martedì 8 giugno 2010

LA MANNA DAL CIELO

Sproloquiato da eppifemili alle 09:37 22 commenti



Alcuni di voi ricorderanno che questa famiglia ha sofferto per un lungo periodo la latitanza della Aldonsa.

La Aldonsa era colei che regolarizzava i nostri ritmi quotidiani, l'unica al mondo in grado di rendere umanamente tollerabile il caos incrostato come una cozza dello studio di Homo, la sola santa donna con il potere di domare le gigantesche palle di polvere che questa famiglia genera incessantemente al ritmo e quantitativo equivalenti alla produzione di Bombay in un anno.

Insomma, la Aldonsa tempo fa, pensò bene di mollarci.

Complice un periodo di interruzione dovuto all'ultimo trasloco, e la sua successiva vacanzetta bimestrale in terre ecuadoregne, la Aldonsa, unica nostra salvezza, fermo punto di riferimento della nostra vita quotidiana, sole dei nostri giorni cupi, se ne andò.

Senza mai più farsi viva.
Sparita.
Andata.

"Pronto Aldonsa sei tornata?"
"Si Segnora, soi tornada. Eperò en este momiento yo soi completamente ogupada".
Click.
Gelo.
Ghiaccio.
Desolazione ai massimi storici.

Con queste parole iniziò l'inizio della fine.

Il baratro.
L'apocalisse.
Da quel momento in poi, montagne di vestiti così imponenti da far impallidire il K2 cominciarono a sedimentarsi in camera da letto;
pile informi di riviste, che al confronto le twin towers
paceallanimaloro parevano dei cubetti, si innalzarono nel nostro soggiorno;
il favoloso mondo di Quark fece la sua comparsa nascendo spontaneamente e secondo natura nell'affollato frigorifero dove, dimenticate, giacevano lungamente pietanze informi.

Tutto ciò diventò lentamente routine.
Normalità.
Caos conclamato.
Digerito.
Accettato.

Finchè un roboante
"Questa casa fa schifo!" tuonò dalla bocca non mia,
non di eppidog
e manco di rubacuori.
No.
Tuonò dalla causa prima di tale delirio.
Tuonò dalla santissima bocca di Homo.

Il giorno dopo, aperti gli occhi e realizzato, come gli alcolisti alle riunioni anonime, di aver bisogno di aiuto poichè da soli non ne saremmo mai usciti, decidemmo di prendere provvedimenti.

Fu così che nella nostra famiglia, fece la sua
AUGUSTA COMPARSA HERNANDO (detto Hernandito).

Età: sulla cinquantina
Nazionalità: genericamente sudamericana - informazione da reperire -
Genere: maschile (beh! quasi...)
Aspetto: curatissimo
Manicure: impeccabile
.

Vi dico solo che il suddetto Hernando in 3 ore tre, dopo essere impallidito e al'urlo di
umamamiachedesastro! (si. pure lui), ci ha ribaltato la casa rendendola finalmente nuovamente vivibile senza bisogno di antitifo e antiepatiteB.

Oltre a ciò, ha anche avuto il tempo di fare apprezzamenti sul mio guardaroba (positivi ovviamente) , di prendere con la sottoscritta un simpatico caffè in terrazzo spettegolando sulla qualunque, e soprattutto di notare i miei strafavolosi sandali nuovi col taccazzo 10 che pococimancava che me li chiedeva in prestito.

RAGAZZI! IO GIA' LO AMO !

domenica 6 giugno 2010

IL QUINDICESIMO TEFPOW !

Sproloquiato da eppifemili alle 12:21 1 commenti
bravo

VI RICORDATE IL FAMIGERATO QUANTO MAI AMBITISSIMO TEFPOW ?!?!!

Per le new entries riassumo che,
non paga di parlare dei cazzi miei,
decisi alcune lune orsono di intervenire altresì su vicende accadute nell'impervio mondo dei bloggers, premiando settimanalmente
(standing ovation please) il post che più ho gradito fra tutti quelli che mi sono capitati sott'occhio.

L'evento fu battezzato da me, unica ed insindacabile giudice (si, ciò la sindrome dell'onnipotenza):

The Eppifemili's Favourite Post Of the Week,

ovvero il
TEFPOW (si pronuncia "tefpou" - e ripassatevi st'inglese cavolo!).

Indi, dopo lungo periodo di pausa TEFPOW, e essendo questo il luogo in cui la "micro-vita quotidiana" diventa protagonista assoluta, non posso non reintrodurre l'ambitissimo premio nella tradizione di Eppifemili con un delicatissimo, fresco, primaverile e poetico post della mia adorata PRESIDENTE DI BANANASREPUBLIK.

Non la conoscete?! Sbrigatevi subito a diventare uno dei cittadini della sua isola !

Non mi dilungo oltremodo e, sperando che un briciolo di poesia illumini questa vostra assolata domenica, vi auguro una buona lettura di:

FRAGOLE


*Qualora il meritevole del TEFPOW avesse qualcosa in contrario, potrà segnalarlo alla Segreteria di Eppifemili.
(Orari di apertura: il mercoledì dalle 10:00 alle 10:05
).
Sarà mia premura rimuovere immediatamente il link.


**Qualora il meritevole volesse invece dare prova sul proprio blog di essere stato insignito dell'autorevole segnalazione, potrà copiare ed incollare il seguente codice un po' dove cavolo vuole:

martedì 1 giugno 2010

LE AVVENTURE DI EPPIFEMILI, ANCHE DETTA LA PERLA DI LABUAN

Sproloquiato da eppifemili alle 18:20 10 commenti


EPISODE 2
Sempre ultima vacanza ormai troppo lontanta.
Sempre Borneo Malese.
Sempre noi di Eppifemili.

Appena entrata nello chalet, dopo la scarpinata di cui al precedente post, mi accorgo che qualcosa non va.

Homo è fuori a scattare fotografie al granello di sabbia depositatosi sulla ringhiera, e poi al filo d'erba insinuatosi fra i ciottoli, e poi...vabè tralascio; avete capito.

Mi guardo intorno e vedo che ogni cosa è sottosopra. Nulla è più al proprio posto.
Esco con occhio pallato e volto paonazzo:

"Homo! Sono entrati in camera! Ci hanno derubati!"

"Come derubati!?!", entra e prende visione.

Un'infinità di piccoli oggetti catapultati in ogni dove e fuoriusciti decisamente in modo traumatico dalla mia valigia scappottata peggio di una cabriolet.

Il trolley di Homo poi, che furbescamente avevamo chiuso col lucchetto, è stato invano oggetto di tentativo di scasso.

"Strano - dico io - Che ci vuole col coltello ad aprire una valigia!?"

"Forse quei ladri da strapazzo saranno stati sorpresi da qualcuno o da qualche rumore e sono dovuti fuggire via", ribatte Homo.

"Sarà...ma i miei anelli d'argento ci sono tutti....
anche se ....
sono stati spostati e messi in un sacchetto di plastica assieme ad una manciata di cosmetici vari!
Oh io non ci capisco mica niente!"...

Il mistero si infittisce.

La Jessica Fletcher che è in me comincia ad affilare gli artigli e a sbavare per l'eccitazione.

Tempo 3 secondi, io e Homo puntiamo diretti come missili nucleari verso l'ufficio sicurezza del parco nazionale.
Ah no! A noi no la si fa!
Quei manigoldi non la passeranno liscia!

Con l'espressione arcigna, bussiamo alla porta e, dopo un rantolo proveninete dall'altra parte, decidiamo di entrare.

Un omino col pancione che manco Poirot, si solleva dalla scrivania sulla quale era accasciato nel mezzo di una sana pennica equatoriale.
Dandosi un contegno viene verso di noi.

Perplesso, ci pone qualche domanda, e decide di seguirci allo chalet per fare una ricognizione di persona.
Prima però chiama all'appello Chun Li, ovvero la signora responsabile delle pulizie.

Dopo qualche breve istante, sotto un sole cocente e con 50 gradi all'ombra, Eppi, Homo, Poirot e la versione malesiana di Sandra Milo, marciano in pompa magna verso lo chalet come se fossero in procinto di intraprendere una crociata per la salvezza delle anime di tutte le galassie conosciute.

Manco entriamo che Poirot ci indica degli oggetti che giacciono alla rinfusa a terra sull'erba proprio in corrispondenza della nostra finestra.

Si avvicina e indaga.
Osserva silenzioso.
Rimugina.

Poi, improvvisamente, con un sorriso lampante e la sicurezza dell'investigatore infallibile al quale non si può nascondere nulla, ci guarda e fa:

"Monkeys! Monkeys! Did you leave your window open?"


"Beh! Veramente si. La finestra l'ho lasciata aperta.
Ma - preciso prontamente - la zanzariera era ben chiusa".


Insomma per farla breve, prima che la signora delle pulizie venisse a raccattare e imbustare tutto quel casino, quelle disgraziate di scimmie avevano aperto la zanzariera, erano entrate, avevano preso e scappottato ogni singolo oggetto contenuto nella mia valigia lanciandolo poi fuori dalla finestra o in terra.

L'effetto che si doveva essere presentato agli occhi di Sandra Milo doveva essere simile all'esplosione di una bomba nucleare potenziata.

Non paghe, le manigolde avevano poi cercato di aprire, mordendola, la valigia di Homo.
Avevano altresì pensato bene di tracannare tutto ciò che di liquido o vagamente commestibile potessero trovare, e di fare in mille pezzi, sventrandole una ad una, tutte - ma dico tutte - le scatole di medicine, pasticche e creme presenti nel bustone pronto soccorso formato famiglia che ci portavamo dietro.
Robba da far impallidire un ospedale di Emergency.

Morale della strana favola, il menù di quel pomeriggio prevedeva per le nostre arzille scimmiette ospiti:

Piatto principale: una ventina di pastiglie di Imodium
Bevanda: un nuovissimo fondotinta liquido Dior
Dessert: un'intera confezione gigante di Melatonina (ovvero pasticche per dormire).

Sai che sonno si devono esser fatte quella notte...

venerdì 28 maggio 2010

IRRINUNCIABILE MOMENTO POETICO

Sproloquiato da eppifemili alle 16:10 4 commenti



"Brondo?! Brondoo?!"
,
voce in lontananza che attira l'attenzione della Eppifemili tutta.
"Brondo! Sendi....", continua discreta.
"Sci! Sci!
Shto a ta ta mancià a li catti de signora Gertrud!
Ma te chiamo che te tevo ti' 'na cosa.
Iera no? !
Parlo cu Giuseppa e me tice che lu figliu ja combrato 'na pelliccia.

Scine!
'Na pelliccia fera!

Dice chè pure te lioparto"
, a quanto pare la signora ha deciso di contribuire alla decimazione delle specie in via di estinzione.

Ma non ci distraiamo che arriva il momento clou.

"Si! Pella! Pella. Eppoi, sendi...
Te sera me chiama Quillu e me fa: mi poi fa' glinfultini de carne co' lu suco?

E io ci ho detto: i' gli facci 'nandra cosa ma glinfultini de carne co' lu suco ninzò fa'.
Alura ci faccio la pascita te shpachetti.

Mitto l'acqua pollente e lu chiamo.

Feni! Feni!

E quillu non fene mica!

Ma chi nun lo sa chio tefo ta antà a casa a 'n certa ora?!
Vappè ciao"
, e chiude lasciandoci tutti basiti e col fiato sospeso.

Tutto ciò tuonava con eleganza e leggiadria alle ore 16:30 di un bigio pomeriggio romano, nella tromba delle scale del palazzo dove è ubicata la nostra modesta magione.

La signora Sofia, in tutta discrezione, aveva pensato bene, approfittando dell'altrui linea telefonica, di intavolare una simpatica quanto interessantissima conversazione con la di lei amica.
Della quale giustamente ha voluto rendere partecipe tutto l'androne, il quartiere e, possibilmente la città tutta.


ps:
Ve la ricordate la Signora Sofia?
La custode dei gatti della Signora Gertrud che quotidianamente ci piomba nel palazzo per rifocillarli?
La stessa che, affetta da manie investigativo/compulsive si fa - manco tanto elegantemente - i cazzi di tutto il quartiere?
(per ripassino prego andare QUI e QUI)

ppss: Ma i vostri vicini sono anche loro così?!
Si apra la conversazione prego! E che sia foriera di consolanti storie di condominio.

lunedì 24 maggio 2010

WELCOME TO THE JUNGLE

Sproloquiato da eppifemili alle 09:13 11 commenti



Borneo Malese.
Temperatura: 40 gradi all'ombra
Umidità: 400%
Zanzare: una nube tossica.

Secondo voi,
Cosa potevamo elucubrare noi di Eppifemili in una così piacevole giornata "primaverile"?

Starcene al venticello del bagnasciuga con un cocktail di mango e paineppol in mano?
Ovviamente no.

Passeggiare mano nella mano con gli occhi da triglia ubriaca, verso il bar piu vicino dotato bellamente di aria condizionata a palla?
Maddeché.

Buttarsi a pesce nell'acqua e fare i morti a galla (più morti che a galla) per le successive 48 ore per poi, con i polpastrelli grinzosi dall'ammollo prolungato, satollarci con sollazzanti pietanze malesi?
Poverillusi. Certochennò.

Io e Homo, con il sole di mezzodì a picco sui capoccioni, occhiali da sole griffatissimi e scarpazze da ginnastica con pedalo tribanda bene in vista, pensiamo bene di armarci di bottiglia di acqua, zaini in spalla , e partire per un agevolissimo percorso di trecking.

L'opuscolo illustrativo pontifica:

Difficoltà del percorso:
alta
Durata: 2 ore e mezzo andata + 2 ore e mezzo ritorno
Tipologia percorso: lunghi tratti assolati + brevi ma ripidissimi tratti nella jungla più selvaggia
Raccomandazioni: partire la mattina presto
Preparazione: necessità di un preventivo allenamento fisico

TUTTAPPOSTO.

Sprezzanti del pericolo e bardati come Totò e Peppino in vacanza a Milano, partiamo per introdurci negli anfratti, nelle profondità, nelle oscure sacche di vegetazione tropicale.

Vediamo scimmie, scaliamo fossi, ammiriamo estasiati onnipresenti piante carnivore, oltrepassiamo ponti di legno sospesi nel vuoto, ci lanciamo da liane lunghissime...beh! Vabbè questa magari no, mi sono lasciata un po' prendere dalla fervida immaginazione.

In ogni caso, dopo un lungo e faticosissimo scarpinare, arriviamo esanimi alla fine del percorso....
I vestiti completamente zuppi di sudore e appiccicati addosso come fossero carta moschicida;
il look ...beh! quello è decisamente da buttar via. E se qualcuno mi avesse fatto una foto avrebbe potuto ricattarmi per tutte le prossime 10 vite e io zitta e paga.

Dopo la "piacevolissima" sensazione di avere un phon gigante puntato sulla testa per quasi tre ore buone di tragitto,
arriviamo come dicevo, alla fine del percorso che, a mo' di Leonardo di Caprio in The Beach, sfocia in una fantastica insenatura con annessa idilliaca spiaggetta deserta.

Ci lanciamo invasati in acqua, cercando refrigerio e, soprattutto, levandoci di dosso lo strato di insetti che si sono incollati sulla pelle con la colla bicomponente normalmente utilizzata per i jet del'areonautica militare.

Ci immergiamo nelle acque tiepide.
Dobbiamo centellinare le nostre risorse idriche (una bottiglietta d'acqua - poveri scemi), e recuperare le forze.
Da lungimiranti eroi quali siamo, abbiamo piena consapevolezza che ci aspetta tutto il percorso di ritorno,
da coprire necessariamente prima dell'imbrunire.
Sennò che gli raccontiamo di notte in piena giungla alle scimmie nasiche che ci vengono incontro o, ancor peggio ai serpenti velenosi che ci strisciano sibilanti sulla testa?!

No.
Dobbiamo assolutamente rimetterci in cammino al massimo entro un paio d'ore.

Intorno a noi, sparuti turisti avventurieri, allenati e bardati di tutto punto, orgogliosi di sentirsi Rambo per una notte, e esaltatissimi dall'esperienza giungla primitiva - Io Tarzan, tu Jane, si apprestano con coltello fra i denti e orgoglio ai massimi storici, a compiere traguardi come questo, a spingere le proprie possibilità al limite, a sfidare la natura, a sentirsi supereroi per un giorno e sopravvissuti dell'isola dei famosi per una settimana.
Prima di rientrare nel traffico metropolitano.

Noi di eppifemili a dirla tutta, più che Silvester Stallone in Rambo o Sawyer in Lost, ci sentiamo Carlo Verdone in Troppo Forte (cliccaci su per capire l'antifona).

E infatti, dimenticando ben presto i deliri di onnipotenza e le missions impossible da compiere...

"Homo! Aspetta, aspetta....che mi pare di vedere laggiù...
un puntino....
Si!
Siiiiiii!
E' proprio così!
Homo! Una barchetta!!
- mi precipito verso il largo con falcate da record olimpionico dei 100 metri -
Scusi!
Scusi Sir!
How much to go back to the resort by boat?!!"

"Only 70 rym, madam".

Manco ha finito di proferire verbo, che in meno di un nanosecondo io e Homo ci catapultiamo, agili come faine, all'arrembaggio della barchetta a motore.

Robba che manco Sandokan e Yanez durante le battaglie contro James Brooke!

Indi, con una nonchalance degna di Eppidog quando fa qualcosa di sbagliato e cerca di non farsi notare, ci accomodiamo sui sedili, facendo i vaghissimi del tipo "quantèbelloilpanorama", e pronti a partire.

Altro che Rambo!
15 minuti e una piacevole e ventilata traversata dopo, siamo con le zampe stese sotto al tavolino del bar del resort, con un cocktail di frutta davanti e un ventilatore sopra la testa.

Niente da fare.
Siamo troppo avanti.


...MA LE SORPRESE NON FINISCONO QUI...APPENA ENTRATI NEL NOSTRO BUNGALOW.....TO BE CONTINUED

mercoledì 19 maggio 2010

Circa i seri incastri di preparativi.

Sproloquiato da eppifemili alle 17:20 7 commenti



Voi pensate forse che sia facile andare in vacanza?
Magari per voi lo è.

Ma nel caso specifico della Eppifemili, nonostante non ci siano ancora marmocchi in giro (e penso con terrore a cosa potrebbe accadere in quel caso), il solo elucubrare di allontanarsi dalla routine casalinga per qualche ora, beh! mette nel panico un buon 70% dei romani residenti entro il Raccordo Anulare.
Si sparge la voce e si crea una specie di Tornado Katrina che avvolge e trascina con sé tutto ciò che trova nel raggio di 30km quadrati.

E questo non perchè ci sono nell'aria preoccupazione e aspettative impazienti.
No.
Questo succede perchè si innesca la
SSU (Strada Senza Uscita) dei preparativi.

Tali compilcatissime macchinazioni prevedono una serie interminabile di operazioni fra le quali spiccano oltremodo:

N.1: l' organizzazione del lavoro mio e di Homo che, da bravi ed efficientissimi liberi professionisti (anche detti
Diversamente Occupati), dobbiamo metterci in condizione di poter lasciare le rispettive sedi lavorative, abbandonandole a loro stesse per una indefinita quantità di tempo.
La saggia e onesta via volta al raggiungimento di tale obiettivo è unica e sola: BUTTARLA IN CACIARA. Amen. Grazie.

N.2: la gestione della casa. Beh, questa problematica è di facile soluzione considerato che, con il totale e cronico bordello ivi presente regolarmente, la differenza non si nota punto. E su questo state sereni.

N.3: sparpagliamento dei n.2 cani appartenenti al nucleo familiare in modo che i suddetti principini non risentano troppo del distacco da mamma e papà.
Eppi dog viene prontamente consegnata alla nonna, la quale, avendo già precedentemente programmato un fugace quanto sfuggente momento di svago nella notoria isola di Ponza per la durata di tre mesi tre, pensa bene di comprarle un costumino da cani fuxia, un paio di occhiali da sole a cuoricino rosa, di infilarla in un trasportino tempestato di swarovsky e portarla con sé al mare.

Ruby invece, l'ultimo arrivato, fa di peggio.
Movimenta nel suo turbinio organizzativo, un'intera famiglia (quella di Amico Master e fidanzata) la quale di sana pianta si trasferisce con armi e bagagli nella nostra modesta magione, appropriandosi della nostra camera da letto, del nostro cane appunto, della nostra auto e in pratica della nostra vita.
In teoria potevamo anche non tornare. Tuttapposto.

N.4: compilazione dettagliata delle n.2 valigie. Trattasi questa di impresa disperata in quanto non c'è unavoltachedicouna, in cui la sottoscritta non abbia infagottato, gettandole con la mazzafionda in valigia, le prime cose capitate sotto mano.
Manco a dirlo si è poi ritrovata con simpatici maglioncini a collo alto in piene spiagge caraibiche, o canottierine dalle allegre scollature e gonne ascellari in luoghi con temperature decisamente sotto lo zero.
Ma d'altro canto gli assidui lettori già sono al corrente dei miei atavici problemi col cambio di stagione (e se non lo sono ancora, sono vivamente pregati di fare il solito ripassino qui).

Detto ciò, vi renderete perfettamente conto che l'impresa è da considerarsi disperata.
Ma noi che siamo ottimisti di natura, confidiamo sempre nell'allettante obiettivo finale: ben tre settimane in viaggio per il sud est asiatico e precisamente nel cuore della Malesia.

La terra dei corsari, dei velieri solitari che si perdono nei tramonti, della colonizzazione inglese, dei tesori, delle antiche vie delle spezie.

Io ci penso e sono già lì: la Perla di Labuan in carne e ossa, fiera e sprezzante con lo sguardo verso l'orizzonte e un paio di zoccoli D&G con zeppa e tacco 12 ai piedi.

Con gli occhi a cuoricino mentre guarda il suo
Homokan, la tigre di Mompracem, uscire bagnato e col capello fluente, dalle acque cristalline che lambiscono infinite spiagge assolate.

Sono persa nei profumi orientali, nei mari turchesi, nelle giungle oscure e misteriose.
Mi vedo correre su sabbie deserte mentre scruto arrembaggi di corsari su navi nemiche.
Sogno di rapimenti, innamoramenti e lotte guidate dalla passione per una donna.

Sono già lì.
E, onestamente, non mi importa cosa metterò in valigia.
Non mi importa dei messaggi in segreteria che troverò al mio ritorno.
Non mi importa delle lotte a cazzotti per trovare un parcheggio sotto casa.
Tutto ciò è già lontano anni luce.

Io so di poter affrontare la macchina organizzativa.
Sono consapevole di saperla domare.
Ho le armi per sconfiggerla e per essere pronta per il fatidico giorno della partenza.

Quello che non so è che, una volta risolte tutte queste tediose questioni pratiche, con le valigie in mano e l'alluce del piede sinistro già fuori dalla porta, io e Homo ci siamo accorti a 8 ore dalla partenza, di aver scordato di ritirare i biglietti aerei in agenzia.

MA SI PUO'?!?!

martedì 18 maggio 2010

HO VISTO COSE CHE VOI UMANI....

Sproloquiato da eppifemili alle 09:37 21 commenti


Pensavate forse di esservi liberati di Eppi.
Ebbene si.
Ci siete andati molto vicini.
Ma molto eh?!

Perchè Eppi nell'ultimo mese è sparita.
Andata.
Svanita nel nulla.
Completamente muta.

Eppure, quello che ancora non sapete è che Eppi, durante la sua prolungata assenza virtuale, ha vissuto.

Eccome se ha vissuto!

Eppi ha visto cose che voi umani non potreste immaginare...

Giornate inseguirsi rincorrendo eventi destabilizzanti.

Lune sorgere e calare nel ripetersi eterno e ovattato del tempo;

Eppi è partita.
Con Homo ovviamente.

Ha lasciato la sua casa.

Ha raggiunto il lontano Sud Est Asiatico.

Si è imbarcata su navi malesiane con destinazioni a voi sconosciute.

Ha ammirato tramonti interminabili dai colori magici.

Ha nuotato con le tartarughe marine e parlato con i pesci (che le hanno pure risposto).

E' stata derubata.

Ha imparato da culture estranee.

Ha assaporato la diversità (e pure una notevole quantità di cibo).

Ha percorso la giungla e si è tuffata (sprezzante del pericolo) in fiumi equatoriali lanciandosi da esili liane.

Eppi è infine tornata a casa.

E' tornata nuova ma sempre la stessa; energica eppure un po' provata; abbronzata ma anche con un sospetto di pallore.

E' di nuovo qui, con un gigantesco punto interrogativo ben piazzato sopra la testa a mo' di cappello modello Queen Elizabeth.

MA SOPRATTUTTO....

Eppi, riarrampicatasi sul suo taccazzo 12 dopo un mese di infradito e cioce di vario tipo, vi assicura che

tutti questi momenti non andranno persi nel tempo come lacrime nella pioggia...

è tempo di scrivere.



A presto gli aggiornamenti di....
Eppi in

"Le avventure di Eppi, la Perla di Labuan".
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