono l'intrattenimento dei modelli di turno con battute sarcastiche e scenette da teatrante di strada, con il fine di metterli a proprio agio durante i servizi fotografici (e qui siamo alla puntata n.7 intitolata: "
Chejetoccafa' a Schiava Isaura pe' tenesse uno straccio di marito").

Fin qui non ci sarebbe nulla di troppo strano.
Tuttavia questa simpatica attività parallela, che si declina in una serie infinita di varianti situazionali, alle volte rasenta la follia pura.

Prendete l'altra settimana per esempio.

Soggetto da fotografare: il cane Walter (per gli amici Uolter), uno dei cani del rifugio dove Schiava Isaura e Maestro Homo fanno volontariato (per la cronaca infatti, le foto saranno utilizzate per una raccolta fondi - e non si dica che nel Reame Nikon noi non si è generosi!).
Locasciòn (come direbbe S.): la nostra modesta magione.
Ambientazione: Lui, Walter (per gli amici Uolter), 25 chili di setter purissimo, che per l'occasione deve trasformarsi nella versione canina del Drugo de Il grande Lebowsky.

Arriva G. l' amica volontaria, che reca con sé la star.
Manco entra in casa che già cominciano i guai.
Walter (per gli amici Uolter) non ha la benchè minima idea di come salire quelle stranissime cose gli si parano davanti e che si mormora siano chiamate
scale.
Lui, che è sempre vissuto in canile, non le ha mai viste!

Tuttapposto.

Proviamo a spiegare, a sollecitare.
Gli buttiamo il croccantino traditore sul primo gradino.
Ma lui niente.
Ci guarda attonito con un gigantesco punto interrogativo ben piazzato sopra il capoccione peloso.
Fidata Assistente G. e Schiava Isaura - che sarei sempre io - decidono di prendere in mano la situazione in modo energico.
La qual cosa si traduce nella puntata N.8 in cui
Schiava Isaura si mette a spingere Walter (detto Uolter) sul culone peloso mentre Fida Assistente G. lo tira da davanti manco fosse un montacarichi.

Un, du', ttrè!
Un, du', ttrè!
Iiissà!

Dopo una sudata storica che neanche dentro una sauna svedese, arriviamo sulla soglia di casa e finalmente Uolter incede inorgoglito.
A quanto pare, si è già calato nel personaggio.

Lui non sospetta di avere un' acerrima nemica che lo attende.

Eppi-dog è lì.
Lo fissa.

E lo odia.

L'unico neurone che le galleggia nel cervello le sta suggerendo che quell'intruso deve sparire.
Va liquidato.
Al più presto.
Lei è la padrona di casa, la cocca di mamma e papà e non consentirà ad un

pinco-canino
qualunque di usurpare il suo territorio.
Lo guarda stortucci.
Annusa l'aria e medita guai.

Nel frattempo, Homo è concentrato ed intento a preparare le attrezzature.
La modesta magione è stata completamente ribaltata come una cabriolet.
Pare di stare in territorio bombardato.
Per fare posto al set, oggetti e mobili sono stati accatastati, sconquassati, smontati, catapultati ovunque.

Infatti a questa che state leggendo, seguirà la puntata intitolata: "
Schiava Isaura alla corte del Reame Nikon in assai poco reali faccende affaccendata".

Uolter perlustra le stanze.
Se la girella in giro.
Poi, improvvisamente, ha una brillante idea.
Punta una poltrona.
Si avvicina.
E ci fa elegantemente pipì sopra.
D'altro canto, si sa, non si sbaglia mai a marcare il territorio straniero.
Ora che si sente più leggero infatti,
si sente dell'umore giusto per attaccarsi al sacco dei croccantini che vengono istantaneamente catapultati in ogni dove.

Eppi-dog a quel punto ha un mancamento.
Le sta per partire l'embolo della gelosia.
La rianimiamo sventolandole sul naso il number one degli oggetti che sollecitano i suoi istinti passionali: il calzino puzzolente di Homo.
Subito si desta (roba che manco i s
ali).

Schiava Isaura comincia ad avere i primi attacchi di panico e vorrebbe mandare Uolter, Homo, Fida Assistente G. e tutto il Reame Nikon messi insieme, sentitamente a cagare.
Vorrebbe la mamma.
Un tè coi pasticcini.
Ed anche un comodo divano con la copertina su cui appisolarsi.

Invece, purtroppo, non siamo che all'inizio della guerra.

Per lo scatto, dobbiamo fare in modo che
il nostro si disponga garbatamente sul divano con accanto:
una fila di telecomandi,
una scatola della pizza vuota,
tre telefoni,
una serie incommensurabile di oggetti sparpagliati,
un'infinità di croccantini seminati in ogni dove,
una bottiglia di latte e chi più ne ha più ne metta.

In apparenza sembra facile.
Che ci vorrà mai a far rimanere per tre minuti un cane su un divano direte voi?!!
E invece Walter (per gli amici Uolter) non ne vuole sapere.
Aizzato da quella perfidina di Eppi-dog che lo provoca da lontano, lui vuole assolutamente scendere!
A lui il divano non piace proprio!
La star è attualmente focalizzata esclusivamente su un unico oggetto dei desideri: i croccantini che giacciono sul tappeto.
Tutto il resto è noia.

Schiava Isaura e Fida Assistente G. le provano tutte.
Stanno appunto per rinunciare, quando finalmente la sottocritta ha il colpo di genio.

Prende una vecchia canna da pesca sepolta in un armadio.
Alla sua estremità lega una piccola bustina.
Dentro ci infila una manciata di croccantini.
Si sposta lateralmente rispetto al set per non essere inquadrata.
Piazza la bustina esattamente sopra il nasone nero e umido della star, in modo che questa guardi in alto e verso l'obiettivo.

"Forza Homo sbrigatiiii! Scattaaaaaaa! Oppure mi sbilancio. Dai! Dai! Sbrigatiiiii!!".

CLICK!

E' fatta.
La missione è compiuta.
Abbiamo lo scatto.

Neanche ve lo dico che Schiava Isaura quella sera ha preteso una cena romantica nel suo ristorante giapponese preferito, e una bella slinguazzata umida in faccia da parte della star.

Quando ce vo' ce vo'!


Ps: detto questo, confesso che quando Uolter è andato via per tornare in canile, mi sono fatta un piantarello di commozione. Lui si è divertito un sacco ad uscire dal box. Ma a me a rimandarcelo mi si è stretto il cuore...Aò! sti giorni ciò la lacrima selvaggia!

giovedì 1 ottobre 2009

ABSOLUTE TANGHERA - IL RITORNO

Sproloquiato da eppifemili alle 10:53 28 commenti
Bip. Biip.

Hai un nuovo messaggio.

"Eppi! Questa sera ricomincia il corso di tango!
Ci vediamo all'ingresso alle 9 in punto? Sono già tutta eccitata. Uby".


Uby= mio amico gay, ex drag queen (presto di nuovo alla ribalta), mio cavaliere nella scorsa stagione che ci ha visti protagonisti di INDIMENTICABILI serate danzanti, nonchè segretamente enamorado de el enseniante de tango Estefàn. OLE'!

Rispondo al messaggio:

"Io già volteggio nell'aere come un facocero namibiano".

Ragazzi.
Questa sera ne prevedo delle belle.
Prometto aggiornamenti.

Per chi avesse perso le puntate precedenti, consiglio un ripassino QUI, QUI e volendo anche QUI.
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