venerdì 30 ottobre 2009

Ma se vi dico...

Sproloquiato da eppifemili alle 08:28 39 commenti
Tralasciando l'enorme armadio verde di cui ormai parlano pure i sassi di Trastevere;

Se oltre a questo di qualche mese fa:




e a questo di una settimana fa:




vi dico che ieri ho iniziato a dar vita a questo



secondo voi, onestamente, sono completamente FULMINATA ??!!

Pensate che tutto ciò possa avere un qualche recondito significato attualmente ancora incomprensibile alla mia mente parziale e terrena?

Un segno?
E' forse un messaggio dallo spazio o da un'entità suprema che guida la mia mano e il mio cervello impazzito in questo folle delirio cromatico apparentemente casuale ma che invece - si scoprirà poi - dimostrerà di essere parte di un disegno superiore?

Trattasi forse di un campanello d'allarme?
Si.
Ma cosa mi vuole comunicare?

Comincia ad insinuarsi il sospetto in me, che forse mi sta suggerendo di diventare imbianchino;

oppure che devo andare a farmi curare.

Da uno bravo.

giovedì 29 ottobre 2009

Vita

Sproloquiato da eppifemili alle 08:05 24 commenti



Il signore di mezza età nella Porshe nera fiammante con il gomito appoggiato sul finestrino e lo sguardo fisso davanti; è così distante da quel mondo che lui filtra con lo specchio dei suoi Rayban a goccia;
che poi mi domando se la sua amante ha fra i venti e i venticinque, oppure fra i venticinque e i trenta.

La signora sessantenne sul motorino con le caviglie un po' gonfie che spuntano dalla gonna lunga di lana verde. Indossa un piumino blu scuro e in testa ha un casco bianco che nasconde una pelle un po' avvizzita;
che poi mi domando se lavora dalle otto alle dieci ore, o dalle dieci alle undici ore al giorno per comprare i regali di Natale ai nipotini.

La donna elegantemente vestita che inciampa perchè un tacco si è inchiodato nella fessura fra due sampietrini; è chiaramente in ritardo, affannata; recupera i fogli sparsi per terra, la borsa, e riparte;
che poi mi domando come fa, tornata dal lavoro la sera, ad occuparsi dei due figli, della casa e del suo uomo.

I turisti che spuntano dal Sightseeing bus, appollaiati sui sedili all'aperto; mezzi surgelati, scattano foto fameliche;
che poi mi domando cosa resterà
nelle loro teste (una volta tornati a casa), di un giro mordi e fuggi in un luogo come Roma, dove non basterebbero 8 anni per capirci qualcosa.

La ragazza sul motorino con un casco rosa (che più rosa non si può) che sembra una biglia nel traffico impazzito e se ne va pensando che forse oggi la prof la interrogherà; che poi mi domando come ho fatto a superare quell'età così complicata ed essere oggi ancora viva e sana di mente (forse).

Il gladiatore che è appostato vicino al Colosseo, con il suo costume di plastica, in cerca di turisti per farsi fotografare in cambio di un sorriso e di cinque euro; che poi mi domando come fa a non avere freddo vestito così; ed infatti, noto che indossa dei pesanti calzettoni di lana sotto i finti sandali alla schiava.

Questo, nella mia testa e intorno a me, mentre andavo ieri mattina da casa al mio studio.

martedì 27 ottobre 2009

Modello...Giuditta !

Sproloquiato da eppifemili alle 08:35 30 commenti
COMUNICAZIONE DI SERVIZIO.

Per la vostra serenità vi comunico che stamane Eppi, per la gioia infinita di aver recuperato il suo guardaroba invernale, ha selezionato ed indossato i seguenti capi:

- pantaloni neri
invernali



- maglioncino nero modello Il Corvo:



(guarda te se non porta sfiga....)

- scarpette decolletè invernali che me piaceno assai, assai:




- cappottino nero con imbottitura interna:




Poi, scrutando gli orizzonti verso il cielo terso, ha deciso di recarsi in studio con il motorino ed è uscita.

Nonostante abbia cercato di evitarla (per scongiurare il rischio di essere trattenuta per ore ed ore su inutili pettegolezzi di quartiere);

nonostante si sia dotata della facoltà di diventare all'occorrenza trasparente per 28 secondi esatti;

nonostante avesse una fretta del diavolo...

"Signurì! Signurì!", mi urla da lontano la signora che rifocilla i gatti di Gertrud (di cui ho ampiamente parlato QUI - e vi consiglio caldamente di leggerlo se non lo avete già fatto).

Il suo nome, per la cronaca è Sofia.
Sofia è il terrore del quartiere.
Semina il panico dovunque vada poichè, se poco, poco ti si avvicina nel raggio di 100 metri, ti attrae come una calamita gigante e ti risucchia in un infinito vortice di pettegolezzi, bombardandoti con milioni di domande che manco Bruno Vespa.

E' sempre a caccia di nuove informazioni.
Se ne nutre come un'assatanata.

E, per averne sempre di fresche di giornata, ovviamente offre il trattamente inquisitorio a ogni singolo essere vivente residente nel quartiere.

Pure a Eppi-dog.

Tutti cercano di evitarla.

Se tu vedi gente in strada che improvvisamente cambia direzione, svolta l'angolo nella direzione opposta rispetto a quella dove stava andando, oppure si abbassa la visiera del cappello, stai pur certo che in giro c'è Sofia.

Sono piccole avvisaglie che sto imparando a notare e che possono risparmiarti ore ed ore di tempo perso.

Fatto sta che stamattina la nostra m'ha inchiodato.

"Signurì!", mi raggiunge.

Io, che generalmente quando la vedo da lontano, prontamente afferro il cellulare facendo finta di essere intenta in una conversazione dalla quale dipendono le sorti del Pianeta Terra, questa volta non faccio in tempo.

"Scitavo antà a da' da mancià a li catti di signora Gertrud e l'ho vista", eh si, Sofia. Siamo qui. Eccoci.
(Tra parentesi Gertrud è l'unica del quartiere che sembra non rendersi conto delle manie investigative della signora Sofia. Secondo me perchè, essendo tedesca, pur padroneggiando ormai l'italiano, non ha idea di quale strano idioma esca dalla operativissima bocca della signora Sofia).

"Quantu me dispiage".

"Come scusi?!", rispondo basita.

"Si. Me dispiage.
Tu sta' vestita tutta te neru.
Me dispiage pettè.
Che sta a antà au funerale?"

domenica 25 ottobre 2009

Uno strano destino

Sproloquiato da eppifemili alle 14:50 24 commenti
Non bastava il TEFPOW.

Ari-non bastava lo Scrap Award.

Ari-non bastava nemmeno il premio per l'Unghia Incarnita più Sexy della Blogosfera.

No.

A mia insaputa, menti sagaci e lungimiranti cervelli, stavano partorendo lui:




l'ennesimo premio a catena.

Ora, lo so che state tutti tremando e incrociando le dita (pure quelle dei piedi) nel terrore che io lo affibi a qualcuno di voi.

Lo so che state guardando dall'altra parte dello schermo del vostro computer come quando la professoressa a scuola interrogava.

Lo so che titubate davanti alla possibilità di dover trascorrere la prossima ora a proseguire la catena (che tanto proseguirete perchè non si sa mai).

Ebbene si.
Sappiatelo.
Eppi sta per tuonare il responso!


Rassegnatevi.

E' giunta l'ora del giudizio universal-eppi.

Me lo so' beccato io e ve lo beccherete pure voi.
E' la legge non scritta bel mondo del web.
E' l'ineluttabile opera del fato.

Tu, si.
Proprio tu.
Sappi che ormai sei bollato.
Il tuo destino è segnato e lo sto segnando io, facendoci una bella crocetta fuxia con gli strass rosa.

Non puoi più tirarti indietro.

E' giunta l'ora di un'altra classifica.

Ed io, che sono una conformista, mi adeguo.
E nel ringraziare di cuore http://www.mommyinprogress.splinder.com/
che mi ha insignito di cotanto immeritato premio,

cionondimeno ve bollo in blocco ....

Ezzittiemmosca!

- http://tendallegra.blogspot.com/

- http://ilmondodiarthur.wordpress.com/

- http://www.tuttodoppio-gemelli.it/

- http://casettadistreghe.blogspot.com/

- http://se-telefonando.blogspot.com/

- http://radiocole.blogspot.com/

- http://fumisterie.wordpress.com/

- http://nemuriko.wordpress.com/

- http://stellasolitaria.wordpress.com/

- http://mammahelp.blogspot.com/

ed infine una che il blog manco ce l'ha, ma io la premio lo stesso per i suoi fantastici commenti e per ciò che è:

- Monique la Diabolique.

Buona domenica a tutti.

Pappappero.

venerdì 23 ottobre 2009

Mission Espugnation

Sproloquiato da eppifemili alle 11:00 33 commenti


Armata di sega, cacciavite, e martello, alcune sere fa, la Eppifemili ha deciso di compiere la prima crociata contro un mobile, che sia mai esistita.

Titolo:
"Eppifemili e l'espugnazione dell'armadio sigillato".

Lui è lì, in tutta la sua "
verditudine".

Giace solenne, bello ed
inesorabilmente chiuso.
(coloro i quali non avessero idea del perchè, sono pregati di leggere
QUI).

Al suo interno, custodito da sportelli ostili, tutto il nostro guardaroba invernale.

Maglioni, cappotti, maglie, felpe, riposano indisturbati, addormentati da mesi, nel tepore dello scrigno di legno che li contiene.

A questo punto è diventata questione di vita o di morte.
O noi o lui.
Dobbiamo espugnarlo.

Dobbiamo sradicare i suoi sportelli omertosi ed aprire la via della nostra sopravvivenza contro l'assideramento.

Armati della solita scala, motivati come trichechi polari e con il tifo rassicurante di Pino il Pinguino (giunto in visita per l'occasione), iniziamo l'operazione.

Seghiamo gli interstizi, limiamo gli spigoli, martelliamo le giunture.

Siamo efficienti come orologi cinesi.
Ma non ce ne curiamo.
Procediamo spediti verso la vittoria.

Noi di Eppifemili siamo gente seria: abbiamo tutta l'intenzione di portare a termine la
"Mission Espugnation".

E non c'è altro da dire.

Tac, tac (bottarelle).

Bum, Bum, Bum (martellamento).

Yeiiin (cigolio).

Frush, frush (segagione).

Ragazzi, il catafalco risponde alle nostre sollecitazioni.
Comincia a dialogare con i nostri gesti.
C'è.
E' sveglio.

Dopo un'ora di esitazione, finalmente l'armadio più verde del mondo
SI CONCEDE A NOI.

Magicamente tutte le ante si spalancano.
Io, per l'emozione, comincio a sentire gli angeli cantare.
Ma forse è solo la musica che viene dal pub sotto casa.

Gli amati vestiti si svelano ai nostri occhi increduli.
Siamo felici.
Gioiamo della nostra operosità.

Presi dall'entusiasmo, prendiamo un paio di maglioni di lana e due giacche pesanti.

Li indossiamo e, orgogliosi della vittoria, decidiamo di festeggiare andando a cena nel ristorante sotto casa.

Peccato che quella sera a Roma fanno 30 gradi e sia io che Homo, nonostante il tavolo all'aperto, ci siamo sparati una sauna che manco in Svezia.

giovedì 22 ottobre 2009

A volte capita

Sproloquiato da eppifemili alle 09:18 30 commenti
Certe volte ti capita che guardi i tre vasi rosa con i fiori rossi, allineati sul davanzale della finestra e ti ricordi che quella è casa tua.

Certe volte ti incanti ad osservare il tuo cane che gioca e poi si accascia stanco sul divano.

Certe volte pensi che quella camera che oggi è un delirio di oggetti senza senso, un giorno forse sarà la camera di tua figlia.

Certe volte, di domenica pomeriggio mentre fuori piove, metti nel forno una torta alle mele e sai che la mangerai domani a colazione con lui.

Certe volte ti perdi, nel pensare alla magia del mondo che va avanti vorticosamente mentre tu, con calma, scrivi un post.



ps: si. Lo so, scusate. Si è cariato un dente pure a me. Oggi m'è presa così...

martedì 20 ottobre 2009

Circa gli imprevedibili imprevisti del cambio di stagione.

Sproloquiato da eppifemili alle 08:00 43 commenti


No dico.
Ogni cambio di stagione la stessa barbosissima routine.
E prima muori di freddo.
E poi muori di caldo.
E poi così, così.

Insomma, alla fine mi decido.

Dopo aver trascorso ben due settimane sfrecciando a cavallo del mio motorino sul ciglio dell'ibernazione;

dopo aver socializzato con pino il pinguino;

dopo aver rischiato di ritrovarmi tipo fossile di mammuth ibernato in pieno raccordo anulare;

basta.
E' arrivato il momento.


Non mi pare più il caso di andare in giro in canottiera con 20 gradi sotto zero.
Prendo il coraggio a due mani e opto rassegnata per il tanto rimandato e ormai incombente cambio di stagione.

Lo odio.
Lo detesto.

Odio gli armadi, le cabine armadio, gli scaffali, le scarpiere.
Odio qualunque cosa abbia la parvenza di un contenitore per abiti.
Odio le stampelle.
Odio sentire il cotone sulla mani quando ormai è freddo e maneggiare la lana ruvida quando è già troppo caldo.

Si. Perchè io con il cambio di stagione ho un personale rapporto basato su un perenne ed ineluttabile ritardo cronico.
Lo faccio solo quando mi trovo o sull'orlo dell'assideramento o sulla spedita via dell'orticaria.

Mi accingo ad iniziare.
Tanto per cominciare decido che è il caso di mettere su una bella musica deprimente.
Così, per entrare nel
"mood" giusto.

Opterei per un Riccardo Cocciante se ce l'avessi.
Ma visto che non ne sono provvista (ma prometto quanto prima di rimediare), mi butto direttamente su un sicuro ed infallibile Eros Ramazzotti (
eppassalapaura, depressione garantita o rimborsata).

Tempo 5 minuti e già sospiro d'ansia.

Apro la parte bassa dell'enorme armadio a tutta altezza, quella che ancora contiene i vestiti estivi.
E' immenso.
Gigantesco.
Fagocitante.

E.... a guardarlo bene...è davvero carino.
Dovete sapere infatti sapere che tempo fa ho pensato bene di dipingerlo di verde per
abbinarlo con il famoso letto vintage (di cui ho ampiamente parlato QUI).

A tal proposito, eccovi un antefatto succulento:
settimane orsono la sottoscritta, che si trovava (grondante di sudore) abbarbicata su una scala in un'elegantissima posa plastica, con gesti di una sciccheria inimitabile e corredata da canottazza bianca a righe e pennellazzo gigante modello imbianchino, era intenta (posseduta dalla foga di un delirio cromatico) a dipingere il sopra menzionato gigantesco armadio.
Il risultato fu meritevole di lode (anche se rimasto indiscutibilmente incompleto - ma di questo non avevamo dubbio alcuno).

Fine dell'antefatto.

Torniamo a noi e al nostro cambio di stagione.

Con il preciso scopo di evitare ripensamenti, decido di prendere di petto la situazione.

Con pochi ma decisi gesti, catapulto fuori dalle mensole l'intero contenuto di ben 7 ante d'armadio, sparpagliando ogni cosa alla rinfusa nella stanza.
Cumuli di abiti giacciono sgualciti e tumefatti in ogni dove:
a terra, sul letto, sulla cassapanca, sulle lampade.

Eppi-dog non sta più nel pelo.
Tutta eccitata, annusa, sniffa, sale, scende, saltella sulle stoffe già accartocciate.
Ci si rotola in un delirio olfattivo che la manda in visibilio.
Sta per svenire dalla felicità.
Questo per lei è l'evento dell'anno.
Uno di quelli che racconterà (in qualche modo ne sono certa) ai suoi micro-nipoti.

In camera da letto sembra essere esplosa una bomba nucleare potenziata al carbonio attivo.
Mi viene da piangere.
Poi penso che Eros lo sta già facendo per me, e desisto.

Ultimata questa prima fase della mia lucida e lungimirante strategia, è tempo ora di passare alla seconda: la parte superiore dell'armadio.
La missione organizzativa che la mia mente acuta ha partorito, è quella di prendere ora gli abiti invernali contenuti negli scaffali superiori e posizionarli in quelli inferiori.
Dopo aver fatto ciò, ricollocare i resti dell'esplosione, negli scaffali in alto ormai vuoti.

Bene.
Ho il piano.
E' tutto sotto controllo.
Come al solito, di me ci si può fidare.

Monto sulla scala.
Arrivo all'ultimo piolo.
Impugno la chiave del primo sportello.
Giro.
Tiro.
Non si apre.
Ritiro.
Niente.
Comincio a dare pugni allo sportello, che per poco non mi crolla il palazzo addosso.
Niente.
Quel dannato non si apre.

Scendo dalla scala.
La sposto oltre, in corrispondenza dell'anta seguente.
Stessa cosa.
Giro chiave.
Tiro.
Non si apre.
Lo faccio con tutti i restanti cinque sportelli.
Nel frattempo impreco contro ogni divinità conosciuta nel nostro sistema solare.

NON SE NE APRE MANCO UNO!

Ma che è ?
La congiura dello
Spirito del Cambio Stagione?!

Chiamo Homo.
Arriva in camera e mi vede paonazza.
Spiego la situazione.
E fa:

"Ci penso io" (traduzione: oh fragile donna! Spostati di lì. Ora il capo famiglia impugna la situazione e con grande solidità nonchè impagabile spirito di iniziativa, ti salverà da questa scomoda quanto misteriosa ed oscura faccenda).

Stessa scena.
Non si apre niente.
Gli sportelli sembrano sigillati con la colla bicomponente più resistente mai creata.

Improvvisamente sulla testa di Homo compare una luminosissima lampadina.
Ha avuto un'idea.
Lo sento.
Mi guarda.

"Eppi, scusa. Vorrei chiederti una cosa.
Quando hai dipinto l'armadio non hai pensato per caso di aprire gli sportelli mentre seccava la vernice?"

"Veramente no".

"Bene cara. Allora adesso, a distanza di 4 mesi, sarà alquanto problematico renderli nuovamente funzionanti". (traduzione: demente di una donna che ho avuto la malaugurata idea di prendere in moglie, causa la tua assoluta inesperienza nonchè rincoglionitaggine cronica, abbiamo si un delizioso armadio verde, ma i suoi sportelli sono tutti ineluttabilmente ed ermeticamente sigillati. Il che mi fa sospettare che tu, mia devota consorte, abbia reso il nostro armadio totalmente inutilizzabile. Senza escludere ovviamente il suo contenuto).

Epilogo: la Eppifemili, al momento, va ancora bellamente in giro in canottiera.

domenica 18 ottobre 2009

IL SESTO TEFPOW !

Sproloquiato da eppifemili alle 17:07 11 commenti
bravo

Dopo aver letto questo post, non posso non attribuirlgli il sesto TEFPOW (The Eppifemili's favourite Post Of the Week) della storia di Eppifemili.

No. Non posso non farlo.

Perchè?

Perchè, in fondo, siamo tutti vanitosi, e non è affatto detto che questa sia necessariamente una cosa negativa.

Perchè sono anni che mi sparo endovena e con sommo gaudio, innumerevoli vasetti delle più variegate creme antirughe.

Perchè l'effetto rassicurante regalato da un piccolo acquisto in profumeria, non ha valore nei grigi pomeriggi invernali, magari in una di quelle giornate in cui ti senti un po' giù e l'unica cosa che vorresti fare è attaccarti alla canna del gas.

Ma soprattutto attribuisco a questo post il sesto Tefpow, perchè devo indiscutibilmente un riconoscimento ad una costante e rassicurante presenza della mia vita.

Il magico mondo della signora Viola.

La mia "profumiera" storica.
Quella che mi ha visto crescere, inciampare e rialzarmi insicura nell'alternarsi delle stagioni della mia giovane vita.

E' lei che ha assistito al susseguirsi dei miei profumi nelle fasi prima bambinesche, poi adolescenziali ed in ultimo di donna.

Sempre lei ha visto passare sotto i suoi occhi truccatissimi, il mio primo Musk di Alyssa Ashley che per anni ha caratterizzato l'odore di tutti i miei indumenti.

La signora Viola, con la sua voce rassicurante e calma, il suo incedere altalenante dietro il bancone del negozio, il suo sorriso sincero ed il trucco esagerato (che la rende del tutto simile a Uby vestito da Drag Queen più che a una signora di mezza età), ha avuto un ruolo impagabile nella formazione della mia storica collezione di piccole bottiglie di profumo, che gelosamente custosdisco da anni.

Ma più di ogni altra cosa, la signora Viola, ha contribuito con i suoi consigli a farmi sentire più bella nell'inesorabile incedere del tempo.

Mi ha aiutato a sentirmi un po' più sicura.
E decisamente, a tratti, più felice nel concedermi periodicamente il lusso di quelle sane ed inestimabili coccole, che solo un gesto interamente dedicato a sé stessi sa dare.

E quindi, signora Viola, oggi io la ringrazio pubblicamente con questo Tefpow, e a tutti voi auguro una buona lettura di Insy Loan e Lo Stato delle Cose in:

IL PREZZO DELLA BELLEZZA


- per leggerlo cliccaci su -



*Qualora il meritevole del TEFPOW avesse qualcosa in contrario, potrà segnalarlo alla Segreteria di Eppifemili.
(Orari di apertura: il mercoledì dalle 10:00 alle 10:05
).
Sarà mia premura rimuovere immediatamente il link.


**Qualora il meritevole volesse invece dare prova sul proprio blog di essere stato insignito dell'autorevole segnalazione, potrà copiare ed incollare il seguente codice un po' dove cavolo vuole:

venerdì 16 ottobre 2009

Una sana ed ennesima botta di autostima.

Sproloquiato da eppifemili alle 10:10 36 commenti
Capitai su questo sito che stabilisce quanto vale il tuo blog.

Ora, non so in base a cosa venne stabilita codesta imperscrutabile verità.
Né tanto meno arrivai a comprendere il recondito significato e l'inamovibile utilizzo di tale quantificazione.
Cionondimeno, desiderai tentare la sorte.

E questo fu il risultato:



Grazie.

Oh!
Se continuo così, prima del week-end mi ritrovate su Ponte Sisto con un masso gigante attaccato al collo.

Oppure dentro alle lenzuola con tre boccette di mentine vuote al fianco e due gocce di Chanel N.5 addosso.

Che fa tanto più chic.

giovedì 15 ottobre 2009

Circa una sera in casa di amici.

Sproloquiato da eppifemili alle 09:25 41 commenti

Ieri a cena in casa di amici, la padrona di casa E., nonchè mia inseparabile e storica compagna di avventure giovanili più o meno dall'asilo in poi, ha una splendida idea.

Dopo aver mangiato come degli assatanati, lei apre un cassetto.

Ci ravana dentro per un quarto d'ora e ne esce con un simpatico oggettino rosa pallido, nuovo fiammante.
Il suddetto oggetto, al contrario di quello che pensate voi, era nientepopodimeno che un delicatissimo Nintendo Brain Training.

"E che è 'sto coso??!", faccio io.

"Come?!
Non lo conosci?!
Fanno anche la pubblicità.
Ti aiuta ad allenare il cervello.
Ti mantiene giovane.
Ed in più è divertente!
", risponde E. fiera del suo recente acquisto.

"Sarà.
Ma io non mi sento ancora così decrepita ed arteriosclerotica da sentire la senile necessità di allenare il mio cervello..."
, blatero saccente.

L'allegra compagnia si fionda sull'ammiccante oggetto dal design impeccabile e dalle dimensioni ultra maneggevoli.

"Provo io! Provo io!", fa Homo attirato incurabilmente da qualsiasi cosa abbia uno schermo a cristalli liquidi, una tastiera ed un microchip al suo interno.

"Io l'ho provato varie volte.
Ti fanno fare dei test per definire la tua età cerebrale e da lì parte l'allenamento"
, interviene l'esperto Master (mio amicone fraterno dai tempi della scuola).

"Sono tutte cavolate per far spendere un sacco di soldi alla gente!", insisto io con aria di sufficienza, voltandomi (falsamente disinteressata) dall'altra parte.

Homo afferra il Nintendo.
Si mette ad armeggiare avido.

Ping. Piiing.
Ticchete, tacchete.
Tic.

- Inserisci il tuo nome - dice il computerino.

Tic. Ticchete. Tac.

- H-O-M-O - scrive diligente.

- Ora Homo, ti illustrerò alcuni passaggi che spiegano il funzionamento del tuo cervello -

Ping. Ping.
Tic.

- Sappi che l'età cerebrale ideale di un essere umano è di 20 anni -

Tic. Tic.
Tiiiic.
Ticchete.

- Andiamo avanti? Bene Homo!
Adesso dovrai rispondere il più velocemente possibile alle domande che ti porrò.
In questo modo stabiliremo la tua età cerebrale - incalza il computerino.

Homo è concentratissimo.
Gli è scattata la competizione e, con l'occhio iniettato di sangue, palpitante di motivazione, spreme le meningi.

Tic. Tiiic.
Ticchete.
Tacchete, tacchete.

Risponde rapido.
Dialoga agile con la mini tastiera.

Sta quasi per farsi partire l'embolo, quando finalmente arriva all'ultima domanda del test.
Dopo un istante di pausa, il computer dà il responso.

Biiiiiiiiiip.

- Bene Homo!
Abbiamo concluso il test.

La tua ètà cerebrale è di: 33 anni -


Niente male.
E' quasi la sua.
Persino un po' più giovane.

"Bravo Homo!", fa Master brindandoci su.
"Dai Eppi! Ora prova tu.
Vediamo cosa partorisce la tua mente lucida"
, incalza.

"Naaa! Dai!
Sono tutte domande cretine.
Una perdita di tempo"
.

"Hai paura eh?", insinua Master, viscido come una biscia (particolarmente viscida).

Paura?! Io?!! Ma non diciamo cazzate!

"Dammi qua! Ora vi faccio vedere io", e gli strappo il Nintendo dalle mani.

Ricominciamo.
Tic. Tiiic.
Tacchete. Tic.

- Inserisci il tuo nome -

Tic. Tic. Tic.

- E-P-P-I -

Tic. Ticchete.

- Ora Eppi, ti illustrerò alcuni passaggi che spiegano il funzionamento del tuo cervello - aridaje.

Ping. Ping.
Tic.

- Sappi che l'età cerebrale ideale per un essere umano è di 20 anni - Si. Ho capito.

Tic. Tic
Tiiic.

- Iniziamo il test -

Tic. Tiicchete.
Tic.

- Adesso Eppi, dovrai rispondere il più velocemente possibile alle domande che ti porrò. In questo modo stabiliremo la tua età cerebrale - Sono pronta.

Tic. Tiicchete.
Tic.

Sono sicura di me.
Pavento autostima.
Procedo serena verso il confronto decisivo con la mia intelligenza.
Il mio cervello è attivo.
Attento.
Vigile.
Palpitante.

Sto in una botte di ferro.

- Ora Eppi, procediamo con una serie di sottrazioni.
Ricorda che devi essere veloce! -


Tic.Ticchete.
Biiiip.
Ticchete, tacchete.
Tacchete.

- Bene Eppi.
Come ultima prova dovrai memorizzare dei numeri e poi trascriverli nel minor tempo possibile -
Si. Ce la posso fare.

Tic. Tic. Tiicchete.
Tic.

Alla fine, anche per me arriva il momento del responso.
Sono ansiosa.
Non sto nella pelle.
Bramo la preziosa informazione finale.

Il computerino pontifica impavido.

Biiiiiiiiiip.

- Bene Eppi!
Finalmente abbiamo concluso il test.


La tua età cerebrale è di:

80 ANNI -


Meno di 80 secondi dopo, avevo la faccia affondata nella vaschetta del gelato, nel vano tentativo di suicidarmi per asfissia nello zabaione.

martedì 13 ottobre 2009

Qualcuno fermi Eppi ! (sottotitolo: Think pink)

Sproloquiato da eppifemili alle 12:35 25 commenti


Credo di essere affetta da OCR (ovvero Ossessione per il Colore Rosa) all'ultimo stadio avanzato.


In tutti i suoi toni, tonalità e sfumature.

E, guardate, che non è che io vado in giro per Roma di tutto punto vestita in rosa, fuxia e lilla, eh?!

A parte i miei outfits ginnici, anzi, direi che il colore che maggiormente mi caratterizza nell'abbigliamento, è decisamente e fuori di ogni dubbio il
TOTAL BLACK.
Il punto è che il rosa mi mette di buon umore.
E' una droga.
Come le caramelle mu, come le puntate di Californication, come la palletta di Eppi-dog.

Il rosa è allegria, spensieratezza e luce;
il tutto condito con una buona e sanissima dose di
"follia frocia" (dicesi follia frocia quella rara componente umorale che racchiude in sé allegria, originalità, verve ed un'irresistibile e contagiosa simpatia).

Il mio blog è rosa.
E a cascata il mio Twitter e Friend Feed sono rosa.
Il mio avatar è decisamente molto rosa.
Il guinzaglio di Eppi-dog è rosa (per far capire che è femmina; che anche se lei scodinzola una cifra e fa gli occhi dolci, a volte pare mio nonno con la barba).

Ora, il problema sorge quando questa strana epidemia si diffonde a macchia d'olio anche al di fuori del mio delirante mondo virtuale.
In quel caso succede questo:



Succede cioè che io, in un pomeriggio di un sabato d'autunno, in pieno delirio cromatico senile, mi armi di pennello e secchio di vernice rosa e, come un'invasata novella Basquiat, decida di dipingere in serenità un'intera parete di casa mia;
succede anche che poi, presa da cotale ispirazione artistica di inarrivabile livello, prosegua imperterrita su buona parte del terrazzo, non trascurando infine di estendere il cromatismo ad un'allegra metà della mia frangetta.

State sereni.
E' comunque e come sempre, tuttapposto.


ps: qualcuno mi fermi. Potrei presto diventare una serial killer senza manco rendermene conto.


A volte, i miracoli

Sproloquiato da eppifemili alle 10:00 34 commenti


Vi ricordate le simpatiche vicissitudini che mi hanno vista
protagonista
QUI ?

Oh!
Non potevo crederci, ma ieri, rientrando a casa, passo davanti alla cassetta della posta.

Dentro, solitaria ed adagiata sul fondo rivestito di simil velluto rosso
(che francamente un bel rosa fluo ci stava di molto meglio), vedo lei:

una busta rettangolare di carta sottile, quasi trasparente.

Apro lo sportellino di vetro inserendo la micro-chiave nella micro-serratura.
Prendo la busta candida.
E' per me.
Sembra intonsa.
Salgo le scale.
Entro in casa.
Mi siedo in soggiorno di fronte al tavolo bianco.
Apro i lembi di carta.

Dentro ci trovo uno scontrino per l'importo di 110 euro.

Poi un foglio sul quale, a mano, con calligrafia oblunga e decisa, leggo un messaggio:

"Ecco la ricevuta che le avevo promesso.
Mario (quello della Siae)".


Sono arrossita come una sedicenne che riceve il suo primo biglietto d'amore accompagnato da tre dozzine di rose rosse.

Vacci a capire a noi donne...

lunedì 12 ottobre 2009

La rivelazione.

Sproloquiato da eppifemili alle 12:22 45 commenti


E finalmente, a grande ed insistente richiesta...

vi presento...

l'incommensurabile (in tutta la magnificenza dei suoi 5 kg),

l'acuta (grazie e sempre grazie al suo unico neurone defibrillato),

l'agguerrita (seguiranno nuove avventure della saga "L'acerrima crociata contro il gatto Minù"),

la divina (e cionondimeno chic in modo quasi imbarazzante)

EPPI - CHUBEKKA - DOG !



ps: stavolta occhio ai commenti che la prendo sul personale!

domenica 11 ottobre 2009

IL QUINTO TEFPOW !!

Sproloquiato da eppifemili alle 11:30 2 commenti
bravo


Recensione:

"Ora so a chi devo chiedere quando qualcosa sparisce da questa casa..."

Presentazione del vincitore del Tefpow:


Nel compiacimento avuto per questa insospettabile scoperta riguardo ad Eppi-dog, vi auguro una buona lettura del vincitore del TEFPOW (The Eppifemili Favourite Post Of the Week)
di questa settimana.

Dal blog Il suo cane sbava, che racconta le incredibili vicissitudini della vita di un veterinario e che con mio grande dolore sembra essere non più operativo, eccovi:

Chi ha mangiato Kung Fu Panda? Eh?


- per leggerlo cliccaci su -



*Qualora il meritevole del TEFPOW avesse qualcosa in contrario, potrà segnalarlo alla Segreteria di Eppifemili.
(Orari di apertura: il mercoledì dalle 10:00 alle 10:05
).
Sarà mia premura rimuovere immediatamente il link.


**Qualora il meritevole volesse invece dare prova sul proprio blog di essere stato insignito dell'autorevole segnalazione, potrà copiare ed incollare il seguente codice un po' dove cavolo vuole:

venerdì 9 ottobre 2009

Circa i deliri di onnipotenza

Sproloquiato da eppifemili alle 10:30 36 commenti


Alcuni giorni fa cari miei, Eppi ha iniziato seriamente.

C'è poco da scherzare con lei.

La palestra comunale l' ha snobbata, cancellando il corso da lei prescelto con la motivazione
"Lei è l'unica iscritta"?

L'altro straccio di palestra di quartiere è talmente lontana da casa sua, che la deve raggiungere con un Jet supersonico o col teletrasporto?

Il completino fuxia con applicazioni in finta pelliccia rosa confetto fa l'occhiolino dall'anta centrale dell'armadio?

E allora Eppi che fa?
Di fronte a cotali evidentissimi segni del destino, ovviamente scatta la provocazione e si attiva.

Eppi comincia a correre.
Lei va a fare Jogging.
Si cala nel personaggio.
Si barda tutta come Jane Fonda nei celebri video anni 80 sull'aerobica (anche se le punge effettivamente vaghezza di assomigliare di più a Jessica Fletcher di Cabbot Cove).
Eppi corre felice, agile e snella sul lungofiume, immaginando di essere dentro a un film americano.
Pure i topi si fermano estasiati di fronte a una tale visione di grazia, motivazione e caparbietà.

Eppi va.
Sprezzante del pericolo, e infischiandosene dei capelli appena piastrati, lei va.
E' bella.
Eppi corre.
E poi corre.
E corre ancora.

Eppi gliela fa.
Il fiato magicamente tiene.
I muscoli sembrano risvegliarsi da un torpore di settimane e gioiscono fieri di fronte alla ginnica novità.
Il sudore scorre a ettolitri sulla fron...
Oooops! Pardon!!
La delicata fronte si imperla di iridescenti goccioline acquee.

Eppi è divina nella sua mise total pink, i cui bagliori sono facilmente visibili anche per un passante con 8 decimi di miopia che cammina sul ponte.

Eppi ci prende gusto.
Prosegue.
Il giorno dopo.
E quello dopo ancora

A Eppi sembra di ricordare vagamente le voci di Homo e Master che le dicono di non esagerare.
E' come un bisbiglio leggero.
Che viene però spazzato via dal vento nei capelli che ondeggiano al ritmo dei suoi passi agili.

No.
Lei vola con il suo Ipod.
Lei si sente Rocky quando sale le scale di Filadelfia durante gli allenamenti.
Immagina già il suo sedere sfidare e vincere ogni conosciuta legge di gravità.

Eppi, colta da delirio di onnipotenza ginnica, aumenta.
Spinge il suo fisico al massimo.
Come una macchina che deve essere carburata.

Eppi non considera che non è una Ferrari.
E manco una Mercedes.
Ma che, tutto sommato, forse assomiglia di più a un' Apetta.

Fine della storia:

Eppi, dopo una settimana di semi immobilità, domani si spara una bella lastra alle ginocchia che poi sfocerà in una simpatica risonanza magnetica.
Causa: versamento di liquido sinoidale al ginocchio.

Ed è, come sempre, tuttapposto.

P.S.: chiunque volesse farsi un'idea delle simpatiche premesse può leggere questo e anche questo.

giovedì 8 ottobre 2009

Una serata omertosa

Sproloquiato da eppifemili alle 09:44 40 commenti


Mi domando.
Per quale motivo gli uomini fra loro non parlano?!
Non proferiscono verbo.
Non comunicano se non a monosillabi.

Prendete ieri, per esempio.
Siamo appena tornati da un estenuante servizio fotografico che ci ha emotivamente e fisicamente provati.
Homo riceve una telefonata dal suo storico migliore amico, che per convenzione chiameremo Pesce L.

Pesce L. non parla.

Lui al massimo mugugna.

Oppure fa le bolle;
come i pesci;
che puntualmente, dopo appena tre secondi, si smaterializzano con un tenue
"Pouff".

Lui lancia la precaria informazione nell'etere, la quale viene successivamente afferrata da Homo in modo vago ed approssimativo, per poi finire moribonda e trascurata nel nulla assoluto del silenzio.

Bene.
La telefonata consiste in questo:

"Ciao Homo. Che fate per cena?", premetto che sono già le 8 e un quarto.

"Guarda, siamo appena rientrati ma se vuoi, mi faccio una doccia e mangiamo qualcosa insieme. Eppi non credo che ce la farà. E' già sfranta sul divano".

"Ok allora. Passo a prendere Stefanie e ti chiamo appena parcheggiamo sotto casa tua".

Ora, una qualsiasi persona riterrebbe quest'ultima frase assolutamente normale.

Non sa invece, quell'ingenuo di un qualcuno, che "
Ok allora. Passo a prendere Stefanie" contiene tutta una serie di inaspettate e scioccanti informazioni nuove di zecca, che vanno adeguatamente sviscerate.

Prima informazione: chi cazzo è 'sta Stefanie.
Nome mai sentito prima, che emerge dal mistero più oscuro e paludoso della vita sentimental/amorosa di Pesce L. il quale, dopo essersi lasciato mesi orsono con la sua storica ex-fidanzata (unica peraltro della quale si abbia mai avuto cognizione), ha navigato per mesi nella più totale apparente singolitudine. Evidentemente ora è comparsa Stefanie.
E ancora più evidentemente trattasi di femmina non italiana.

Seconda informazione: l'assoluta nonchalance con la quale il nostro ha snocciolato una simile novità, va interpretata come: "Caro amico fraterno, che da sempre mi accompagna e sostiene nel silenzio della mia gioventù, gradirei presentarti una persona che frequento da alcune lune ormai, e che ho finalmente assodato essere degna della tua preziosa frequentazione. Oh taciturno confidente! Spero tu possa apprezzare la pregnanza di questo mio discreto gesto e cionondimeno auspico che tu ne faccia segreto (e te pareva?), celandolo e proteggendolo nel tuo a me carissimo cuore discreto".

Terza informazione: la cara Stefanie non è provvista di mezzo di locomozione proprio; e infatti lui la va a prendere. Non fa una piega.

Se fosse capitato a me di avere una simile piacevole nuova presenza nella vita, prima della presentazione ufficiale, avrei dato fiato alle trombe, radunato folle, organizzato comizi, anticipato incontri.
Avremmo insieme (io e le mie storiche amiche) sviscerato il come, il perchè, il quando, il semmai, con meticolosità chirurgica e maniacale.

Prima ancora dell'incontro di persona, il povero malcapitato avrebbe subito da parte delle mie
fidate compagne di vita, una vera e propria scansione ai raggi X, Y e Z e, quasi sicuramente, ancor prima del giudizio finale, sarebbe stato smontato, frantumato e ricostruito tanto da diventare un loro caro e vecchio amico, un libro aperto senza più sergreti.
Oppure un catorcio.
Anche si.

Ma Pesce L. e Homo no.
A loro basta una telefonata all'ultimo momento e un "
Ok allora. Passo a prendere Stefanie", per comunicare la pregnanza ed il peso della situazione.

Homo dunque esce.
Io decido di accasciarmi sul divano.
Devo proprio essere moribonda per perdermi un tale evento.

Decido di aspettare tipo avvoltoio che lui mi porti succulente news informative al suo rientro.

Ma come mai gli uomini fra loro, fanno puntualmente e sempre scudo, diventando incorruttibilmente e fastidiosamete omertosi!?

Perchè uno come Homo, che spettegola sui
MIEI amici con avidità senza pari facendosi venire la bavetta alla bocca per l'eccitazione, quando si parla di Pesce L. assume magicamente per osmosi il suo stesso atteggiamento silente?

Non gli cavi un ragno dal buco manco se minacci il suicidio.

"Allora? Come è?" chiedo avida.
La domanda giace ignorata.
Forse non ha sentito.
Ripeto.

"Homo, Come è Stefanie?"
Niente.
Ma allora lo fa apposta?
Al terzo tentativo vengo finalmente considerata meritevole di risposta.

Secca.

"E' simpatica".

"Come è simpatica??! Tutto qui?! Ma chi è? Che fa? Da dove viene? Stanno insieme!?"

Nonostante i miei pressanti tentativi, nessuna di queste domande riceve un'adeguata ed esaustiva spiegazione.
Numerosi punti interrogativi rimangono ben posizionati sulla mia testa, dopo aver sbattuto contro il mutismo di mio marito il quale, conoscendomi, cerca di evitare il confronto con
l'Eppi-carroarmato (che sarei io) e la butta sul vago.

Gli do tregua.
Ma è solo apparente.

Preparati Pesce L.
Perchè io verrò direttamente alla fonte.
Io verrò a prenderti.
E prima o poi otterrò ciò che voglio sapere.
E' solo questione di tempo.

mercoledì 7 ottobre 2009

Circa le questioni politiche

Sproloquiato da eppifemili alle 09:10 20 commenti














A destra:


"Ao! Anvedi. Nun ce se crede!
A vorte 'a vita è popo ssrana...
'A vita a vorte va in un modo.
Ma a vorte va proprio tutta nell'artro modo.

Dimme te..."


A Sinistra:

"No! No! Tciù mi ha presuo per kiulo. Questa paruola io no detta mai. No! No possible! Tu incasina le couse! Tiutte."

A destra:

"Ma che davero!?!?
No. guarda offro io!

Nuntedevipreoccupà!
Tiè!
Quant'è?

Machestaiascherzà?!

Nunseneparla popo!
Tu nun paghi manco dipinto".


A sinistra:

"Io sapuevo.
Tu non può farue!

No!
Non può dirue questo!

Io orua torno casa e lacio te!"


Al centro:

"Scusi! ci può portare il conto per favore?", fa Homo al cameriere.
"Eppi, sei taciturna questa sera. Sei preoccupata per qualcosa?"

Vaglielo a spiegare a tuo marito che insieme alla pizza, ti stavi facendo un sano e appetitoso affettato di cavoli altrui.

martedì 6 ottobre 2009

Circa una tranquilla mattinata di lavoro

Sproloquiato da eppifemili alle 09:10 22 commenti














E' mattina e sono in soggiorno che lavoro al computer.
Eppi-dog dorme nella sua cuccia leopardata.
Con la coda dell'occhio, vedo qualcosa muoversi in terrazzo.
Si.
E' una coda.
Una coda bianca!
Mi sporgo da dietro lo schermo del pc e vedo Minù.

Minù è la gatta di Gertrud (la signora che abita all'attico - quella di Appuntamento con Lupin III).

Come cavolo ci è arrivata Minù fin qui?!
La ignoro.
D'altro canto non è la prima volta che sconfina.
Penso: meno male che Eppi-dog non se ne è accorta.
Continuo a lavorare.

Dopo alcuni minuti suona il campanello.
"Eppi, scusa!
Zono Gertrud. Minù zi è arrampigata su palconen di signora prime piane.

Atesso Minù non riusciren scentere".


"Accidenti!
Riusciamo ad arrivare al balcone dal mio terrazzo?"


"Creto si. Minù ezzere pazzata di tuo terrazzo per saliren su palconen".

"Prego Gertrud.
Entra.
Proviamo a prenderla".


Avrete forse intuito cosa si sta elegantemente prospettando all'orizzonte di quella che sembrava una tranquilla mattinata di lavoro casalingo.

Gertrud entra.
Andiamo in terrazzo.
Vediamo Minù che si sporge dal parapetto e ci fissa.
Non sa più scendere.
E' bloccata.

Eppi-dog si desta e comincia ad andare in fibrillazione annusando l'aria come un'invasata posseduta dal demonio.

Ovviamente non ha capito un tubo.
Però sa per certo che c'è movimento.
Qualcosa sta per succedere.
E dunque lei ci si deve mettere esattamente in mezzo.

"Minù! Minù! mciù mciù! Scentere ti palconen, prego! Minù!".
Ma Minù non ne vuole sapere perchè colpita ta attacchen di fertiginen fulminanten, yah!

Si sporge un po', ma poi retrocede.

"Gertrud, secondo me dobbiamo provare con la scala.
Minù da lì non si muove neanche se riceve una proposta di matrimonio da Gatto Silvestro".


"Tu ha racionen. Dofe scala?"

Prento scala, yah!
Apro scala.
Gertrud ci monta sopra e con due balzi germanici arriva in un istante all'ultimo piolo.

Niente.
Non riesce ad afferrare Minù.
E' ancora troppo in alto.
L'unica speranza è farla saltare su una parte di tetto che si trova più in basso; e da lì provare a prenderla.

"Minù mvciù mciù! fieni fieni!"
Niente.
Quella stronza si guarda intorno e non ci pensa proprio.

Nel frattempo Eppi-dog, posseduta dallo spirito di Rin Tin Tin - pace all'anima sua -, pur pesando 5 chili e sembrando decisamente un supplì con le zampe, si incavola come una iena imbufalita e comincia a sbraitare.

A sentirla, pare un rottweiler.
A vederla, pare un mocho vileda.

Ovviamente, la sua "discreta" presenza non fa che inibire ancor di più la fuggiasca Minù.

In pratica, attorno alla scala, si è creata una sorta di piramide alimentare:
in basso Eppidog e la sottoscrittta;
sopra la scala Gertrud, in bilico su un piede e protesa verso l'alto;
al vertice, sopra a tutto il cuccuzzaro, regale come una contessa, la candida Minù, immobile come la sfinge, che guarda tutti dall'alto verso il basso.

Si sta decisamente godendo questa scena surreale e secondo me se la ride come una matta sotto i suoi sensibilissimi baffi.

"Gertrud, ho un'idea. Aspetta un secondo".

Entro in casa.
Torno in terrazzo armata di N.2 polpette succulente (sottratte al pasto di Eppi-dog. Pagherò per questo. Ne sono consapevole).
Le passo all'abbarbicata Gertrud.
Minù vede l'esca.
Si decide.
Abbocca.
Con un balzo arriva sul tetto e si avvicina.
Gertrud, aggrappata come una cozza ai rami dell'edera, riesce finalmente ad afferrarla
con la mano libera.
Scendono dalla scala.
Gertrud mi ringrazia, saluta e se ne vanno.
Per il momento Minù è salva.

Tuttavia ho fondati motivi per sospettare che la quiete condominiale non avrà lunga durata.
Questa non era che una battaglia.
La guerra è appena iniziata.

Sono certa che l'acerrima nemica Eppi-dog sta sicuramente meditanto una spietata vendetta.




domenica 4 ottobre 2009

IL QUARTO TEFPOW !

Sproloquiato da eppifemili alle 19:16 38 commenti
bravo

Avete presente quei momenti in cui sei di fretta?
Hai un appuntamento importante dal quale dipende il tuo prossimo futuro lavorativo e devi assolutamente presentarti in modo decente?

Avete presente quando apri l'armadio e cerchi qualcosa da metterti su e....niente?
Non c'è niente.

Avete presente quando tutto ciò che di esteticametne presentabile possiedi in realtà giace semi-ammuffito nella cesta della biancheria sporca?

E avete presente il momento in cui realizzi che quella cesta non viene toccata da almeno una settimana e che tu
NON HAI UNO STRACCIO DI PIANO B ?

Beh!
In quella situazione io ho decisamente ben presente me stessa uscire agile e snella di casa, con una simpatica gonnellina verde pisello, una t-shirt a righe marroni e rosa, e un paio di mutandoni modello Bridget Jones.

Ecco.
Si.
Quello ce l'ho presente e sarà difficile dimenticarlo.

Con questa premessa vi auguro una buona lettura del vincitore del
TEFPOW (The Eppifemili Favourite Post Of the Week) di questa settimana al quale per ovvi motivi, mi sono sentita particolarmente vicina:

QUANDO

- per leggerlo cliccaci su -


*Qualora il meritevole del TEFPOW avesse qualcosa in contrario, potrà segnalarlo alla Segreteria di Eppifemili.
(Orari di apertura: il mercoledì dalle 10:00 alle 10:05
).
Sarà mia premura rimuovere immediatamente il link.


**Qualora il meritevole volesse invece dare prova sul proprio blog di essere stato insignito dell'autorevole segnalazione, potrà copiare ed incollare il seguente codice un po' dove cavolo vuole:

venerdì 2 ottobre 2009

Una giornata particolare

Sproloquiato da eppifemili alle 09:19 38 commenti
















Homo, come alcuni di voi sapranno, fa il fotografo di professione.

Per lavoro immortala strani layout provenienti da disparati mondi di agenzie pubblicitarie.

Per passione fotografa qualunque altra cosa.
All'occorrenza anche le caccole di Eppi-dog.

Spesso dunque si lancia in bizzarri progetti personali che, ad essere sincera, sembrano frutto di una mente decisamente ed irrimediabilmente malata.

In tale delirio creativo, la sottoscritta viene spesso e volentieri reclutata come
APM (Assistente Personale del Maestro).
Zittaemosca!

Questo si traduce in:

"Le avventure di Schiava Isaura
alla corte del Reame Nikon".

In cotali avventure Schiava Isaura (cioè io) si prodiga eroica nell'adempimento di svariate mansioni che annoverano:

- lo spostamento di borsoni pesantissimi;
- il posizionamento di pannelli argentati o dorati (che non solo la accecano ad ogni scatto del flash, ma le sbattono orribilmente sull'incarnato);
- l'allestimento di simpatiche composizioni scenografiche che manco per l'Aida di Zeffirelli;
- e per concludere, ovviamont, il montaggio e lo smontaggio delle attrezzature fotografiche.

Eccheccevò?!

Oltre a ciò, i modesti servigi di Schiava Isaura (sempre io! Presente!), prevedono l'intrattenimento dei modelli di turno con battute sarcastiche e scenette da teatrante di strada, con il fine di metterli a proprio agio durante i servizi fotografici (e qui siamo alla puntata n.7 intitolata: "
Chejetoccafa' a Schiava Isaura pe' tenesse uno straccio di marito").

Fin qui non ci sarebbe nulla di troppo strano.
Tuttavia questa simpatica attività parallela, che si declina in una serie infinita di varianti situazionali, alle volte rasenta la follia pura.

Prendete l'altra settimana per esempio.

Soggetto da fotografare: il cane Walter (per gli amici Uolter), uno dei cani del rifugio dove Schiava Isaura e Maestro Homo fanno volontariato (per la cronaca infatti, le foto saranno utilizzate per una raccolta fondi - e non si dica che nel Reame Nikon noi non si è generosi!).
Locasciòn (come direbbe S.): la nostra modesta magione.
Ambientazione: Lui, Walter (per gli amici Uolter), 25 chili di setter purissimo, che per l'occasione deve trasformarsi nella versione canina del Drugo de Il grande Lebowsky.

Arriva G. l' amica volontaria, che reca con sé la star.
Manco entra in casa che già cominciano i guai.
Walter (per gli amici Uolter) non ha la benchè minima idea di come salire quelle stranissime cose gli si parano davanti e che si mormora siano chiamate
scale.
Lui, che è sempre vissuto in canile, non le ha mai viste!

Tuttapposto.

Proviamo a spiegare, a sollecitare.
Gli buttiamo il croccantino traditore sul primo gradino.
Ma lui niente.
Ci guarda attonito con un gigantesco punto interrogativo ben piazzato sopra il capoccione peloso.
Fidata Assistente G. e Schiava Isaura - che sarei sempre io - decidono di prendere in mano la situazione in modo energico.
La qual cosa si traduce nella puntata N.8 in cui
Schiava Isaura si mette a spingere Walter (detto Uolter) sul culone peloso mentre Fida Assistente G. lo tira da davanti manco fosse un montacarichi.

Un, du', ttrè!
Un, du', ttrè!
Iiissà!

Dopo una sudata storica che neanche dentro una sauna svedese, arriviamo sulla soglia di casa e finalmente Uolter incede inorgoglito.
A quanto pare, si è già calato nel personaggio.

Lui non sospetta di avere un' acerrima nemica che lo attende.

Eppi-dog è lì.
Lo fissa.

E lo odia.

L'unico neurone che le galleggia nel cervello le sta suggerendo che quell'intruso deve sparire.
Va liquidato.
Al più presto.
Lei è la padrona di casa, la cocca di mamma e papà e non consentirà ad un

pinco-canino
qualunque di usurpare il suo territorio.
Lo guarda stortucci.
Annusa l'aria e medita guai.

Nel frattempo, Homo è concentrato ed intento a preparare le attrezzature.
La modesta magione è stata completamente ribaltata come una cabriolet.
Pare di stare in territorio bombardato.
Per fare posto al set, oggetti e mobili sono stati accatastati, sconquassati, smontati, catapultati ovunque.

Infatti a questa che state leggendo, seguirà la puntata intitolata: "
Schiava Isaura alla corte del Reame Nikon in assai poco reali faccende affaccendata".

Uolter perlustra le stanze.
Se la girella in giro.
Poi, improvvisamente, ha una brillante idea.
Punta una poltrona.
Si avvicina.
E ci fa elegantemente pipì sopra.
D'altro canto, si sa, non si sbaglia mai a marcare il territorio straniero.
Ora che si sente più leggero infatti,
si sente dell'umore giusto per attaccarsi al sacco dei croccantini che vengono istantaneamente catapultati in ogni dove.

Eppi-dog a quel punto ha un mancamento.
Le sta per partire l'embolo della gelosia.
La rianimiamo sventolandole sul naso il number one degli oggetti che sollecitano i suoi istinti passionali: il calzino puzzolente di Homo.
Subito si desta (roba che manco i s
ali).

Schiava Isaura comincia ad avere i primi attacchi di panico e vorrebbe mandare Uolter, Homo, Fida Assistente G. e tutto il Reame Nikon messi insieme, sentitamente a cagare.
Vorrebbe la mamma.
Un tè coi pasticcini.
Ed anche un comodo divano con la copertina su cui appisolarsi.

Invece, purtroppo, non siamo che all'inizio della guerra.

Per lo scatto, dobbiamo fare in modo che
il nostro si disponga garbatamente sul divano con accanto:
una fila di telecomandi,
una scatola della pizza vuota,
tre telefoni,
una serie incommensurabile di oggetti sparpagliati,
un'infinità di croccantini seminati in ogni dove,
una bottiglia di latte e chi più ne ha più ne metta.

In apparenza sembra facile.
Che ci vorrà mai a far rimanere per tre minuti un cane su un divano direte voi?!!
E invece Walter (per gli amici Uolter) non ne vuole sapere.
Aizzato da quella perfidina di Eppi-dog che lo provoca da lontano, lui vuole assolutamente scendere!
A lui il divano non piace proprio!
La star è attualmente focalizzata esclusivamente su un unico oggetto dei desideri: i croccantini che giacciono sul tappeto.
Tutto il resto è noia.

Schiava Isaura e Fida Assistente G. le provano tutte.
Stanno appunto per rinunciare, quando finalmente la sottocritta ha il colpo di genio.

Prende una vecchia canna da pesca sepolta in un armadio.
Alla sua estremità lega una piccola bustina.
Dentro ci infila una manciata di croccantini.
Si sposta lateralmente rispetto al set per non essere inquadrata.
Piazza la bustina esattamente sopra il nasone nero e umido della star, in modo che questa guardi in alto e verso l'obiettivo.

"Forza Homo sbrigatiiii! Scattaaaaaaa! Oppure mi sbilancio. Dai! Dai! Sbrigatiiiii!!".

CLICK!

E' fatta.
La missione è compiuta.
Abbiamo lo scatto.

Neanche ve lo dico che Schiava Isaura quella sera ha preteso una cena romantica nel suo ristorante giapponese preferito, e una bella slinguazzata umida in faccia da parte della star.

Quando ce vo' ce vo'!


Ps: detto questo, confesso che quando Uolter è andato via per tornare in canile, mi sono fatta un piantarello di commozione. Lui si è divertito un sacco ad uscire dal box. Ma a me a rimandarcelo mi si è stretto il cuore...Aò! sti giorni ciò la lacrima selvaggia!
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